15.2.10

Bartle Bull & Edward Lamond & Tim Willocks

CI SONO VARI autori che varrebbe la pena di leggere, anche se non è possibile. Magari perché non ho tempo, perché non ho più l'età per leggere (troppi) romanzi di cappa e spada (in inglese, swashbuckler), perché non ne vale la pena. Ma è un peccato. Burtle Bull, padre del giornalista-prezzemolino specializzato sul Medio Oriente e tra le altre cose giornalista a sua volta (il figlio ha più o meno la mia età e il padre quella di mio padre) ha scritto e scrive parecchio. Cose "minori" ma interessanti. Ossessionato dal comunismo (tipicamente, i cattivi sono tutti ufficiali membri del Soviet), appassionato di cavalli e di esotismo, piuttosto esplicito nella parte di "romance" che caratterizza da sempre i romanzi di cappa e spada, Bull ha al suo attivo una lunga lista di titoli, nessuno dei quali tradotto in italiano, a quanto mi risulta. Per un periodo Bull è stato anche editor del Village Voice.

Le ambientazioni di Bull vanno dall'Africa e Medio Oriente all'Estremo Oriente, dal Cairo a Shanghai, dai cieli alla superficie dei mari.

Tutta un'altra razza invece il buon Edward Lamond, analista finanziario che qualche anno fa molla tutto per dedicarsi anima e corpo alla sua passione: la letteratura storica. Mentre Bull riflette i tempi che cambiano con ambientazioni appena accennate (il "sapore" è quello di una avventura come Indiana Jones o come La Mummia, per dire), Lamond cerca di andare in profondità. Il problema è il mestiere: come sarà il mondo generato da Lamond? Non c'è un filtro di un editore, perché il buon Edward ha fatto tutto da solo e vende il libro a 2,5 sterline (5 dollari) online, partendo da qui: l'obiettivo è quello del "romanzo classico", scegliendo l'assedio di Malta da parte dell'Impero Ottomano come base. Ispirato da The Great Siege di Ernie Bradford pubblicato nel 1961 e per quello che ne so io anche questo inedito in Italia.

Il titolo, che secondo me è la principale debolezza dell'opera, è Pirates of Christ: capisco il desiderio di stupire e di rendere conto di un aspetto poco raccontato della guerra di corsa nel mediterraneo, però non ci siamo: non torna, non è sexy, non funziona. Da cambiare.

Sempre sul tema di Malta, infine, oltre al volume di Bradford c'è anche l'avvio della trilogia di Tim Willocks, medico e scrittore britannico. Giocatore accanito di poker, forse persino amante di Madonna per un certo periodo, Willocks nel 2006 ha pubblicato The Religion, una sorta di ciclo di avventure legato attorno alla figura inquietante del sassone Mattias Tannhauser, avventuriero pieno di risorse e di esperienze da raccontare. Il volume è praticamente una pietra del forte da cui i cavalieri di Malta si opposero all'Impero Ottomano nel 1565, sia per spessore che per durezza. Quest'anno esce la seconda parte, Twelve Children of Paris, che però abbandona Malta e torna nel cuore dell'Europa. Il periodo era gravido di possibili sviluppi, vediamo quale avrà scelto il buon Willocks.

Anche questo, temo che la vita sia troppo breve per farmelo leggere. Ma chissà che invece a qualcuno là fuori non interessi.

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