5.9.09

Scrubs (2001-2009): "Half as long as ER and twice as funny"

POI ALL'IMPROVVISO, QUASI senza preavviso e soprattutto senza tanti drammi, si conclude un ciclo lunghissimo, iniziato il 2 ottobre del 2001 su Nbc e chiuso il 6 maggio scorso su Abc, dopo otto stagioni e 168 episodi.

Ho lasciato passare un po' di tempo, ho cercato di scoprire se Abc avesse intenzione di portare avanti la serie appena acquisita e "salvata" da una prematura chiusura con la settima stagione. Invece, uno dei compagni migliori nella strada di questo primo decennio del nuovo millennio, cioè Scrubs, è svaporato così. Al suo posto, ci sarà in effetti una nuova stagione, ma costruita con un cast praticamente tutto nuovo (solo un paio di attori rimangono) e in un contesto completamente diverso: dall'ospedale Sacred Heart si passerà a un improbabile campus medico, per seguire la strada di una nuova generazione di giovani interni di medicina generale.

Il vecchio Scrubs, dunque, se ne va (e, temo, quello nuovo durerà molto poco). Zach Braff, degno erede di John Ritter, è bravo non poco. Ma anche Sarah Chalke non scherza e, in generale, tutto il cast, con l'unica avvertenza di ascoltarli religiosamente in lingua originale, magari con sottotitoli italiani o inglesi, perché il nostro doppiaggio nel loro caso è seriamente dannoso. Tutti quanti però erano cresciuti fin troppo e cominciavano a non starci più, dentro i loro personaggi ritagliati su un'ottima idea di BIll Lawrence targata più di un ventennio fa, grazie al compagno di college Jonathan Doris, diventato poi medico (dice "adios" a JD nell'ultimo episodio della ottava stagione) con gli amici Jon Turk e Dolly Klock, rispettivamente punto di partenza aper Chris Turk e Molly Clock.

Si possono dire moltissime cose di Scrubs: dalle tecniche di ripresa in 16 millimetri (poi passate all'HD) sino alle tecniche di improvvisazione degli attori, dalla capacità di accompagnare in minore ma con efficacia una generazione per un decennio di transizione (come fece Friends nel decennio precedente) sino alla ricchezza di temi, alla capacità di innovare un genere così apparentemente logoro come il "medical drama", alla brillantezza delle soluzioni creative, all'iniezione di umorismo surreale che sono convinto abbia toccato il cuore e la mente di un numero infinito di futuri scrittori e attori.

Dopo Scrubs ci sarà spazio per altre cose meravigliose. Ma non si può non fermarsi un attimo per cogliere il momento esatto in cui molte cose non saranno più come prima.

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