3.2.06

Innovazione a domicilio

IERI SUL SOLE-24 Ore c'era un servizio a pagina due, all'interno di una carrellata sulla competitività del sistema Paese. In basso, una intervista a Diego Piacentini, ex capo di Apple Europa e adesso vicepresidente di Amazon: giusto un passo dietro al fondatore.

Piacentini spiegava perché dalle nostre parti non vedremo il negozio ibrido (si compra online e si riceve via posta). Da un lato la priorità è l'espansione verso l'Asia, quel mercato che gli americani chiamano the place to be. La seconda è l'arretratezza in termini di competizione e di costi del nostro sistema postale, attualmente ibridato dalla pseudo-privatizzazione del monopolista (siamo uno dei tre paesi al mondo che abbia fatto questa mossa) e dall'altra dalla nanesca competizione sul mercato. Insomma, spedire costa troppo e funziona molto male, per questo a chi fa della consegna dei beni comprati il proprio business l'Italia non conviene per niente.

Ci sono anche freni all'innovazione, sia normativi che culturali. Una ricerca della UE, dice Piacentini, segnala il ritardo di 50 anni dell'Europa rispetto agli Usa e di 10 anni dell'Italia rispetto alla media europea.

Ieri ero andato a un convegno - molto interessante - a Torino su Donne e Innovazione, organizzato dalla Provincia. Il punto chiave del convegno? Che il treno per tornare - un interregionale - su un'ora e quarantacinque minuti di tragitto ha fatto cinquantacinque minuti di ritardo, facendomi rischiare di arrivare tardi alla Rai per Condor. Da notare che ho preso il tram dalla stazione - il taxi sarebbe costato quindici euro per un tragitto di due chilometri - e c'erano lavori a sorpresa che hanno ulteriormente aggravato il tutto: sono entrato in studio facendo una figura da peones a meno venti dall'inizio della diretta. E poi facciamo i dibattiti sull'innovazione...

Aggiungo che ho fatto un acquisto su Amazon UK (uno dei tre europei insieme a Francia e Germania). Usando la carta di credito ricaricabile - così, per sicurezza ulteriore - ho preso tre Dvd che in Italia non ci sono. Il prezzo complessivo è scontato di più del sessanta per cento, le spese di spedizione sono di 4,67 euro (3,20 pound) con un tasso di cambio complessivo un po' da ladri di 1,46 euro per pound e ho speso in tutto 70 euro e 10 centesimi anziché più di 160 euro, tasse comprese. Ordinati sabato notte, ricevuti ieri pomeriggio mi sono stati spediti materialmente da Amazon DE senza sovrapprezzi per lo switch logistico.

Posso immaginare perché gli editori italiani, sia di libri che di film, possano non volerle un Amazon IT tra le balle...

Per la cronaca, ho preso la serie completa degli anni Ottanta di Battlestar Galactica, la miniserie del 2003 e la prima stagione del 2004. Per dare un'idea dei prezzi nei negozi italiani (che hanno un ulteriore differenziale al rialzo) la prima stagione della prima serie di Star Trek costa 99 euro ma si trova anche a 130. La serie storica (praticamente due stagioni) è costata tasse incluse 28,25 euro...

Non per allungare il brodo, ma continuo a pensare che l'innovazione non sia una questione di prodotti, di logistica, di ricerca, di sviluppo. Credo sia invece una questione di persone. In questo momento storico, quelle che abitano in Italia non vanno bene. Solo questo: svegliamoci.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si possono avere i riferimenti della ricerca UE? grazie.

Penso che quoterò un ampio stralcio di questo post.

Antonio

Anonimo ha detto...

senti a proposito di svegliarci,
io tento di fare acquisti con la
carta delle poste italiane ma non
mi viene accettata(itunes es.), puoi dirmi quale carta ricaricabile usi tu grazie