23.10.07

Sono solo degli avvoltoi con gli artigli insanguinati

PER MOTIVI CHE adesso non starò a spiegare nel dettaglio, stavo guardando sul sito di Tim (l'operatore telefonico del quale sto diventando azionista di minoranza a furia di ricariche) le tariffe per navigare in Internet con il telefonino.

Ero stato attratto dalla mitologica tariffa Maxxitim week o mese, prorogata sino al 3 dicembre: 3 euro la settimana oppure 5 al mese, 20 oppure 100 MB complessivi e poi si passa alla tariffa-scannatoio da centesimi 6 al kilobyte! Ma la cosa che mi ha letteralmente ucciso è che la connessione avviene con un costo di "scatto alla risposta" (e di chi? del server di mio nonno?) di ben 28 centesimi. Allora, mettiamo che sul mio telefonino ci sia un programmino che ogni cinque minuti controlla la posta elettronica. Sono 30 connessioni all'ora. Volete dire che con questo sistema spenderei 8 euro e 40 all'ora, tutto incluso? E la chiamate tariffa vantaggiosa? Siete una telecom in affanno che ha bisogno dell'8 per mille?

Ok, passiamo ad un'altra offerta, per la precisione Maxi Tim Web Facile Recharge che alla modica cifra di 20 euro al mese ci passa la bellezza di 500 MB al mese. Inoltre, se rinnovi prima della fine dl mese, i mega mancanti vengono riaccreditati, e in più c'è un bonus di altri 500 MB. Troppa grazia Sant'Antonio. Dove sarà la fregatura? Nel costo? Nei trucchi? Nelle connessioni? Cosa devo fare, cambiare paese?

Quando quegli zuzzerelloni di Tim - che peraltro ogni tanto intervisto insieme agli amichetti loro di Vodafone, 3, Wind e tutta la banda bassotti facendo il giornalista serio che non li insulta per ore come ritengo si meriterebbero - si prenderanno l'iPhone di Apple, come previsto nel futuro delle cose, ci sarà da ridere. Avranno la tariffa "tutto incluso" con scatti alla risposta e plafond pre-furto.

Mah, poi uno passa il tempo a scrivere di innovazione, creatività e spazio per le giovani generazioni flessibili. Mi sento fuori dal mondo. Perlomeno da quel mondo di vacche da mungere: non l'hanno ancora capito che sono peggio dei mafiosi che in Sicilia non fanno arrivare l'acqua ai contadini se non pagano il pizzo?

Quando uno dice i casi della vita

ERO IN RITARDO con il solito appuntamento domenicale a cura di Gary B. Trudeau perché sono arrivato adesso a Las Vegas. Dove c'è un Apple Store. E scopro adesso che la puntata di Doonesbury è dedicata ai telefoni. Che sono quella cosa nuova (chiamata iPhone) che vende Apple...

You do the math...

16.10.07

Buono Al Gore

FACCIO MIA QUESTA cosa che dice Luca:

A me piace che Gore si sia fatto ammirare ed apprezzare e premiare conducendo una battaglia - ripeto: prescindo dal merito - che non ha come tratto distintivo la definizione di un nemico.

15.10.07

Il nostro omaggio nazionale al macellaio Soe Win

DISCLAIMER: SONO ECONOMICAMENTE coinvolto con quest'uomo (Sandro), nel senso che lavoro per lui (ogni tanto) e quindi mi fa guadagnare (ogni tanto) qualche soldo. Lo dico nel più tranquillo spirito di trasparenza, anche se non c'entra con il merito di quanto segue.

Leggo sempre con interesse il blog di Sandro e quest'oggi mi ha colpito più del solito:

Mi rendo conto che la diplomazia impone degli obblighi, ma il fatto che l’ambasciatore italiano in Birmania Giuseppe Cinti sia stato tra quelli che ieri hanno firmato il libro delle condoglianze del carnefice Soe Win, a me fa abbastanza schifo, specie in questi giorni di repressione violenta.

Sto valutando se inviare l'email che propone Sandro, per questioni di personale riservatezza. Ma la storia è raccapricciante lo stesso. Una spiegazione ce la meriteremmo, considerando che le legazioni diplomatiche sono una delle voci di spesa più consistenti della struttura del governo. E che gli ambasciatori ci rappresentano tutti, in maniera forse più profonda che non un singolo parlamentare, eppure il loro operato per l'opinione pubblica rimane quasi sempre nella più totale oscurità. In Giappone, si sarebbe dimesso anche il ministro degli Esteri... (oppure si sarebbe chiuso in ospedale con il maldistomaco). In Italia l'ambasciatore continua ad avere uno stipendio in dollari a prescindere e anche una serie di fringe benefits (spesso ereditari) che neanche un ministro...

13.10.07

Al, Steve e Blog Action Day

COME RICORDA LUCA nella sua rassegna stampa video quotidiana sul blog di Nova, c'è chi si preoccupa dell'ambiente anche in rete, invitando a fare un post dopodomani. To you all, here is my "green" post!. Invece, qui l'emozione è grande per il Nobel vinto da Al Gore.

A parte il coinvolgimento di Apple (che ha trovato un eccezionale testimonial nel suo consigliere di amministrazione ed ex vice-presidente degli Usa), il film realizzato da Gore è davvero notevole. Su Nova24 ho fatto il riassunto di un po' di conversazioni avviate in rete sull'argomento Nobel-Gore e quelle Gore-primarie Usa. Qui cosa c'è da dire? Che il film An Incovenient Truth vale la pena di una visione (domani domenica alle 11 del mattino chi è a Milano se lo può vedere allo spazio Oberdan) perché è realmente ben fatto. L'Oscar se lo è meritato non solo per gli argomenti trattati ma per come è stato realizzato tecnicamente, per la capacità di suscitare emozioni, per i differenti piani narrativi, per il nitore formale.

Il film è la straordinaria storia di un uomo che, anziché piombare nella depressione dopo aver perso la battaglia professionale più importante della sua vita contro George Bush e i suoi compari e parenti della Florida, ha trovato il modo di rialzarsi da solo, mantenere decoro ed energia e trovare una nuova battaglia più importante da combattere. Ragazzi, quel documentario sull'ambiente non è banale per niente, anche a non voler seguire solo la parte dell'ambiente...

9.10.07

A volte ritornano

MI SCRIVE, TRA gli altri ottocento comunicati settimanali, Brionvega:

Milano, 9 ottobre 2007 - Un 'grande ritorno' caratterizzerà quest'anno il Natale: è la radio ts 522 di Brionvega, nella nuovissima variante cromatica giallo sole, riedizione del colore originario della prima versione nata nel 1964. Oggetto simbolo del grande design made in Italy degli anni '60, la ts 522 si candida a divenire uno dei regali più trendy ed esclusivi del Natale 2007.

Prezzo al pubblico: 219 euro


Ero tentato di dire: che bello! Sino a quando non ho visto il prezzo alla fine... Sigh!

7.10.07

Doonesbury

GARY B. Trudeau, alla domenica tardi. Domani vado un attimo a Las Vegas ma in settimana torno...

6.10.07

Il messaggio e il messaggero

IL LATTE NON è solo latte. È musica, vita, ironia... pubblicità. Sigh!

4.10.07

Il prezzo della cultura (i.e., 41 down, one to go)

LA PROSSIMA SETTIMANA uscirà il volume numero 42 e sarà finita. E io ancora non riesco a rendermene conto. Non perché sia passato quasi un anno da quando il Corriere della Sera ha iniziato a far uscire le sue "garzantine", le enciclopedie tematiche, ma perché me le sono comprate tutte.

Manca la seconda di Fiori e Giardino, ma abbiamo già passato fisica, letteratura, poesia, diritto, medicina... Un oceano di sapere congelato su carta. Mi sono chiesto più volte perché le ho comprate: se fate il conto, 42 volumi a 12,90 euro sono la bellezza di 541 euro e 80 centesimi (sigh!).

Perché me le sono comprate? Perché mi sono fatto un mutuo con rate da 51,60 euro al mese (per dire: ti danno un televisore da 32 pollici a schermo piatto, in quel modo) per le garzantine? Il punto è che nelle prime 41 settimane di vita dell'enciclopedia in casa mia non l'ho praticamente mai frequentata. L'ho accumulata e basta. E non ho mai visto niente svalutarsi altrettanto velocemente: se la volessi dare via probabilmente dovrei pagare chi se la viene a prendere. Ma la voglio dare via?



Il senso del possesso della cultura tramortisce. Ti immagini la sera a sfogliare le vecchie pagine dei libri pieni di informazioni importanti, ben sapendo nella parte razionale del cervello che invece sfrutterai la connessione veloce ad Internet e cercherai da tutta un'altra parte, in rete. Perché, allora?

Ci sono le bollette da pagare, l'affitto, le altre spese: non è che alla fine del mese ne rimangano tanti. E allora perché tutti questi soldi dietro ai prodotti dell'industria culturale, ben sapendo (lo studio lo vivo e lo scrivo persino nel mio lavoro) che solo di questo si tratta: una industria culturale, settore editoriale, popolata da signori con l'occhio legato ai conti economici e l'orecchio aperto ai genietti del marketing ("Alleghiamolo al giornale, distribuiamolo nel supermercato, mettiamo una donna nuda in copertina").

Non li conoscessi. Non sapessi quanto pagano chi scrive un libro, quanto coraggio (non) hanno e quanto invece apprezzino calciatori, motociclisti, veline, politici e giornalisti televisivi. Loro sì che scrivono bene, senza contare gli stupendi volumi dei comici televisivi, imprescindibili pilastri della cultura post-novecentesca.

Le garzantine, intanto, me le sono messe in camera, sugli scaffali di una piccola libreria-mobiletto che era rimasta vuota, accanto alla poltrona della nonna. Le guardo prima di addormentarmi. Sapere che pesano, che la vera cultura fa imbarcare il legno, un po' mi aiuta a prendere sonno meglio, con la testa più leggera. Posso sempre invitare qualche ragazza avvenente con l'allettante proposta di venire a vedere la mia collezione di sapere incapsulata in 42-dico-42 volumetti in brossura della Garzanti. Se funziona, mi sa che me la sposo. Temo infatti che siamo una specie a rischio di estinzione.

1.10.07

Friday Night Lights

PARE CHE ANCHE quelle puzzole del New Yorker si siano convertite alla serie televisiva più straordinaria della scorsa stagione, che racconta la storia di una squadra di football della profonda provincia texana. E si rallegrano anche che ci sia un altra stagione che sta partendo proprio adesso. Riscaldate gli hard disk...



I took a wait-and-not-see approach to “Friday Night Lights” last year, until an unlikely friend recommended it—a young filmmaker who had grown up in Manhattan in a literary and theatrical milieu and had no interest in sports. We were in the Museum of Natural History when we had this conversation, and when she told me that she and her husband were “addicted” to the show, even the animals in the dioramas were so stunned that they froze in their tracks. The following week, I watched an episode, and went from ignorance to bliss.