28.11.13

Interviste che mi fanno

SCUSATE SE NON sono molto continuo su queste pagine, ma è difficile tenere un blog quando per campare si scrive (e si deve scrivere anche tanto, visto che qui pagano sempre meno) e le cose da scrivere sono davvero tante. Forse troppe. Comunque, il vostro giovane autore non cede e va avanti imperterrito, un carpiato dopo l'altro.

In questo caso, l'attuale fatica letteraria è stato un piccolo libro per APTO di cui vi ho già parlato qui: si intitola Scrivere con iPad ed è disponibile al momento per Mac con OS X Mavericks e per iPad con iBookstore (le versioni per iPhone e per Kindle seguono, appena le preparano... sigh!).

Beh, comunque, torno ad affrontare l'argomento perché mi hanno intervistato. Che, per uno che nella vita passa il tempo a intervistare gli altri, è una esperienza interessante. Brava la mia intervistatrice, Sonia Lombardo, che ha dato senso a quel che le ho detto qui.

Tra le altre cose, il lavoro che fa sul suo sito Storia Continua - Laboratorio di scrittura online da almeno un paio di anni non è per niente male. Ha anche messo assieme una serie di ebook gratuiti che servono a raccontare come si scrive e si pubblica in rete. Non male. Si prendono a partire da qui. Consiglio vivamente, perché ho avuto l'occasione di leggerla, la Guida definitiva alla Letteratura 2.0 per scrivere e pubblicare narrativa.

24.11.13

Fzzt!

DOMENICA. ANCORA UNA volta grazie a Garry B. Trudeau, ecco Doonesbury.


22.11.13

Lilith #11

POSSIAMO DIRE PRATICAMENTE tutto di Lilith, la serie a fumetti di Luca Enoch pubblicata dalla Bonelli, tranne che non vada alla sua velocità. È appena uscito l'albo numero 11 e il dodicesimo della serie seguirà a giugno. Infatti, Lilith ha una cadenza straordinaria di un albo ogni sei mesi, come dire che per coprire i primi undici ci sono voluti cinque anni e mezzo. Nella mia personale collezione di fumetti hanno un ruolo speciale anche per questo.

Luca Enoch ha spiegato brevemente una volta che la parabola di Lilith. Lei è la cronoagente (anzi: cronoassassina) che viaggia nel tempo e in epoche differenti per salvarci retroattivamente da una invasione strisciante che nel lontano futuro costringerà quel che resta dell'umanità a vivere sottoterra. La serie durerà 18 o 20 storie (la differenza credo che stia nella capacità economica di reggere la serie del mercato editoriale) ed Enoch con encomiabile metodo e perseveranza porta avanti una storia che sembra già tutta scritta e che deve solo essere disegnata ogni volta.

Sul sito della Bonelli c'è modo di ricostruire le vicende dei primi undici albi e di capire meglio dove sia stata la nostra protagonista, accompagnata da Scuro, una sorta di Daimon di Pullman (nella trilogia di Queste oscure materie) ma molto più attivo e pugnace. Lilith ha una sua parabola interessante: la sua storia emerge lentamente - forse troppo lentamente - da qualche flashback mentre il suo carattere sta diventando sempre meno ligio al dovere e più desideroso di trovare spazi personali mentre si trova proiettata in un segmento temporale dopo l'altro. La giovane donna, che è praticamente morta per poter viaggiare nel tempo come un'anima in pena ed è coperta da capo a piedi da una pellicola di ceramiche futuribile che la rende invulnerabile praticamente a tutto, ha il temperamento di un killer che deve fare fuori uno dopo l'altro i portatori dei Triacanto e al tempo stesso evitare di farsi acchiappare e placcare dai loro servitori, i Cardi (bestiacce vegetali che non solo la contrastano ma cercano di instillare il germe del dubbio nella sua mente).

Il personaggio di Lilith è ricco e complesso. I suoi viaggi sono in epoche diverse, messe assieme senza un criterio apparente e però disegnate e documentate con una finezza e precisione che fanno di Luca Enoch uno dei più significativi rappresentanti del fumetto d'autore virato al pop oggi presenti in Italia. Lo conosco dai tempi di Sprayliz (ricordo una sua sessione di bozzetti e autografi a Sesto Fiorentino che porto ancora nel cuore, anche perché è stato il mio primo incontro con un fumettista regolamentare) e la sua strada è stata un costante miglioramento e arricchimento di un'arte niente affatto banale.

Come spiega lui stesso, Lilith si nuove in contesti storici differenti e interessanti. Presentando la serie infatti Enoch spiega che «Lilith striscerà nelle trincee fangose della Grande Guerra, cavalcherà insieme alla guerriglia sudista durante la guerra di secessione, navigherà con gli esploratori vichinghi lungo le coste del Nord America, calcherà le sabbie del deserto durante la campagna napoleonica d’Egitto, affiancherà il contingente italiano durante la repressione della rivolta dei Boxer in Cina, combatterà insieme ai gladiatori nell’arena del Colosseo».

L'album al quale siamo adesso arrivati, uscito proprio oggi, è il giro di boa. Ne mancano sicuramente meno di quanti non ne siano stati finora fatti. La sua opera è destinata a occupare uno spazio particolare nella vita e nelle librerie degli appassionati, anche perché la politica degli arretrati di Bonelli rende davvero difficile recuperare i numeri persi. È ovvio, a dire il vero, perché comunque è una serie che è iniziata cinque anni e mezzo fa: tenere un magazzino è complesso. A sapersi muovere con accortezza e sagacia nei territori dello "scambio etico", va detto che probabilmente mi si dice che sia possibile trovare la versione digitale da scaricare di tutti i numeri di Lilith fatti salvi forse gli ultimi due. Chissà. Potrebbe essere un'ultima risorsa per gli appassionati.

A me ha dato più piacere una ricerca durata un paio di anni dei numeri che avevo perso, girando sui banchetti dell'usato e nelle fumetterie di Milano, fino a trovare l'ultimo che mi mancava, il mitico numero sei. È stato il premio di una "caccia" divertente e che mi ha tenuto compagnia a lungo. L'ho trovato per puro caso nella gastronomia, ristorante ed edicola-tabacchi "Consumi" in quel della Consuma, questo agosto. Giaceva abbandonato là da almeno tre anni e mi aspettava paziente, in una fila di fumetti antichi andati fuori catalogo che piano piano stavano imbarcandosi per l'umido, abbandonati. Visto e preso, non mi pareva vero un colpo di fortuna del genere. È stato divertente, come dicevo.


Le tavole che vedete in questo post sono state diffuse dallo stesso Enoch in corrispondenza del lancio del numero undici di Lilith. La capacità grafica, l'intenzione del disegno, la pulizia che riesce a sconfinare nella linea chiara, ma anche nel tratto drammatico e d'atmosfera e poi nella parodia leggera secondo una modalità molto giapponese (con i personaggi seri che si chiudono in siparietti super-deformed) rendono il disegno di Enoch unico e più divertente di quello di altri autori - spesso molto bravi e quotati ma più "monocromatici". Un esempio, visto che alcune ambientazioni sono decisamente simili, è la doppia serie di Volto Nascosto - Shanghai Devil di Gianfranco Manfredi, oppure lo stesso Dragonero, creato da Enoch con Stefano Vietti (e molto bello il disegno di Giuseppe Matteoni) che dopo essere stato un Romanzo a fumetti bonelliano nel 2007 e adesso è diventata una serie regolare mensile già giunta al sesto albo, se non sbaglio.

Spero un giorno di rincontrare Enoch e fargli i miei complimenti personalmente. E anche chiedergli come abbia fatto a organizzare la sua vita in maniera tale da portare avanti per così tanto tempo un progetto che richiede lavoro, preparazione, e milioni di ore al tavolo da disegno. Il vantaggio è che sicuramente ne è uscito con una tecnica potenziata e sempre più salda, se mai ce ne dovesse essere bisogno.

21.11.13

Dramma della gelosia - Tutti i particolari in cronaca (1970)

FILM DI ETTORE Scola del 1970 con un notevole Marcello Mastroianni, una buona Monica Vitti e un quasi esordiente Giancarlo Giannini (magrissimo, che fa il toscano e la cosa torna quasi al 100% visto che lui è di La Spezia) nel suo primo ruolo convincente.

La commedia all'italiana ha tutti gli elementi che servono: dialoghi brillanti e farseschi che svuotano di senso il pasoliniano neorealismo dell'ambientazione (una Roma sottoproletaria, fatta di mignotte e muratori da manifestazioni), coraggio nel portare avanti una storia costruita sulla chiave della testimonianza a processo - tutto il film è un mix tra un gigantesco flashback e una ricostruzione giudiziaria - e contrasti che aprono a riflessioni davvero spiazzanti. C'è qualcosa che anni dopo sarebbe stato ritrovato da Daniel Pennac nei romanzi di Belleville, il ciclo di Malaussène: applicare una lente fiabesca e surreale a una realtà che rimane dura, spietata, tangibilmente volgare e sanguinante.

Il triangolo, centro della storia, è costruito da lei ed ha la doppia faccia di farsa e di dramma cagionato dalla sensualità ferina della fioraia del Verano e dei suoi due poveri allocchi.

Mi sono divertito, il film scivola via con il gusto di riscoprire soprattutto Monica Vitti e trovare un'altra interpretazione di un non più brillantissimo Mastroianni che si mette a disposizione del gruppo e rivela notevoli doti da caratterista. Giannini interpreta per la prima volta quel ruolo da proletario che poi sboccerà nei film più tardivi, con Lina Wertmüller.

Niente Bancarelle in Fiera per S. Ambrogio, nel 2013

A QUANTO PARE ci sono riusciti. La nona edizione di Bancarelle in fiera, il più grande appuntamento italiano del libro usato che si tiene a Milano nella Fiera Milano City con ingresso gratuito, salta. Mancano i fondo. Doveva essere dal 7 al 9 dicembre, come di consuetudine, ed era una consuetudine che a me piace molto: ci vado da quattro o cinque anni, ci trovo un sacco di cose carine, ci compro sempre qualche bustata di Urania e altro per completare collezioni e raccolte varie. Invece, nisba. Da quest'anno ciao ciao.

Insospettito perché in questi giorni c'è un altro eventi di libri che percorre tutta Milano, ho scritto agli organizzatori che mi hanno risposto così:

Buongiorno signor Dini,
purtroppo quest'anno la nona edizione è sospesa per mancanza di fondi. Noi saremo presenti a questa http://www.salonelibrousato.it
Grazie
La Segreteria



Ecco, visto? Tutti al Salone del libro, che poi sarà questo sabato e domenica, ma niente da fare per il nostro appuntamento di Sant'Ambrogio. Sigh.

Ecco cosa ci siamo giocati:

Il Salone del Libro Usato, la più importante rassegna italiana dedicata al libro fuori catalogo e a tutti gli articoli editoriali usciti dal circuito commerciale tradizionale, si svolge a Milano in dicembre, durante il ponte di S. Ambrogio. Quattro giorni, centinaia di bancarelle in un’area di circa 16 mila metri quadri, dove negli ultimi anni trovano spazio anche i piccoli editori. Libri pressoché introvabili, fumetti, manifesti, stampe trasformano per alcuni giorni Fieramilanocity nella più grande libreria allestita in Italia con la partecipazione anche di librai europei.

20.11.13

La Talpa - Tinker Tailor Soldier Spy (2011)

IL RICORDO DI John Le Carré è ormai lontano, lo leggevo ai tempi dell'università, alla fine del liceo, insomma una vita fa. C'erano lui e Graham Green, che poi sono due scrittori che hanno sempre giocato su due tavoli vicini ma separati dal riconoscimento della critica: Green è un Grande Scrittore e Le Carré è uno Scrittore di genere (con la "g" minuscola). Straordinari ma con un salto di "quantità" insuperabile.

In ogni caso, all'epoca le trame di Le Carré mi portavano quasi sofferenza da quanto erano complesse, articolate e soprattutto involute anche linguisticamente. Potevi pensare di aver letto e capito tutto, poi - in una epoca senza Wikipedia e blog - saltava fuori che non avevi capito la metà, per riferimenti, citazioni, ammiccamenti e via dicendo. A partire dal fatto che la traduzione si tritava via una buona parte di questi messaggi sotterranei: come il titolo, per esempio.

Comunque, lo scrittore con meno azione della storia che viene più coccolato dal grande cinema. Ricordo un Le Carré minore, Il sarto di Panama, con un Pierce Brosnan altresì minore, anche se all'epoca immerso nei suoi 007, nel lontano 2001. Il romanzo era invece del 1996, post-muro di Berlino, quando con la fine della Guerra fredda va in crisi anche il nostro scrittore. Ma non si ferma. Continua a scrivere. Tutte cose sempre più intellettuali. Sempre meno comprensibili (prova ad acchiappare Greene?)

Invece, nel 2011 arriva questo film ambientato nell'epoca dei fatti, che utilizza le atmosfere per costruire il discorso narrativo e scioglie radicalmente i nodi densi della trama. Le allusioni diventano parte della scenografia, con la stessa funzione (chi le vede, le vede; gli altri, pazienza) e costruisce un bel racconto con sequenze decisamente memorabili. Ottimo il lavoro di Bridget O'Connor e Peter Straughan.

Da sottolineare che il regista svedese,  Tomas Alfredson, mette dentro uno spettacolare cast: Colin Firth è mitico, Mark Strong qui finalmente riesce bene (l'attore più difficile da sganciare dal suo ruolo televisivo (con Law and Order) che la storia ricordi), e soprattutto emerge uno dei più grandi talenti degli ultimi anni, cioè Benedict Cumberbatch. Grandioso.

Invece, non mi è piaciuto il protagonista, Gary Oldman, che come attore purtroppo non mi appassiona e che trovo sempre molto tecnico e meccanico nelle sue interpretazioni. Una specie di John Malkovich (chissà perché me lo fa ricordare) senza essere John Malkovich però. In ogni caso non ammazza il film e quindi va bene così.

Conclusioni? Se l'avevate perso vale la pena recuperarlo.

Valèrian et Laureline vol. 5

PER CHI FOSSE interessato a questo tipo di cose: è uscito il quinto volume dell'edizione italiana integrale del classico "Valérian et Laureline". Vivamente consigliato. Si trova qui.


17.11.13

Not feelin' this one...

DOONESBURY LA DOMENICA, un rito che Garry B. Trudeau ci permette. Come sempre.


10.11.13

9.11.13

Scrivere con iPad

IL VOSTRO GIOVANE autore preferito l'ha fatto di nuovo. Un altro volume a firma del vostro scriba d'ordinanza è adesso disponibile, in Italia e nel mondo. È in formato elettronico, quindi richiede uno strumento per la lettura che va oltre la "solita" carta. E non ci sarà una edizione cartacea, visto anche l'oggetto del volume in questione: la pratica della scrittura utilizzando l'iPad, il tablet di Apple. Ecco una snella introduzione al volume:

“Questo libro è uno straordinario viaggio in un florido, ricchissimo e praticamente sconosciuto settore del software: il mondo della tipografia e della scrittura, che sta vivendo un vero e proprio Rinascimento grazie all’iPad, alla rete e a una generazione di programmatori molto creativi…”

Estratto da: Antonio Dini, “Scrivere con iPad”, APTO 2013. Viene 2,99 e sono 175 pagine, per adesso l'edizione multi-touch con abbondanza di schermate e gallery è solo per iBooks per iPad (su iOS 6 e successivi e su OS X Mavericks); più avanti c'è anche per Kindle. L'iPhone lo recupereremo con la versione per Kindle, spero, quella per iBookstore non è compatibile.

Nel dettaglio:

La rivoluzione avviata da Steve Jobs nel 2010 con il primo di una nuova categoria di apparecchi post-PC non si è ancora fermata. L’iPad si sta rivelando ogni giorno sempre più utile, non solo per consumare contenuti, ma anche per produrli. In questo libro per la prima volta vengono analizzate decine di app e di accessori studiati appositamente per l’iPad e si mette finalmente un punto fermo: quali sono le applicazioni perfette per scrivere con il tablet di Apple? Quali gli accessori? E quali software permettono di esportare sul Mac o sul PC il frutto del lavoro in mobilità? Come cambia il modo di lavorare ai testi grazie all’iPad?


Lo scrivere è forse l’attività più difficile per l’iPad: mette a dura prova la capacità di utilizzare la tastiera virtuale, la limitatezza dello spazio, lo schermo, il tipo di rapporto con i documenti elettronici. Però scrivere svela anche il rapporto più diretto, essenziale, privo di mediazioni, tra chi vuole comunicare e il tablet di Apple. E fa scoprire una cosa importante: “scrittura” non è una parola che si usa al singolare. Esistono invece tante scritture diverse: quelle dei giornalisti, dei romanzieri, dei poeti, degli studenti, dei disoccupati, delle casalinghe, dei medici, degli avvocati e tantissime altre. Ci sono mille modi diversi con i quali si può praticare l’arte della scrittura. E per ciascuno di essi c’è un’app, o quasi. In questo libro si scopre quali sono le app, come si usano e quali vantaggi (o svantaggi) hanno.

3.11.13

Mike, what was I like?

DOONESBURY TORNA ALLA regolarità: è finito il lungo iato e Garry B. Trudeau si rimette in marcia, a partire da questa domenica, per quanto riguarda anche le strip giornaliere. Le tavole settimanali era a posto già da tempo...


1.11.13

Scompare a 83 anni Gerard De Villiers, il papà di SAS

MALKO LINGE NON traverserà più il mondo sotto la spinta della fantasia di Gerard De Villiers, uno dei più prolifici autori al mondo di spy-story e creatore, nel 1965, duecento libri fa, delle avventure dell'eroe nobile austriaco che fa il freelancer per la CIA (in Italia viene pubblicato da Segretissimo di Mondadori).



L'autore è francese, uomo di destra, ammanicato con i servizi Occidentali, sempre all'occhio per inserire le ultime cose nei suoi libri - tanto che spesso precorre la cronaca - e con una produttività impressionante. Fino a quattro romanzi all'anno. Anche il New York Times gli aveva reso onore, qualche mese fa, con un ammirato e deferente. Qui il mio profilo di Gerard De Villiers per il Post, con tutti i link della bisogna.