21.11.06

Insana passione

STO PER FARE uno dei miei rarissimi acquisti online (credo, ancora non sono sicuro). Il fatto è che mi possiede la scimmia di The Believer. Colpa dell'ex capo, che mi ha contagiato a suo tempo. Adesso, se non leggo qualcosa di radicalmente intellettualoide e snob, non vivo. Ad esempio, Whirl, la storia del foglio scandalistico nero di S.Louis fondato e diretto da Ben Thomas (oggi lo portano avanti il figlio degenere e pochi altri, ma non c'è paragone). Bisogna masticare un po' d'inglese ed avere pazienza (perché è un articolo parecchio lungo) ma la storia è straordinaria e straordinariamente raccontata.

The Believer l'ha fondato l'editore di McSweeney's, cioè Dave Eggers (noto anche dalle nostre parti, a quanto pare) che ovviamente sta a San Francisco. E proprio dalla città del Cancello d'Oro - come diceva Italo Calvino - arriva la rivista.

Stampato su carta di qualità e senza pubblicità (si regge solo sulla diffusione peraltro un po' problematica e per niente mainstream), secondo il New York Times [RegReqFree],

In addition to interviews with philosophers, writers, filmmakers, indie-rock musicians, a professional ninja and anyone else willing to sit down for a long, meandering conversation, The Believer publishes page-long appreciations of books, children, motels, light bulbs and power tools and two-page schematics devoted to things like singing drummers and fictional presidents. Mostly, though, it publishes long essays with enigmatic titles, each one prefaced by a list enumerating matters to be "discussed." For example, from the August 2005 issue, an article by Tony Perrottet called "The Semen of Hercules" promises discussion of, among other things, "The Kentucky Derby, Philostratus. . .Pharmaceutical Use of Squeezed Mustard-Rocket Leaf, Guaranteed Sexual Attractiveness. . .and Ancient Fad Diets."

Beh, come non innamorarsene? Lo scopo è quello di disintegrare il giornalismo televisivo trapiantato sulla carta stampata, in maniera metodica ed ordinata, rompendo l'artificiale sincronia che porta ad avere sempre le solite storie contemporaneamente su tutti i giornali (ehi, proprio come da noi). Le storie differenti qui ci sono, i racconti anche, ci "abita" pure Nick Hornby con la sua rubrica su quel che legge (da cui il libro da noi pubblicato da Guanda eccetera eccetera), insomma: cosa manca? Un'edizione italiana, magari. Io, intanto, sono sempre più propenso a comprare online dal loro negozietto i numeri arretrati. E poi, la prossima volta che vado a San Francisco, cercare tra le bancarelle quelli esauriti. Se solo trovo le bancarelle...

Dice di sé la rivista:
The Believer is a monthly magazine where length is no object. There are book reviews that are not necessarily timely, and that are very often very long. There are interviews that are also very long. The Believer contains no ads and is printed in four colors on heavy stock paper.

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