12.9.07

Quelli che viaggiano ad alta velocità (ETR500)

NEL VICINO ORIENTE per la prima volta un treno supera i 220 chilometri all'ora. Si tratta di un ETR500 italiano in "prestito" per mostrare cosa si può fare sui nuovi binari dell'alta velocità in costruzione tra Ankara e Istanbul (nel 2008 i treni passeranno da 6 ore e 30 a 3 ore e 10). I lavori sono praticamente appaltati agli italiani e quindi mostrarne le potenzialità su uno dei 57 ETR attualmente esistenti è anche un modo per fare cross selling e vedere di piazzare ai turchi (e agli altri paesi dell'Est che sono rimasti abbastanza colpiti dalla prestazione "possibile" anche in casa loro) un po' di treni.

Il motivo del successo dei treni e delle linee italiane - strano che in Turchia ci mettano meno a fare l'alta velocità che non dalle nostre parti, visto che anche lì la schiavitù è stata abolita da secoli e non fucilano né espropriano a cannonate i terreni limitrofi alla ferrovia: ma comunque... - è che sono alte velocità "relative". Più facili tecnicamente di quelle utilizzate dalle nuove linee ad "altissima" velocità (per comparazione), funzionano su rete mista che permette il passaggio anche ai treni normali. Da notare che l'alta velocità minima oggi non è più il muro dei 200 Kmh di una volta ma, secondo l'UE, è al minimo di 250 Kmh. Gli ETR500 possono superare i 300 Kmh (il record è del 2006 di 352 Kmh) ma la velocità di crociera "ragionevole" è di 250 Kmh,

Chi c'è dietro alle "macchine" della (relativamente) alta velocità italiana? Il consorzio incaricato di costruire i convogli bloccati degli ETR500 è il Trevi, nato nel 1986 e formato attualmente da quattro aziende (che negli anni si sono sostituite al gruppo originario composto da: Ansaldo, Breda, ABB Tecnomasio, Fiat e Firema):

AnsaldoBreda, proprietaria del 40%, che è a sua volta frutto della fusione di Ansaldo Trasporti e della Breda Costruzioni Ferroviarie ed è una controllata del colosso industriale Finmeccanica (il secondo gruppo industriale italiano, controllato dallo Stato e con un fatturato nel 2006 di 12,5 miliardi di euro e attività molto diversificate); AnsaldoBreda è il più attivo nel mondo tra gli operatori italiani, con commesse che vanno dalla Danimarca ai tram di Los Angeles, treni ad alta velocità per Olanda e Belgio, ferrovie per il Marocco, tram snodati per varie città italiane;

Alstom Ferroviaria al 20%, filiale italiana nata sulle ceneri dell'acquisita Fiat Ferroviaria (nel 2000) che produce treni e navi in tutto il mondo, il colosso francese vale 13,4 miliardi di euro di fatturato nel suo complesso. Alstom è diventata titolare delle tecnologie dei treni Pendolino (ETR460/480), costruisce i nuovi Pendolino ETR600 per il consorzio Cisalpino (Trenitalia e ferrovie svizzere) ed è al 21% di proprietà del governo francese;

Bombardier Transportation Italy al 20%, filiale italiana del colosso canadese che si occupa soprattutto di aerei ma anche di treni e vale un fatturato di 14,7 miliardi di dollari nel 2006;

Firema al 20%, (ex Firema Trasporti), composta dalla fusione del 1993 di una serie di vecchie aziende italiane tra le quali le Officine Meccaniche della Stanga di Padova, la Fiore Officine Casertane, la Ercole Marelli Trazione, la Retam di Milano e Perugia; Firema fornisce anche le metropolitane di Milano, i treni per le Ferrovie Nord e le carrozze biplano di Trenitalia.

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