19.9.08

Gli esami, nella vita, non finiscono mai

MI INFORMA LA stagista di redazione che da questo mese le sessioni dell'esame di Stato per diventare giornalisti professionisti (quello che si fa all'Ergife, nella sala dei concorsi) si terranno con una importante novità tecnologica. Si usa il computer portatile anziché la macchina per scrivere. Oltretutto, bisogna portarglielo un paio di giorni prima, a quanto pare, così viene "sterilizzato" da qualsiasi contenuto che non ci deve essere. Altri sostengono che ti diano una chiavetta Usb con un programmino che ci clicchi sopra, lui prende il controllo della macchina e praticamente fai l'esame in una "stanza virtuale" senza poter usare tutti i bigini e le altre diavolerie che i commissari temono si possano installare a priori.

A me, a parte una certa sensazione di sconcerto per il grado di alfabetizzazione informatica dell'Ordine (vorrei vedere che fanno se uno gli porta un Mac o un Pc con Linux), viene in mente che questa è la prima divisione generazionale tra i giornalisti: prima il gruppone che dagli anni Cinquanta fa l'esame con la macchina per scrivere e poi il nuovo gruppetto (per ora) che fa l'esame sul portatilino. E poi dicono che la professione non si rinnova...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio... Quindi avendo fatto l'esame con la macchina PER scrivere, rientro tra i vecchi (e dire che ho scribacchiato i primi pezzi per... ".Net Internet Magazine").
Comunque, la cosa più sconcertante è che nell'anno di grazia 2008, si consideri ancora fondamentale che il buon giornalista sappia ricordare un sacco di nozioni a memoria, ma si evita accuratamente di valutare se e quanto il candidato sappia usare Internet.
Poi ci si ritrova con giornalisti che sanno i nomi anagrafici degli ultimi 10 papi, ma a settimane di distanza dallo sbufalamento prendono ancora per vera la foto di Sarah Palin in bikini col mitra, perché la hanno trovata in rete.

Anonimo ha detto...

era ora...per chi come me deve fare ancora l'esame credo che sia veramente una grande notizia...non ricordo più neanche come è fatta una macchina da scrivere...anzi credo proprio di non averla mai usata...cmq la cosa mi stupisce molto...eppure pensavo che l'Ordine avrebbe permesso l'uso dei pc solo quando il resto del mondo avrebbe iniziato a utilizzare le macchine che scrivono leggendo nel pensiero...Mai perdere la fiducia nei buon vecchi cari giornalisti...anto ne approfitto per farti un saluto...da Vale...la ragazza che si è persa nell'aeroporto di Londra...

Anonimo ha detto...

A dire il vero hanno elaborato un sistema che credo sia basato su Linux.
http://www.odg.it/site/?q=content/procedura-idoneit%C3%A0-del-personal-computer-le-prove-scritte

Il mio Macbook, messo alla prova, incappa nell'errore numero 2. Ho sei giorni di tempo per risolvere il problema.
Saluti all'amica stagista.

Anonimo ha detto...

Finalmente l'ordine si adegua ai tempi. Io faccio parte dei vecchi (in senso letterale: ho dato quell'esame nel 1987), e già allora era anacronistico: lavorando in un quotidiano del gruppo Espresso usavamo il pc già dai primi anni Ottanta. I disagi nell'usare la macchina da scrivere (e mi raccomando il DA: si è cominciato a scrivere PER quando non la si usava più da anni. Retroattivamente!) erano già evidenti per la maggioranza di noi. A parte i praticanti del Giornale, che Montanelli ha obbligato a usare la macchina da scrivere sino a metà degli anni Novanta, inviati inclusi.
Tornando all'innovazione dell'ordine, ovviamente la categoria è specialista nel complicarsi la vita: windows, mac o linux? Per non parlare di connessioni alla rete. In bocca al lupo, comunque

Unknown ha detto...

E se uno ha una connessione wi-fi o bluetooth con l'amico fuori? E si si porta una chiavetta e la infila nel computer (quando ho fatto l'esame, all'Ergife o chi per esso eravamo migliaia!). E se... e se...? Possibile che l'esame debba essere fatto come se tutti fossero in zona di guerra, senza fonti? E cosa ti insegnano nella prima lezione del corso? A SELEZIONARE LE FONTI!
marco