2.11.06

Lavoro, lavoro, lavoro

L'ENTUSIASMANTE CONDIZIONE DEL flessibile, i.e. della persona le cui attività lavorative spaziano dalla direzione del Corriere della Sera (si fa per dire) sino alla pulitura dei pavimenti (letteralmente, in questo caso), si rivela ogni giorno sempre più densa di sorprese. Soprattutto perché la flessibilità presenta quotidianamente scenari inediti e opportunità per stupire l'anima semplice di chi è nato e apparterrebbe generazionalmente a un diverso mondo. Quindi mi chiedo: ma se sei flessibile a vent'anni, a trent'anni, a quaranta, a cinquanta, è sempre la stessa cosa? Oppure dentro ti sembra un mondo diverso? E soprattutto, se non sei flessibile, perché rientri in quella categoria di Eloi che vivono di vita regolare e preordinata, lo puoi capire?

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