17.3.11

Sbatti Godzilla in prima pagina

SCUSATE, UN PICCOLO dubbio. Il Giappone è stato travolto da una delle più grandi crisi della sua storia moderna: terremoto, Tsunami e tutto il resto. Le immagini e i racconti che sono arrivati sino a noi grazie alla stampa e alle televisioni nostrane sono allucinanti. Da venerdì l'ansia per gli amici che vivono in Giappone non è mai calata anzi, paradossalmente, è cresciuta. Come in un film di Godzilla, la devastazione sta aumentando, c'è un crescendo irreale. Dopo le immani distruzioni naturali, quelle atomiche incombenti (praticamente già in corso) sono ancor più spaventose.

Di cosa parlo? Tokyo deserta, rischio atomico, negozi svuotati, strade e case abbandonate, immagini di devastazione o di desolazione e basta. Io questo ho letto e ho visto, dopo venerdì.

Oppure no? Oppure ho visto un'altra cosa? Oppure ho visto solo parte di una cosa? Al di là degli stereotipi (le minchiate sui giapponesi che rimangono freddi davanti al disastro perché "non esprimono i sentimenti" per non perdere la faccia, popolo "ordinato", "rassegnato", "inquadrato" e poi noi ci incazziamo quando i tedeschi ci dicono "italiani pizza, mandolino e mafia") le cose non tornano lo stesso. Perché parlando con chi vive in Giappone, non solo si scopre che le cose non stanno esattamente come ce le hanno raccontate il Corriere della Sera e gli altri, ma che c'è quasi una gara irreale a montare l'ultimo disastro disponibile per generare angoscia e non parlare d'altro.

Personalmente sono contrario all'uso dell'energia nucleare, ritengo che dovremmo parlare di diminuzione dei consumi, strategie integrate (coibentare le case, riscaldarle meno, deurbanizzare buona parte della popolazione, ridurre drasticamente auto e soprattutto camion), decrescita sostenibile e probabilmente dire addio per sempre al nostro stile di vita assurdo come impatto e consumi, anziché cercare di perpetuarlo "saltando" da una forma di energia (il petrolio) all'altra (il nucleare). Questa è in breve parte della mia visione del mondo. Però una scelta consapevole sul nucleare basata su "sbatti Godzilla in prima pagina" non ha altrettanto senso. Va bene che abbiamo quattro secoli di melodramma sulle spalle, ma qua mi pare che stiamo esagerando. Come giornalista mi vergogno quotidianamente di quel che vedo iniettato nel sistema dei media. Dai tweet mai verificati che parlano della morte dell'autore dei Pokemon, alle catastrofi più varie. Perché? Perché alla fine Godzilla vende sempre.

Money Quote: La verità è che a Tokyo c'è una marea di gente come al solito. I treni sono pieni come al solito, anzi di più perché per risparmiare energia elettrica (quella mancante con la chiusura di alcune centrali) certe linee viaggiano con meno treni. La gente va al lavoro, va a passeggio, fa tutto quello che faceva prima (vedi il post di Lorenzo di mercoledì). Ci sono in giro meno macchine, ma solo perché c'è il razionamento di benzina (20 litri a testa, e non 2 come diceva il Tg1 in Italia), dovuto ai danni subiti alle raffinerie durante il terremoto.

Parliamo poi della centrale nucleare di Fukushima. La gente (perché lo scrivono i giornalisti in cattiva fede) è convinta che siano "esplosi dei reattori". Quella del cattivo giornalismo è una piaga non solo italiana, basti vedere cosa dice il blog Ottagono Irregolare riguardo a ciò che scrivono in Germania. È vero che ci sono state delle esplosioni presso i reattori nucleari ma questo non significa che è scoppiato il reattore: è come se a casa mia fosse esploso il carica-batterie del telefono e qualcuno scrivesse che mi è esplosa la casa.


C'è uno che commenta e secondo me rischia di cogliere il senso: La stampa italiana è folclore locale.

Ancora:

Money Quote:

a) Perché poi secondo la logica di lor signori:
1 un reattore di 40 anni fa,
2 colpito da un sisma di magnitudo spaventosa (9.0)
3 impattato direttamente da uno tsunami che ha allagato pure km di entroterra (figuratevi la centrale che sta in riva al mare)
4 dove è pure detonato dell’idrogeno che ha fatto saltare la struttura esterna.
e riescono a tenerlo entro limiti di sicurezza accettabili rappresenterebbe un fallimento tecnico.

b) La mancanza di raffreddamento ha provocato l'innalzamento della temperatura nel reattore, con formazione di vapore surriscaldato in eccesso e l'abbassamento del livello di acqua sotto al livello delle barre. Le barre di combustibile hanno iniziato a fondere e per reazione chimica si è formato idrogeno gassoso che si e' mischiato al vapore. Per evitare che il corpo del reattore si lesionasse per sovrappressione hanno sfogato il vapore in atmosfera. Così facendo si e' liberato all'interno dell'edificio anche dell'idrogeno (chi ha lavorato in galvanica sa che le formazioni di idrogeno sono una miscela tonante.... che ogni tanto scoppia). Il resto è storia e non mi dilungo.


Poi, capiamoci bene: non è che in Giappone stanno tutti bene. Anzi se c'è un momento in cui hanno avuto bisogno di aiuto, negli ultimi decenni, è questo. Ma forse dovremmo concentrarci sullo tsunami, più che sul disastro termonucleare, no? C'è gente che ha bisogno di aiuto, insomma, ma non è l'Apocalisse dell'Atomo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ieri ho scoperto che la mia amica dia è partita per tokyo. ascoltando radio pop la becchi che ti racconta le sue giornate tranquille fino a quando, nell'internet point, sulle pagg dei siti italici, scopre che sta vivendo nel cuore dell'apocalisse...

Anonimo ha detto...

Antonio grazie...un post davvero educativo !

Anonimo ha detto...

Me ne sono accorto solo adesso.
L'img di Godzilla (credo di Arthur Adams) ha i colori della bandiera italiana. Sei un genio (che tu lo abbia fatto di proposito o meno)

Antonio ha detto...

Un genio daltonico... ;-)

Anonimo ha detto...

Sono stato a Firenze durante il "ponte" e ho visto al TG3 Toscana le migliaia di provette di pipì "fiorentina" reduci dal Giappone e sentite le polemiche contro il povero Renzi.
Più le immancabili catastrofiche civette alle edicole....A non finire.....

Alla fine li ha fermati - in parte - "Odisssea all'Alba".