10.4.11

Cr-48 (2010)

DA ALCUNI GIORNI sto usando un pc particolare sotto molti aspetti: si chiama CR-48 ed è l'unità dimostrativa spedita da Google a 60mila persone (io devo restituirla tra pochi giorni, ovviamente) per mostrare le bellurie del sistema operativo totalmente nuvolizzato, Chrome OS.

Google è molto sensibile su questo tema: c'è voluto un sacco di tempo per riuscire a mettere le mani su una delle unità, praticamente cinque mesi, e le raccomandazioni sono state molto intense: occhio che l'hardware del computer non fa assolutamente testo perché non verrà mai commercializzato; occhio che la versione di Chrome OS (che peraltro si aggiorna da solo NdR) è provvisoria e potrebbe essere molto diversa da quella finale; occhio che forse in Italia non arriverà mai.

Google poi commercializzerà il sistema negli Usa a partire da questa estate con Samsung e Acer come partner, ma ancora non sappiamo quali computer verranno utilizzati. L'idea è di dare finalmente un senso ai netbook e ai computer "piccoli" e meno potenti, visto che il sistema operativo è in pratica solo un browser e tutti i dati e buona parte del calcolo viene fatto online.

Ok, vediamo com'è andata. Prima notazione: l'hardware. So che Google vorrebbe si evitasse di parlarne, ma a me è piaciuto molto. Spartano, essenziale, ricorda un MacBook solo che è un 13 pollici nero per via di una copertura di plastica morbida e inquietante. Nessuna parte in movimento (a parte la ventola per l'Atom single core) nessun disco, ci sono solo 8 Gigabyte di memoria di massa per fare un po' di cache di dati e niente altro. Non è potente, ma è divertente: la macchina concepita dagli ingegneri (una sola Usb, uscita audio, scheda SD, alimentazione e Vga, niente Ethernet, niente doppia e tripla Usb etc) mi piace. Divertente, spontaneo e genuino. Buffa la tastiera (praticamente una tastiera americana rimarcata con adesivi dagli amorevoli pr di Google), per niente scomoda senza i tasti funzione tradizionali e con il tasto "ricerca" al posto del tasto Caps Lock. L'accensione e spegnimento è al posto dell'ultimo tasto funzione, così come nel MacBook Air di ultima generazione, per intendersi.

Seconda notazione: la gestione. Pessima. Chi per primo si "autorizza" nel computer, ne diventa il proprietario (owner) tutti gli altri sono utenti amministrati, non possono essere fatti scalare ad amministratori, e poi c'è una postazione "ospite" (guest). Per cambiare owner bisogna resettare la macchina con una procedura un po' laboriosa (si toglie la battieria, si sposta a sinistra una levetta nascosta da un pezzettino di nastro nero, si riavvia, si rispegne, si rimette a posto la levetta, si riavvia un'altra volta. Lui formatta due volte il disco (la prima volta ci vogliono cinque-sei minuti, la seconda volta un minuto) perché il firmware è "trusted" e quando si sblocca la levetta e poi la si rimette lui non è più in grado di autenticarlo e quindi lo pialla e lo reinstalla. In questo modo, diventa impossibile - o quasi - per un terzo mettersi a giocare con il sistema operativo di Chrome OS. È faticosa e manchevole l'interfaccia di gestione. All'inizio ti chiede anche di fare una foto per l'utente che poi non puoi più cambiare. Blah.

Terza notazione: la vita dentro l'interfaccia. Chrome OS è praticamente un browser che può fare quattro cose: aprire schermate di amministrazione, aprire pagine web, aprire schermate con applicazioni, aprire finestrelle con estensioni (come la chat di Gmail, per intendersi, che galleggia sopra la finestra della posta). Cosa vuol dire? Che non si vede mai il filesystem, cioè le cartelle, le icone, la scrivania. Come si fanno a gestire i documenti? Non si gestiscono. Cioè, sono sempre "dentro" qualcosa d'altro: Gmail, Google Docs, Picasa, YouTube etc. Questo rende più facile manipolare il singolo documento, molto più complesso gestirne parallelamente un numero consistente. Inoltre, non è possibile ridimensionare la finestra di Chrome (si possono fare le schede o aprire più finestre diverse che diventano schermi diverse, percorribili con l'apposito tasto funzione, un po' come fa MacOS X con Spaces, soprattutto in Lion 10.7) o metterne due una accanto all'altra o una sopra l'altra. Vengono spiegate tutte le scorciatoie di tastiera (che sono molte) perché l'ambizione di Google è anche quella di sovrimporre un suo set di comandi rapidi, per fare da cornice alla mente delle persone quando utilizzano Pc, Mac o altro con i suoi browser e i suoi servizi.

Quarta notazione: essere nella nuvola. Scomodo. Si possono fare alcune cose molto bene, il discorso della collaborazione su un singolo documento per più persone è molto bello, la posta e altre cose sono una figata, però la sostanza è semplice. Non è tanto perché i dati sono lontani (se è per quello, con una buona connessione si possono manipolare i dati remoti come se fossero in locale) ma perché l'accesso via web è davvero faticoso. L'interfaccia Wimp (Window, icon, menu, pointing device) è ancora difficile da sconfiggere. Se non altro, è difficile sconfiggerla con un browser, per quanto aumentato. Per adesso, stare nella nuvola passando solo dal browser è un po' scomodo.

Addenda: la presa Usb di Chrome OS, a differenza di quella (assente) di iPad, è adatta ad ospitare le chiavette di memoria Usb. Problema: non si vedono se non quando si devono compiere particolari operazioni, come aggiungere un allegato a una mail di Gmail. E soprattutto, la maggior parte delle chiavette non funziona (invece, delle schede SD finora non ne funziona proprio nessuna). Quindi? Google dice che ci lavora ulteriormente sopra e presto ci sarà qualche soluzione.

Conclusione: Chrome OS è bellissimo, è molto potente (soprattutto in prospettiva) e apre la via a molteplici suggestioni. Peccato però ancora sia molto giovane e poco maturo, anche per via del tipo e del numero di servizi esistenti in rete. È il futuro? Non lo so. Mi sono divertito a usarlo? Certamente. È un chiodo sulla tomba di Windows? Certo...

Addenda numero due: Cosa mi piace del Cr-48. Che è fico, la batteria dura tanto, l'hardware è stato pensato per fare cose particolari (non è il solito Pc) e il sistema operativo e le applicazioni promettono di aggiornarsi da sole, senza nessun problema di gestione da parte mia. Mica male.

6 commenti:

Luca Massaro ha detto...

Lo scorso dicembre feci anch'io richiesta di provarlo. Anche se non arriverà non importa, il tuo ottimo post è sufficiente per confermarmi nell'idea che, appena disponibile sul mercato, cercherò di procurarmene uno.
Ma a proposito: quando scrivi: «occhio che forse in Italia non arriverà mai» dici sul serio? Pensi che Google non diffonderò il suo apparecchio a livello mondiale ma lo riserverà solo al mercato americano?

Michele Filannino ha detto...

Quali pensa possano essere le implicazioni future nell'uso di tale macchina come piattaforma di sviluppo software?

E' corredato da applicazioni di sviluppo particolari? Come cambia il concetto di sviluppo con il cloud computing?

Grazie mille.
Complimenti per l'articolo.

Antonio ha detto...

@Luca Confermo: Google dice che non sa se arriverà in Italia, se arriverà in un secondo momento o se non arriverà mai.

@Michele Non ci sono strumenti di sviluppo. Le implicazioni d'uso sono quelle caratteristiche del Cloud: la macchina diventa un terminale "vuoto" e basta.

Anonimo ha detto...

Grazie mille Antonio. :)

Anonimo ha detto...

Ma rispetto ad un iPad, cosa offre di diverso oltre al Cloud, che comunque posso avere su qualsiasi computer, netcomputer e tablet?
Inoltre onestamente non vedo tutti questi plus del terminale vuoto (idem per sistema operativo basato sul browser), a meno che non lo mettano sul mercato ad una cifra simbolica (dubito) magari cercando di fare business sui servizi, ma probabilmente sono io che sono ancora legato al vecchio concetto di computer.
Ciao Nik

mattiaq ha detto...

Io come amministratore di un centinaio di postazioni di lavoro vedo il terminale vuoto come una manna dal cielo. Nessun tipo di gestione del sistema operativo né delle applicazioni, ridotta gestione dell'hardware.
Il vero problema è la connettività in mobilità che in Italia è un'utopia, ma in un ufficio questo problema non si pone.