28.3.08

Una parte del problema

LA VICENDA DI Alitalia continua ad andare avanti. Direi che siamo in una fase particolarmente critica, anche se parrebbe che il velo elettorale stia lentamente sollevandosi: con un po' di fortuna riacquistano tutti il senno perduto e si va alla contrattazione vera (perché l'offerta di Air France-Klm, conscia di essere l'unico acquirente possibile, era eccessivamente a suo favore: terminare le attività di cargo nel 2010? Ma si sono bevuti il cervello?).

Una parte del problema di Alitalia è riassumibile in questa semplice comparazione tra i velivoli della sua flotta con quelli di American Airlines:

Alitalia vola con:

Airbus a319 (12); A320 (11+4 operati da Volare); A321 (23); Atr 72 (10); Boeing 767 300ER (12+ 1 di Air Europe); Boeing 777 (10); Embraer ERJ 145 (14); Embraer 170 (6); Md 82 (75). Si tratta di nove tipologie di apparecchi di cinque fabbricanti diversi per un totale di 179 velivoli con età media di 13,9 anni.

American Airlines vola con:

Airbus a300B4; Boeing 737-800; Boeing 757-200; Boeing 767 allestimenti 200ER e 300ER; Boeing 777-200ER; Md82 ed Md83. Per un complessivo di otto tipologie (sette se si considerano come uno i due allestimenti dei 767) di tre fabbricanti diversi e una cifra complessiva di 693 apparecchi con età media di 15 anni.

Il problema? La flotta di Alitalia è paragonabile a quella di AA dal punto di vista dell'età e del numero di tipologie di velivoli. Sarebbe un dato interessante e di stimolo per l'azienda italiana, se non fosse che le dimensioni non tornano: AA conta il triplo degli aerei di Alitalia. Per lei è ragionevole una tale varietà e un tale avanzamento di età (peraltro, ci sono ordini per 59 velivoli nuovi in corso, con una abbassamento conseguente dell'età media una volta smaltiti soprattutto gli MD-82/83), per Alitalia no, nessun acquisto in vista (e nemmeno dismissioni).

Perché è un problema? Perché ogni tipologia differente di velivolo vuol dire un equipaggio (piloti e assistenti di volo) differente, con il conseguente aumento esponenziale del personale di bordo per garantire turnazioni, ferie, malattie, recuperi etc. Un problema che Alitalia ha tre volte più grande di quello di AA (o viceversa, che AA ha tre volte più piccolo di quello di Alitalia).

Insomma, quello della "varietà" della flotta, che oltretutto per Alitalia impegna più del doppio di fabbricanti rispetto ad AA, è uno degli indicatori di come stia messa sin dall'origine la nostra compagnia. Io non starei tanto a cincischiare e farei invece un tosto e gagliardo intervento politico di entrambi gli schieramenti per spuntare il massimo da Air France-Klm (che peraltro controlla anche altre sei compagnie "minori") e chiuderei quanto prima la partita.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il problema maggiore d'Alitalia è la quantità di personale, piloti, direttori, paraculati (ti ricordo che esiste un ufficio per assegnare il nome ai mezzi) che dissangua ogni giorno le casse.
L'altro scoglio sono i sindacati, che difendono il carozzone, prendendo posizioni cha hanno impedito all'azienda di mettere in atto i piani di rinnovamento.
Mi pensiero ... fallire, chiudere e mandare a casa tutti, sindacalisti in primo senza però nessuno aiuto da parte del governo, abbiamo già pagato a sufficienza.
Chiusa Alitalia ci saranno certamente occasioni per i dipendenti meritevoli di nuovi posti di lavoro in nuove compagnie.