27.2.10

Il bene di pochi e il bene di molti

PARIGI È NELLA bufera per lo sciopero dei controllori di volo. La ragione dello sciopero? L'integrazione dei sistemi di controllo europeo in un unico spazio, che servirà a razionalizzare il sistema, migliorare la qualità dei voli, ridurre i ritardi e abbassare perfino i consumi e quindi l'inquinamento. E che però porterà anche a possibili licenziamenti e di sicuro all'eliminazione dei privilegi occupazionali per questa categoria protetta in Francia (o almeno così là si teme). Risultato: sciopero, sciopero, sciopero. Il bene di pochi contro il bene di molti. Come al solito.

Pareto ne aveva già parlato identificando la misura dell'ottimo, cioè dell'efficienza di un sistema: se non puoi migliorare la condizione di alcuni senza peggiorare quella di altri, allora hai un problema.

Da notare che chi si trova a Parigi e deve volare, come una mia amica che è bloccata là per il fine settimana, subisce lo stesso problema perché, per protestare per la loro situazione a rischio, i controllori di volo trasferiscono l'inefficienza da un'altra parte. La usano, cioè, come merce di scambio.

Alla faccia del premio Nobel ad Amartya Sen, che dimostra come nel liberismo ci sia la possibilità che l'ottimo non esista o che esista senza produrre utilità o libertà. Lo sciopero, che comunque garantisce i voli a lungo raggio (extraeuropei) segue di pochi giorni quello dei dipendenti di Lufthansa.

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