2.8.05

Paperissima - La spazzatura mediale

MA ORA, SERIAMENTE, senza voler fare i moralisti (che qui non mi sembra proprio il caso) o quelli che criticano chi cerca di far progredire la propria carriera. Ma a voi, il fatto che ci sia Eva Henger a condurre Paperissima vi sembra una cosa normale? Avete presente chi sia Eva Henger? E soprattutto, quanti suoi film si trovino in rete senza fatica? O in selezionate edicole? Non foto, no. Film invece, quelli dove le persone si muovono e si sentono anche le voci e i rumori... L'effetto di realtà... Avete presente?

Per carità, la Henger come persona dev'essere non solo rispettata ma probabilmente è anche simpatica e umanamente valida, oltre che molto bella e per niente ipocrita (sulla fiducia: cosa potrà mai fare nel privato che non si sia già visto in video? Alla faccia delle veline in carriera). Però, insomma, Paperissima, Eva Henger... Ma l'avete mai visto due ore di porno bello pesante con lei? Porno che sembra una macelleria, con i manzi sul bancone e tutte le combianzioni possibili dato un certo numero di protuberanze e orefizi? E la mettete a condurre Paperissima, un programma con un posizionamento e target mirato a nonne e nipotini?

Una situazione del genere, di sottovalutazione del reale, mi è già capitata. Alcuni anni fa a Firenze, dove scrivevo per l'edizione toscana del Giornale (dirigeva Riccardo Berti, poi portavoce di Silvio Berlusconi, per intendesi), l'amministrazione comunale (diesse) aveva sovvenzionato una mostra di disegnatori e illustratori contemporanei, tra i quali Tanino Liberatore. Vorrei aggiungere che il genio visivo del padre di Rank Xerox, un talento avvelenato pari a quello di Andrea Pazienza e tecnicamente notevolissimo, è tra i miei preferiti. Ma non è questo il punto.

Nella mostra in questione Liberatore aveva esposto tra le altre cose un blow job al Cristo in croce, portato avanti da una dedita Maddalena. Era scandalosa la crudezza del disegno e l'idea del soggetto, per quanto tutto sommato nell'immagine non si vedesse niente di sconvolgente. La curia fiorentina, era luglio inoltrato e il cardinale Piovanelli (considerato un cardinale "rosso") era in vacanza, non si smuoveva di un centimetro. Diceva che andava tutto bene, che il Medio Evo era finito da un po', che l'arte è arte, gli artisti artisti e via dicendo.

Mi sembrava una situazione più paradossale che ipocrita, un gioco delle parti in cui la politica aveva fatto saltare un po' troppe cose. Non era naturale. Valeva la pena cercare la sottostante notizia. Pescai sull'elenco del telefono il numero del monsignore che si occupava all'epoca della Pastorale per l'arte, insomma l'esperto del settore, un sacerdote americano molto simpatico. E lo invitai a dare un'occhiata a questa "mostra dello scandalo", anche se lo scandalo era praticamente rientrato e lui stesso - come i suoi confratelli - era pieno di concilianti buone intenzioni.

Alla fine del giro, straordinariamente veloce, partì una rampogna durata una settimana, senza se e senza ma, tutta contro "l'obbrobrio blasfemo" di quella mostra e di quel disegno. Mica lo voleva bruciare o far chiudere la mostra. No-no, non siamo più nel Medio Evo. Solo, aveva visto la cosa e si era ricordato che lui era un sacerdote. Prego, tutto lo spazio che volessero i laici per sublimare il gusto provocatorio e irriverente del disegno. Ma, almeno, l'ipocrisia politica di un bel mazzo di sacerdoti che fa finta che "tutto va benissimo" era saltata. Il reale era emerso e non si poteva più dire che il re fosse vestito a festa.

Ecco, quel che dico è questo: non sottovalutiamo il reale. La Henger è una splendida signora (oltretutto, ma è una aggravante da un punto di vista comunicativo, con un viso amabile e simpatico, non da puttanone di periferia) meritevole di tutto il rispetto e l'apprezzamento che una signora deve avere. Non sto facendo un discorso di moralità o di etica astratta: solo una piccola considerazione circa l'opportunità di far condurre programmi generalisti per un pubblico generalista a professionisti alquanto "di nicchia".

Non vedete lo scandalo? Bando alle ipocrisie, viva l'artista emancipata che ha diritto ad emergere dalle bassezze di una onesta carriera in cui non ha dovuto chiedere niente a nessuno? A parte che i film di Eva Henger sono commercializzati con rinnovato vigore da quando ha fatto la sua "svolta televisiva commerciale", fatevi comunque un giro in rete, cercate qualche clip, qualche film. Gurdatevi due o tre orette di pornazzo bello tosto, di quelli che non devono chiedere niente a nessuno, magari insieme ai vostri figli e alla nonna. Chiedetevi che differenza ci sia tra il mestiere della pornostar e quello di farsi pagare per fare sesso con gli uomini. Poi, dopo averlo visto ed esservi fatta la summenzionata domanda, lasciate i ragazzini davanti alla tivù a guardare Paperissima con la nonna. Provate. Vi darà delle gran soddisfazioni.

Aggiungo un'altra cosa, per parare eventuali critiche di ipocrisia argomentate con motivazioni evangeliche (circa storie di piedi asciugati con i capelli eccetera). Ecco, un discorso è che un'altra persona sia un essere umano migliore di me e che possa andare dritta sparata nel regno dei cieli quando sarà il momento o in qualunque dimensione etica del ricordo prevedano altre forme di credo. Un'altra è metterla a condurre Paperissima intanto che la società di suo marito commercializza felice e contenta i film e che gli autori del programma televisivo godano felici delle loro capacità di apprendisti stregoni nel cortocircuitare gli immaginari del pubblico per "tirare su" l'audience. Perché è per quello, non per l'emancipazione professionale o perché le doti artistiche e recitative siano tali da nobilitare una gavetta alquanto radicale, che hanno scelto la Henger. Perché porta con sé un immaginario simbolico come la pizza mari e monti, come il gelato fritto del ristorante cinese: è tutta un contrasto. E al pubblico i contrasti, le storie semplici da capire ma belle succose quando te le godi piacciono parecchio. Allora, diamogliele, no?

Ps. Un'altra cosa, sempre sul popolare programma di Antonio Ricci, qui ritratto con Jerry Scotti e Michelle Hunziker: perché ci dobbiamo sorbettare le comiche del pubblico registrate negli Usa almeno quindici-venti anni fa? Dà un senso come di riciclaggio, di scarti, di spazzatura mediale...

Pps: grazie a una segnalazione preziosa nei sottostanti commenti, aggiorno aggiorno la grafia del cognome dell'attrice. Scelgo adesso la lectio facilior "Henger" e non più la difficilior "Enger", scusandomi per lo sbaglio. Avevo usato Google per verificare, ma a quanto pare molti piccoli fan della signora hanno idee altrettanto confuse sull'ortografia del suo nome.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma Henger non si scrive coll'H?

Antonio ha detto...

Temo proprio di sì. Grazie per la segnalazione: correggo...

Anonimo ha detto...

Io la Henger la seguo da una vita, ho visto tutti i suoi film porno e numerosi show dal vivo: bene non capisco lo scandalo. A Paperissima non scopa! Si limita a dire (simpaticamente male) due battute e mostrarsi in costume da bagno come milioni di donne sulle spiagge in questo periodo. (Del resto, lei, purtroppo, ha smesso di girare film porno da diversi anni). Quanto ai bambini, è evidente che come pornostar non la conoscono e non hanno nulla da scandalizzarsi.