1.2.06

Orgoglio e pregiudizio

NEGLI ULTIMI MESI sono andato tre volte al cinema, due delle quali a vedere anteprime. L'altra volta è stato il divertente King Kong. Quello di stasera, che uscirà nelle sale venerdì, è Orgoglio e pregiudizio, diretto da Joe Wright.

Primo punto: si apprezza la bellezza del romanzo di Jane Austin (soprattutto, la ricchezza e la modernità della trama, insieme alla complessità dell'ambientazione sociale e culturale).

Secondo punto: si apprezza la ricchezza degli scenari, che non avrebbero fatto torto a un Luchino Visconti.

Terzo punto: la recitazione, ritagliata e composta ma mai banale. In inglese dev'essere una mitragliatrice, in italiano è di sicuro godibile per un ottimo lavoro di adattamento.

Quarto ed ultimo punto: fa venire voglia di andare a (ri)leggersi il romanzo della suddetta Austin. E non è mica poco...

Ci si può andare anche con il fidanzato/compagno/marito. Parola.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ok, sembra una domanda stupida, ma imperscrutabili motivi personali mi fanno chiedere: in che cinema era? (a Milano, vero?)... Grazie!

Antonio ha detto...

Milano, cinema Odeon, ore 20.30. E tu eri quello spilungone davanti a me al quale ho tenuto le ginocchia piantate nello schienale tutta la sera?

Ti prego: potrei morire investito da un motorino domattina senza sapere mai i tuoi imperscrutabili motivi... Provo a indovinare: la tua (adesso) ex ci è andata dicendo fosse tutto da un'altra parte?

:-)

Anonimo ha detto...

Quinto punto: lei.

Anonimo ha detto...

Nel tuo caso immagino che non si tratterebbe di una rilettura visto che nemmeno il nome dell'autrice conosci: Austen, non Austin

Antonio ha detto...

Hai ragione: è un refuso del quale mi vergogno talmente tanto da lasciarlo indefinitamente qui, a eterna e pubblica memoria della mia dabbenaggine...

sigh!

Anonimo ha detto...

A parte che è la (quasi) neo più o meno ci siamo!

EmmeBi ha detto...

Il film èbuono.Sutherland superlativo. La protagonista adorabile. Ma il confronto con l'allestimento à la Visconti è decisamente troppo.
Rivedere semmmai il quasi perfetto Ragione e sentimento di Ang Lee