4.10.11

Cosa succede a Cupertino?

A PRIMA VISTA sembra che sia una Caporetto: i ragazzi di Apple, privi di Steve Jobs, spingono, s'impegnano, ma non riescono a incantare. Ma è davvero così?

La nuova Apple di Tim cook sembra essere meno avvincente di quella di Steve Jobs. E lui, il fondatore, non ha fatto neanche una chiamata in FaceTime. Ma la realtà quale è?

Diversa, a quanto pare. C'è stata un po' di confusione, si sono viste voci accavallarsi, tutti erano un po' emozionati e forse è mancata la sintesi dialettica di Steve Jobs, capace di ripetere senza annoiare e di incantare senza avere in realtà molto in mano.

E proprio qui sta la differenza. Perché la Apple di Tim Cook (per adesso) non emoziona forse come quella di Steve Jobs. Non trasforma i prodotti in rivoluzioni, ripete le specifiche provocando un po' di noia, certo. Ma mette anche in pista la vera rivoluzione. I nuovi prodotti cominciano ad essere qualcosa che il mercato deve continuare a inseguire.

La voce digitale di Siri è inedita nel mondo dei prodotti per il largo mercato. Le soluzioni iCloud sono solide e di tutto rispetto. Il vero miracolo di Apple è nelle parole che Tim Cook ha ripetuto all'inizio e alla fine: hardware, software e servizi sono di un livello superiore. Ma il vero segreto è la capacità di integrare il tutto.

Questa è la ricetta magica di Apple. Tim Cook l'ha capito e sta facendo le mosse giuste. L'iPhone è al 5% del mercato dei telefoni cellulari, un risultato mai visto da nessun telefonino, smart o non smart. Il futuro non è compromesso.

2 commenti:

cutt ha detto...

Apple senza Jobs sarà sempre Apple ma diversa... e le potenzialità di SIRI mi sembrano straordinarie, non solo per il futuro degli smartphone!

Bolsoman ha detto...

L'ho finito di vedere stanotte prima di sapere la notizia e ho appena scritto questo:

http://www.bolsi.org/bolsoblog/2011/10/06/lultimo-keynote/