29.10.15

2015-13

SETTIMANE DI LAVORO piuttosto intenso. Nei mesi scorsi avevo finito altri progetti (di cui vi tornerò a parlare più avanti). Qui invece parliamo di Radio Popolare e del suo nuovo sito web la cui realizzazione ho coordinato. Non è stato veloce né semplice e ancora un po’ ce ne vuole, ma almeno siamo online e andiamo veloci!

Parlando di cose che vanno veloci: Leica ha presentato una nuova macchina fotografica full-frame da professionisti che va in competizione con i “bestioni” di Canon e Nikon (e fa anche buoni video). È la nuova Leica SL: ne ho parlato qui.

Piacere, Mac mini. Secondo me è stupendo. Qui ci sono 50 modi per usarlo come server. E parlando sempre di Apple, un paio di cose sulla scrittura e sulle immagini: qui una app iOS un po’ costosa che però permette di simulare l’inquadratura di macchine e obiettivi diversi. E qui invece la recensione di Glenn Fleishman di Pages 5.6, piccolo aggiornamento dalle conseguenze importanti. Da non sottovalutare.

A proposito di scrittura e di libri (domenica una sorpresina, al riguardo), lo sapevate che la maggior parte dei libri italiani sono tutti stampati in Simoncini Garamond? E, tra parentesi, c’è un bel libro che ha per protagonista il padre del carattere di stampa: Il maestro di Garamond. L’ha scritto - in francese ma è ben tradotto in italiano - la franco-svizzera (di origini italiane) Anna Cuneo. Un bel romanzo storico: a me è piaciuto.

Perché sono tornate di moda le newsletter, si chiede Wired?
Sono personali, gli autori spesso usano un tono da chiacchierata tra amici. Danno un’idea di intimità. 
Un buon metodo per essere influente è proprio guidare il pubblico attraverso il caos di troppi contenuti. E oggi sembra che non ci sia modo migliore di farlo che mandare una mail che sarà effettivamente letta da qualcuno.

Forse vale la pena farsene una. Nel mercato americano è da un po’ che in realtà se ne parla. Il riferimento è MailChimp, che ha anche una versione free.

25.10.15

Hello?

LA COSA BELLA di Doonesbury, beh una delle cose belle, è che Garry B. Trudeau ha voluto che fosse sempre in evoluzione, come la vita, come le domeniche. Anche questa, in cui è tempo di cambiamenti.


23.10.15

2015-12

DICIAMOCI LA VERITÀ: com’è questo iPhone 6s Plus? Ecco la prova “on the road” del telefono di Apple scritta per Macitynet. Tra l’altro, quella di scrivere queste prove dei nuovi iPhone per me è una sorta di rito annuale, cominciato tanto tempo fa, con il primo iPhone presentato, il giorno dopo la sua stessa presentazione: Esclusivo: Macitynet e la prima prova iPhone. Qui invece ecco come Apple ha costruito il rivoluzionario 3D Touch (ne riparlo più sotto): How Apple Built 3D Touch; e qui invece si ragiona sulle apparenti diversità che in realtà sono uguaglianze (una specie di Gesthalt al contrario): Analyzing Apple’s Statement on TSMC and Samsung A9 SoCs.

Se vi sentite “makers” dentro, è il momento di provarlo. Nelle nebbie della rete ho trovato questa sfida, il progetto DIY (do it yourself) perfetto: MintyBoost USB Charger Kit v3.0 (se ne parlava anche qui: Adafruit MintyBoost USB Charger Kit v3.0).

Una brutta notizia: è scomparso a 67 anni Gary Allen, che con il suo sito “ifo Apple Store” (chiuso da febbraio) si è guadagnato la fama di essere uno dei più energici e attenti osservatori delle cose di Apple.

Un dubbio agita le folle: Will Microsoft reemerge as a major mobile platform?

Se siete amanti del Markdown (e perché non dovreste? Ho scritto anche un libriccino elettronico sull’argomento: Markdown a tutta birra!, disponibile pure su Kindle e su iBookStore) ma preferite scriverlo in generiche applicazioni iOS prive di uno specifico set di comandi evidenziato (asterischi, cancelletti, parentesi autocompletanti etc) fear no more! Ecco una bella tastiera dedicata (solo in inglese per adesso) che potete usare con le varie app di vostra scelta: Markdown Keyboard - UpWord Notes. In più, Ulysses for Mac adesso salva direttamete “dentro” Medium (e nel testo si evince i ragazzi stanno preparando anche la versione per iPhone dopo quella per iPad, con buona pace di Daedalus, penso).

Il senso di alcune belle riflessioni di Italo Calvino sulla fotografia (in inglese):

The line between the reality that is photographed because it seems beautiful to us and the reality that seems beautiful because it has been photographed is very narrow…

e con un altro pensiero sulla distinzione tra scrittori-porcospino e scrittori-volpe.

Parliamo di cause legali e di brevetti violati. Mentre da un lato Apple ha incocciato in una università molto aggressiva, che ha vinto il primo grado di una causa su violazioni di brevetti, trovo interessante questa ricostruzione di Foss Patentes relativa a Oracle e Samsung riguardo a una precedente causa Apple vs Samsung che, in realtà, era mascheratamente un Apple vs Google. E sul ruolo degli esperti nominati dal giudice che determinano agli occhi della giuria la dimensione dei risarcimenti (e che possono essere indipendenti o molto di parte).

Apple ha presentato nuove tastiere, trackpad e mouse. Il mouse è più efficace, il trackpad ha il Force Touch/3D Touch e infine la tastiera ha un meccanismo di tasti ribassati simile al butterfly anche se ancora (a quanto pare, dal tear down 1 - 2 - 3 fatto da iSupply) fatto con i meccanismi di attuazione a forbice. Detto questo, tutti e tre sono dotati di batteria interna ricaricabile e hanno aggancio per il cavetto Ligthining (quello dei iPhone, iPod e iPad) che peraltro consente l’appaiamento istantaneo. Mi piacciono molto, anche se sono piuttosto costosi: non vedo l’ora di provarli. Anche se parte di quelli che condividono con me l’idea che il Touch3D sia davvero figo sono perplessi sulla poca “forza” con cui Apple ci investe sopra:

I really do think that Force Touch can be more than just a novelty on the Mac. And someone at Apple must think that, too, or the feature wouldn’t be rolling out across just about every trackpad that Apple makes. But putting it in the hardware is just half the story, and on the software side, we need more. A lot more. No matter what they end up calling it.

Invece, due note per El Capitan: una sulle pinned tab del nuovo Safari e l’altra sul modo di fare le note.

C’è un problema con la televisione. Il mondo dell’etere, del satellite e del cavo tradizionali stanno tramontando, come spiega il Wall Street Journal e come suggerisce anche The Verge. Anche Netflix, che da noi è diventata la grande novità, è in realtà entrato in crisi: ha investito molto per finanziare la crescita, forse troppo. E comunque chissà se basterà.

L’idea che se la passi bene solo l’industria del porno non è vera: ricorre quando ci sono nuove notizie (come PlayBoy che si dà al softcore per resistere alla concorrenza della rete) ma in realtà le cose sono diverse.

Ah, questa cosa del Post sulle copertine dei libri è simpatica.


18.10.15

Dingy ballroom

DOONESBURY DI GARRY B. Trudeau torna anche questa domenica fredda fredda che sembra davvero inverno


16.10.15

2015-11

NEL CASO DOBBIATE resettare la PRAM (memoria ram parametrica) o la SMC (system management controller) del vostro MacBook Air (il computer che utilizzo, la procedura varia per gli altri modelli), ci sono alcune cose che dovete sapere. La prima è quando farlo (compresi i modi per evitare di doverlo fare), e la seconda è come farlo. In breve:

SMC RESET
  • Shut down the computer.
  • Plug in the MagSafe power adapter to a power source, connecting it to the Mac if its not already connected.
  • On the built-in keyboard, press the (left side) Shift-Control-Option keys and the power button at the same time.
  • Release all the keys and the power button at the same time.
  • Press the power button to turn on the computer.

PRAM RESET
  • Shut down the computer.
  • Locate the following keys on the keyboard: Command, Option, P, and R. You will need to hold these keys down simultaneously in step
  • Turn on the computer.
  • Press and hold the Command-Option-P-R keys. You must press this key combination before the gray screen appears.
  • Hold the keys down until the computer restarts and you hear the startup sound for the second time.
  • Release the keys.
Per chi non lo sapesse: Command è il tasto con il simbolo del campeggio svedese che viene equiparato alla mela sulle tastiere Apple; Control è il tasto Ctrl mentre Option è in realtà il tasto Alt con il simbolo del piccione di profilo (perlomeno, a me pare un piccione di profilo, con il muso a sinistra).

Parlando di Apple, siamo alla terza o quarta beta della versione 10.11.1, che c’è chi dice sia un sistema alquanto “buggoso”, mentre in realtà lo trovo molto ricco di funzionalità e cose da scoprire. Interessante in questi giorni notare lo spazio che hanno avuto alcuni giornalisti americani - quattro in tutto, ma il più bravo è Steven Levy - per accedere al laboratorio dove Apple ha progettato i nuovi iMac appena lanciati.

Apple in questo momento parrebbe avere quella che viene definita un “insormontable platform advantage”, che in realtà non è “insormontabile” (niente è insormontabile o irraggiungibile o insuperabile nella tecnologia) quanto “straordinario”. Si sta allargando anche nel settore aziendale. E ha fatto la mossa giusta con la nuova Apple Tv.

L’importante è che non vengano fuse insieme le due piattaforme, iOS e OS X (ma Tim Cook non lo vuole fare, a quanto pare). Piuttosto, nuove partnership come quella per i pagamenti con Starbucks parrebbero essere l’obiettivo principale. Anche perché Apple è diventata sempre meno una product company e si focalizza sempre più sui servizi. Anche se la musica non va benissimo. Soprattutto il player (iTunes) secondo me adesso ha problemi: qui una serie di alternative per iOS.

Ebook oppure libri cartacei? With the public promiscuously hopping from one format to another, reports of the e-reader’s death look distinctly premature. Invece, parlando di scrittura e di Markdown, questo è uno strumento online per convertire i Doc e Docx in MD (c’è anche la versione da scaricare offline). Se ne parlava qui, ma il discorso è più ampio ed ha a che fare con il cambiamento di paradigma per quanto riguarda il consumo e quindi la filiera produttiva della creazione del testo (Apple ha qualche idea sul tema, a quanto pare).

Sul lato tecnico, personalmente non la condivido appieno ma The Sweet Setup ha una lista di app preferite per scrivere su iPad.

Invece sono completamente d’accordo con l’idea alla base di questo pezzo secondo il quale The first great works of digital literature are already being written:
Video games could be the greatest storytelling medium of our age – if only the worlds of art and technology would stop arguing and take notice
Il romanzo fa davvero bene al fumetto?, si chiedeva un po’ di tempo fa Daniele Barbiere su Fumettologica. Nel mio piccolo, invece, io racconto la fantascienza tedesca (e le sue illustrazioni) parlando di Perry Rhodan.

Se volete vedere delle belle fotografie (e la gallery è stata progettata dall’autore stesso) fate un salto su Jack’s Adventures, in questo caso Hong Kong.

E se invece la Silicon Valley fosse in piena bolla? L’ipotesi è meno campata in aria di quel che sembra:
Investors are worried that these companies have been subsidized by easy VC money for too long. In many cases, their customer and usage numbers are going up because they’re using VC money to expand into new cities, but customer-acquisition costs remain high and many of them are bleeding money. Worse, mature markets like San Francisco and New York are starting to see some scary, weak customer-adoption numbers, which bodes poorly for these companies as they expand into other regions
Trovo simpatica l’idea che si possa leggere il business model di molte nuove startup come un “how to replace mom”. Invece Evernote è davvero in difficoltà, a quanto pare. E se ci sono pezzi elegiaci sulla nuova Microsoft, (ma ci sono anche opinioni differenti: “The problem facing OEMs is this: there is no alternative to Windows for a mass market PC”) forse vuol dire che la bolla sta davvero arrivando.

14.10.15

2015-10

NUOVO GIRO DI film, complice anche un intercontinentale per Las Vegas che mi ha permesso di rimettermi in pista con una parte degli arretrati. Ma ne mancano ancora tanti e altri ancora sono alle porte...
 I Fantastici Quattro (2015)
Ecco, questo non è un bel film. È costruito in maniera totalmente fredda, arriva lentissimo al dunque, e soprattutto elabora dei drammi esistenziali per dare spessore ai personaggi che sono talmente meccanici, neanche li avessero fatti con cardani e pulegge. È pure andato male al botteghino. Peccato, però, perché dicono che comunque faranno lo stesso un sequel. E anche dei cross over con gli Avengers. Mannaggia.
Aloha (2015)
Non sono popolare nel dirlo, ma secondo me è un bel film: ben costruito e soprattutto ben interpretato. C’è anche una bella luce, ma dopotutto siamo alle Hawaii. Per me c’è una storia che valere la pena ascoltare e ci sono dei personaggi azzeccati e ben realizzati dagli attori: sono più umani di quello che non ci si potrebbe aspettare. I meriti di Cameron Crowe sono questi: andare oltre la banalità della narrazione hollywodiana senza abbandonarne le forme e far lavorare bene gli attori. Però l’hanno impallinato: il film è andato male al botteghino e non è neanche piaciuto alla critica. Quindi non voletemene, forse è davvero solo un film da domenica pomeriggio sul divano. Secondo me, però, no.
A Cup of Life (2015) 
Il titolo originale “迷宮カフェ meikyu cafe”, tradotto, vuol dire “Il caffè misterioso”. È diretto da Kou Honekawa e interpretato dalla interessante Megumi Seki. La storia: un giornalista giapponese va in una caffetteria di montagna dove la gente scompare per indagare. È una storia di trapianti di midollo osseo, sui motivi per cui morire e soprattutto sulla ricerca dei motivi per cui vivere. Intrigante, a tratti straniante: in questo tipo di film, rispetto alle narrazioni zuccherate e plastificate del cinema americano, vince la complessi ma al tempo stesso anche una significativa ingenuità negli snodi di sceneggiatura e una struttura formale poco sofisticata. Va detto: con A Cup of Life i jap quagliano un onesto filmetto che nessun italiano farebbe. Troppo diretto per noi, ma a vederlo si scoprono piacevoli giochi a incastro.
Ant-Man (2015)
C’è qualcosa di unico, in questo film. A partire da Michael Douglas, certo (dopotutto c’era Robert Redford nell’ultimo film di Captain America). Ma c’è di più, sul serio. E non è Paul Rudd, uno degli attori preferiti di Judd Apatow. O l’incantevole Evangeline Lilly, tornata finalmente a fare qualcosa di sensato. No, è lo spirito di questo film, il modo in cui l’hanno affrontato. Bravi, mi è piaciuto, c’è dentro la voglia e il divertimento giusto. Anche di più. Nel nuovo fronte degli Avengers, Thor, Iron Man e Capitan America, questo è uno dei più azzeccati, secondo me.
Two thumbs up (2015)
Folle storia ambientata a Hong Kong, anzi nei dintorni, fatta da falsi poliziotti che sono ladri e guidano i pulmini della polizia, che in realtà sono ex autobussini riconvertiti. Insumma, na sorta di delirio, ma con spunti di regia, movimenti, intuizioni ragguardevoli. Tipico action/comedy movie made in Hong Kong. Qualcosa di meno comune da vedere, che scivola fuori dai canoni della narrazione a cui siamo abituati da tempo. Volendo, inspiegabile. Sicuramente intrigante.
Ex Machina (2015)
Perplesso, perché questo tipo di film, in cui tutto scorre con una lentezza patologica, esagera sempre con l’atmosfera e poi porta a casa poco. In questo caso si porta a casa un po’ di più, ma non vince. Gli stereotipi sono davvero portentosi (lo scienziato matto nel castello misterioso in fondo alla brughiera che costruisce Frankenstein) e scontati. C’è a sorpresa anche qualcosa della parte oscura degli anni Ottanta, ma forse è solo una mia proiezione. È invece da notare soprattutto Alicia Vikander: non è facile recitare la parte del robot semitrasparente. A lei riesce. Per questo aspetto di rivederla in Man From U.N.C.L.E., filmetto che promette se non altro qualcosa di più per quanto riguarda il divertimento.

11.10.15

Guilty as charged!

DOONESBURY IN QUESTA torrida domenica (per me a Las Vegas, almeno) si fa spingere tra sogno e realtà sempre di più da Garry B. Trudeau.


7.10.15

2015-09

NEI FILM DI James Bond, tratti dai romanzi di Ian Fleming (ottima tra l’altro la nuova traduzione in italiano che da qualche anno sta portando avanti Adelphi), gioca un ruolo dal leone la sigla. E negli anni, ce ne sono state alcune mitiche e altre piuttosto scarse. Un’ottima ricapitolazione da parte del New Yorker: Getting the James Bond Song Right.

Tra i film che ho visto di recente:
  • American Sniper (2014)
    Non male, soprattutto è potente l’interpretazione di Bradley Cooper. La regia di Clint Eastwood a tratti domina mentre a tratti è quasi invisibile. Più che la storia, è il contesto e la sua “normalità” a renderlo un’eccezione.
  • Avengers: Age of Ultron (2015)
    Non è quella cosa orribile di cui alcuni si lamentavano: a me ha divertito parecchio, anche se è prolisso e un po’ ripetitivo nello schema degli snodi. Sta cominciando ad annoiare? Direi di no: c’è dentro un’energia micidiale e i personaggi sembrano davvero fumetti.
  • Flying Phantom Ship (1969)
    Vedere lo splash screen della Toei Animation di una volta scalda il cuore. Realizzato da Horshi Ikeda, Soratobu (titolo originale) è uno dei primi film a cui ha collaborato Hayao Miyazaki, che ha curato l’animazione del super robot.
  • Home (2015)
    Realizzato dalla DreamWorks, è un film animato di fantascienza per relativamente piccoli realizzato con una tecnica che fino a pochi anni fa avrebbe fatto gridare al miracolo. Targhettizzato su un pubblico americano nero, diverte con leggerezza: il tema centrale è l’importanza di essere unici e crederci davvero, anche a costo di non giocare sul sicuro.
  • Jurassic World (2015)
    Ci riprovano e fanno un’altra variazione sul tema dei dinosauri redivivi. Meglio del terzo capitolo (spurio) del trittico originario, ma la premessa (Dna dei dinosauri incrociato con quello di altri predatori) spinge un po’ troppo in avanti.
  • Mad Max Fury Road (2015)
    Altro remake, anzi reboot di una trilogia di successo (quella con Mel Gibson). È un delirio camp, sinceramente strambo, con una protagonista magnifica (Charlize Theron) e un Mad Max che non mi è piaciuto per niente (Tom Hardy). Il resto sta tutto nel chitarrista punk folle che scandisce il ritmo del delirio motorizzato.
  • Maleficent (2014)
    Anche Angelina Jolie può essere in giornata e azzeccare il personaggio giusto. Dopotutto, la fata zigomuta e ferita nel profondo ha più carattere (e aspetti divertenti) di molte altre interpretazioni più serie. Il resto del film sono quattro effetti speciali sgangherati attorno a un cast dimenticabile.
  • Spy (2015)
    Piacevole, divertente, forse un po’ troppo slapstick comedy, ma ha un cast che regge davvero molto bene. Notevole Melissa McCarthy, ottime e autoironiche le sue “spalle”, che sono in realtà abituate a fare le prime donne ma si adattano molto bene a pariodiare con leggerezza e senza esagerare il proprio personaggio tipico: Jude Law e Jason Statham.
  • The Salt of the Earth (2014)
    Bello e noioso al tempo stesso: clamorosa opera concettuale di Wim Wenders, in realtà un documentario sul fotografo Sebastiao Salgado che è soprattutto un attivista oltre che un creatore di immagini memorabili. C’è dentro il figlio di Salgado, Juliano Ribeiro, e l’ambizione di celebrare una vita straordinaria il cui ego però mette in secondo piano l’oggetto reale (o presunto tale), cioè l’uomo, sale della Terra, la più alta e terribile delle Beatituidini.
In faticosa avanzata:
  • Aloha (2015)
  • Arthur and Merlin (2015)
  • Bob & Carol & Ted & Alice (1969)
  • Inside Out (2015)
  • Insurgent (2015)
  • Intolerance - Love’s Struggle Through The Ages (1916)
  • San Francisco (1936)
  • The Imitation Game (2014)
  • Unforgiven (1992)

5.10.15

2015-08

IN DIFESA DEL pessimismo: uno dei miei sviluppatori Mac preferiti affronta un tema piuttosto interessante: “Optimism and pessimism are not light and dark sides, they’re complementing halves of the same token.”

Matteo Bittanti è lo straordinario interprete del mondo videoludico in Italia e non solo. Ha praticamente definito buona parte di questo campo di studi nel nostro paese e va avanti come un treno. La sua collana, Ludologica, rimane uno dei principali strumenti per comprendere non solo dal punto di vista semiotico lo sviluppo degli studi legati ai videogiochi. In questa Cover Story parla della storia delle sue copertine. Consigliata.

Per gli smanettoni del mondo Mac: Bat. Questa utility a riga di comando è un cURL per gli esseri umani. La sto usando con piacere. Ma uso anche moltissimo formd, che serve a convertire lo stile dei link in Markdown da “in linea” a “citazione”. Funziona (con un paio di bachi quando fa il parsing, ma niente di drammatico) sia nel terminale come applicazione a riga di comando che dentro VIM o dentro TextExpander.

Tra parentesi: se siete sbarcati su El Captan 10.11 beta o definitivo che sia, e provate a usare strumenti più sofisticati a riga di comando (git è un incontro molto probabile in questo caso) probabilmente si è rotto tutto e vi trovate errori di questo tipo:

xcrun: error: invalid active developer path (/Library/Developer/CommandLineTools), missing xcrun at: /Library/Developer/CommandLineTools/usr/bin/xcrun

Ricordatevi che dovete dare una rinfrescata alla componente command line tools di Xcode. Non c’è per fortuna bisogno di installare tutto il malloppo di Xcode: bastano gli strumenti per la riga di comando.

Digitate:

xcode-select --install

(a richiesta, evitate di selezionare l’opzione che installa anche Xcode, mi raccomando) e siete a posto: quel che era rotto diventa riparato e tutto riprende a funzionare come prima. Il download dura una decina di minuti a seconda della velocità del vostro collegamento (sono un centinaio di mega).

Sempre sul tema dell’intervista che Tim Cook ha fatto con la radio pubblica americana NPR (dove ha detto: “Privacy Is A Fundamental Human Right. Apple has long touted the power and design of its devices, but recently the world’s most valuable company has been emphasizing another feature: privacy. That’s no small matter when many users store important private data on those devices: account numbers, personal messages, photos”) di cui avevo parlato nella precedente puntata di questi appunti, sono uscite anche altre reazioni: da Wired (“Apple ha costretto tutto il settore hi-tech a riallinearsi”) a Yahoo/Cnet (“Tim Cook: una backdoor per i buoni è una backdoor anche per i cattivi”).

La nuova generazione di telefoni di Apple, i 6s e 6s plus, ha un nuovo modo di interagire con l’apparecchio. È il 3D Touch (Force Touch o come volete chiamarlo) che permette una nuova interazione distinguendo tra due livelli di pressione: il tap normale e la pressione forte. Questo crea nuove possibilità nella progettazione delle interfaccia, che secondo Wired aprono le porte a una rivoluzione del modo con il quale interagiamo con i computer. Sarà paragonabile al multitouch del 2007? Gli sviluppatori ancora non l’hanno capito, ma si stanno applicando.

Tempo di cambiare iPhone? E magari ve lo siete chiesti: in un mondo di cose facili che Apple cerca di fare, perché il processo di migrazione da un iPhone all’altro dev’essere così complicato? Un intero podcast (in inglese) dedicato al problema: Upgrade #56: The Migration Experience

È difficile parlare di pubblicità e ad blocker sul web, perché si impatta sul core business dei grandi mediatori di pubblicità (per questo si scelgono spesso tagli "trasversali", come questo di CNBC: "Gli ad blocker di Apple sono una mossa contro Google?"), che non sono felici di sapere che i siti che oggi cercano di campare con la pubblicità sono in realtà a rischio e che questo in buona parte è dovuto al fatto che la pubblicità sul web oggi è fatta male, intrusiva, mal selezionata, di basso cabotaggio. E pure dannosa, come riporta questa classifica della lentezza dei siti di informazione americani. C’è anche un ragionamento su quanto in realtà costi per gli utenti di questi siti connettersi a queste condizioni: “Visiting the home page of Boston.com every day for a month would cost the equivalent of about $9.50 in data usage just for the ads.

Infine, in breve:
1 - Millions of Facebook users have no idea they’re using the internet;
2 - Why Jack Dorsey Is Ready to Save Twitter;
3 - Google’s Nexus phones are just ads;
4 - The Decline of ‘Big Soda’ in America;
5 - Microsoft turns spotlight on cloud, mobile with new reporting style;
6 - Donald Trump is not going anywhere;
7 - Larry King is preparing for the final cancellation.

4.10.15

Japanese conveyor belt technology and efficiency

LA STRAORDINARIA TECNOLOGIA dell'Impero del Sol Levante. Un video tutto da gustare sui sushi train, i locali che pare stiano scomparendo in Giappone.


Excuse me, I'm

DONALD TRUMP DIVENTA sempre più ingombrante e Garry B. Trudeau gioca con le forme della pagina per cercare di inventare cose nuove e sottolineare il passaggio. Well done. (Qui un bel profilo di Donald Trump).


2.10.15

2015-07

I TELEFONI DI Apple sono computer da tasca, il cui cuore è un processore progettato su misura ma realizzato da terzisti; nel caso dell’iPhone 6s, si tratta di TSMC e Samsung. Può darsi però che questa volta i due processori non siano uguali? Questo vorrebbe dire che i due telefoni hanno prestazioni (e consumi) diversi. Apple sarebbe anche al lavoro su nuovi sistemi per prendere appunti, che dovrebbero trasformare le routine lavorative di molti e cambiare la nostra percezione degli iPad.

Intanto mi sono chiesto quale potrebbe essere un modo efficace per proteggere le mie connessioni più importanti: qui le due migliori soluzioni per le VPN. Per bloccare gli effetti collaterali dell’uso di servizi come quelli di Google, questa sembra una soluzione interessante (quando verrà fuori).

Doppiozero sta portando avanti una pregevole iniziativa: a trent’anni dalla morte di Italo Calvino (morto il 16 settembre del 1985) ha chiesto a una generazione di italianisti nati poco prima o dopo la sua scomparsa di scrivere un ricordo critico dello scrittore savonese. La raccolta degli articoli inizia qui. Invece, sempre restando dalle parti di Doppiozero, segnalo questa recensione di Inside Out (Pianto, rimpianto, compianto) di Andrea Bellavita. Bravo Andrea!

I libri sono elettronici o analogici? Per un po’ si è parlato di questa rivoluzione come acquisita, con Amazon e il suo Kindle per esempio (e qui ho recensito l’ultima versione, il Kindle Voyage, ma ho cercato di rifare anche la storia di quella serie di prodotti made in Seattle). Ma oggi i numeri sembrano indicare una direzione diversa, come mi ha raccontato l’AIE. Eppure, c’è aria di cambiamento. Ne parla lo scrittore Craig Mod in questo articolo per la rivista online Aeon, intitolato “Future Reading” e comunque sintetizza l’argomento, con un po’ di backstage del pezzo, su Medium con un presuntuoso “As we may read” di vannevarbushiana memoria. Tze!

Torniamo un attimo al discorso Apple: ho recensito la nuova versione di Mac OS X 10.11 El Capitan per il Post (più avanti vedremo con iOS 9) mentre su Macity mi sono interessato sia al “segreto” del successo di iPhone 6s e 6s Plus che all’apertura del nuovo Apple Store di Firenze: ne è uscito un pezzo di costume che dicono interessante. E, lo metto per buona misura, c’è anche la mia recensione di Taskmator, utile app per iOS 9 che segue il filone del Markdown. Di cosa si tratta? Ne riparleremo più avanti, ma potrebbe riguardare anche la scuola. A proposito, citandola mi viene in mente che ho scritto anche questo

Concludo ancora con Apple: Tim Cook intervistato dalla NPR (che ho ripreso per il CorCom) chiarisce cosa pensa della privacy degli utenti dei suoi prodotti e amplifica il discorso della mia copertina di Nova24 e del pezzo di corredo entrambi di domenica scorsa, centrato sugli adblocker (dei quali torneremo a parlare presto, non temete).