21.11.15

2015-15

ALTRO INTERCONTINENTALE, QUESTA volta per andare a Dallas, e altro giro di film e telefilm. In realtà quelli più ostici sono proprio i telefilm: tanti e luuunghi da vedere. Oltre ai film in attesa, infatti, c'è anche un buon quantitativo di serie a metà, e non certo perché sono ancora in corso...
  • Dracula Reborn (2015)
    Una produzione forse europea, recitata con i piedi e coordinata da un regista a corto di capacità (Attila Luca). La qualità del prodotto è veramente scarsa. Ci sono lampi, ma quelli ci sono anche su Instagram. La protagonista, Tina Balthazar, fa impressione ma non in senso buono. E Dracula, beh, è da dimenticare. A tratti pensi sia un porno (ma poi le scene di sesso pesante non arrivano), a tratti sembra proprio una presa in giro. Non lo guardate.
  • Arthur & Merlin (2015)
    Volevano fare un film low budget su Re Artù, Merlino e la nascita dell’Inghilterra. Non ci sono riusciti. Il regista-autore è Marco van Belle, che ha scelto per il ruolo di Artù una specie di sosia giovane di Rocco Siffredi. Merlino è interpretato invece da Stefan Butler, che è palesemente inadatto alla funzione. Arrivi in fondo e vorresti riavere indietro quell’ora e mezzo della tua vita che hai perso guardandolo.
  • Pixels (2015)
    L’idea, a pensarci bene, non era malvagia. Un po’ di gusto per gli anni Ottanta, un viaggio nella storia dei videgames, un morso alla cultura di una volta. E poi Adam Sandler non è un attore banale, anche se interpreta una chiave umoristica che più che demenziale è spesso distruttiva. Questa volta la barra era fin troppo bassa, però. Gli effetti sono notevoli, la storia è completamente assente. Viene da chiedersi come mai sia possibile mettere assieme un film del genere spendendo milioni di dollari e lavorandoci un anno e mezzo senza che a nessuno venga il dubbio che forse è una cavolata. Poi capisci che il pubblico di riferimento non può ancora guidare il motorino e ti metti il cuore in pace. Il problema sei tu, non loro.
  • True Detective (Stagione 02)
    Un piccolo capolavoro. Ancora più cattivo della prima serie. La premessa è nota: ogni anno il telefilm cambia completamente il cast e la storia. Sono “investigazioni” che si concludono alla fine della stagione. Il primo anno, ambientato nel sud degli Stati Uniti, True Detective aveva generato una certa sensazione anche per via dell’alchimia dei suoi due protagonisti. Quest’anno, cast ampliato, potenza di fuoco al massimo e una storia molto più “dark”. Non vado oltre perché è molto facile svelarne i contenuti, invece gli otto episodi di un’ora l’uno meritano di essere centellinati nelle sere fredde dell’anno. Bella davvero, la dimostrazione che si possono raccontare storie dure senza cadere nella retorica. Piuttosto, a volergli trovare un difetto, si bordeggia la noia: la parte centrale (terza, quarta puntata) rallenta sensibilmente. Ma poi riparte e c’è da divertirsi.
  • Unforgiven (1992)
    Uno dei primi film a regia di Clint Eastwood, un western d’annata da rivedere ogni tanto. Ci fa capire perché Morgan Freeman è considerato un bravo attore (perché all’epoca ancora lo era) e perché Gene Hackman fa venire i brividi, oltre ad avere una delle più belle battute di sempre (“Anche io credevo di essere morto. Poi ho scoperto che ero in Nebraska”). I tempi sono giusti, lo sviluppo della storia è da manuale di sceneggiatura, il casting potente, i comprimari fantastici (Richard Harris nella parte di English Bob, ovviamente, ma che dire del vice-sceriffo con un braccio solo?) e la fotografia sontuosa ed intimistica al tempo stesso. C’è una votazione strettamente americana al modo di raccontare la storia che condivide parte delle sue premesse con il cinema western di Sergio Leone ma poi sfocia nella sintesi della vecchia scuola hollywoddiana. E poi c’è il calore del vecchio west, quando la vita normale dopo un duello diventava leggenda. Una storia di una puttana sfregiata una notte in un bordello in cui il grigio, l’ombra a metà fra la luce del giorno e il buio della notte regna sovrana, almeno fino a quando Clint Eastwood non viene tirato nel mezzo.
  • Tomorrowland (2015)
    A me è piaciuto. Sa di esposizione universale del dopoguerra, di positivismo, della ricerca di un mondo migliore costruito attorno alla tecnologia. Che di per sé non è capace di fare tutto, ma se si ha lo spirito dei pionieri, la loro innocenza e la loro volontà innata - se si è naturalmente speciali, insomma - il nostro manifesto destino viene fuori. Film divertente, effetti piacevoli e cast rodato. Adatto alle famiglie, anche se la storia corre su un esile filo ambientalista, in cui si può fare la cosa giusta senza rimettere in discussione il nostro stile di vita e modello di consumo. È solo una questione di attitudine. Boh… George Clooney secondo me è un buon attore, plastico, si adatta bene alle storie.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pensiero solo su True Detective seconda serie. Aspetto con ansia la terza. Diversa dalla prima dove l'interrogatorio separato dei due detective si alterna tra racconto dell'investigazione avvenuta e i flashback. Nel nella seconda serie si sviluppa in tempo reale. Sempre in tensione e vorresti sempre vedere la puntata successiva.
Il Western di Clint Eastwood è.... un bellissimo western. Ti senti la pioggia addosso e nel salgono il caldo della stufa tanto si riesce ad immedesimarsi. Lo adoro