17.7.05

A me mi piace il Susci

NO, NON E' un errore d'ortografia. Si scrive proprio "Susci", con la ci al posto dell'acca. E' l'invenzione di Moreno Cedroni, cuoco e ristoratore da Senigallia, che ci ha scritto sopra anche un libro e aperto pure un sito web.

Cedroni sta sfruttando al massimo la ventata di popolarità che la sua idea ha generato: rivisitare in chiave italica il famoso piatto della cucina giapponese, le polpettine di riso con varietà differenti di pesce crudo. Ma chi ha capito l'essenza del capolavoro Giapponese - sta scritto sul sito del Susci - fino ad elaborare un'autonoma linea di cucina, piatto che sono Sushi come idea originaria ma sono tutt'altro nella realizzazione pratica, è Moreno Cedroni

L'uomo ha ideato anche, insieme all'architetto Ceccarelli e alla Bocchini (azienda produttrice di mobilio), l'Anikò susci bar. Anikò in marchigiano vuol dire "tutto quanto", e l'idea è di offrire a locali e ricchi possidenti di ville in cerca di arredamenti sui generis lo strumento definitivo per la preparazione del Susci.

L'italico genio copiativo, quello che adesso rinneghiamo e anzi un po' indignati facciamo finta di non aver mai avuto, passa proprio da Senigallia. Forza, copiamo! Altro che cinesi. Gettiamoci a corpo morto nel business del futuro: reinterpretiamo e localizziamo l'esotico. Produciamo, reagiamo. Quando i cinesi iniziavano la loro storica diaspora nel Diciannovesimo secolo, noi avevamo già scoperto l'America da trecento anni.

La mia modesta proposta è di smetterla di piangerci addosso, smetterla di invocare clausole protezionistiche, smetterla di lamentarci che il Tokai, le magliette di cotone, le scarpe da passeggio, l'olio d'oliva, il vino rosso e il bianco frizzantino sono nostro esclusivo appannaggio. Cerchiamo di toccare il nocciolo della questione: accendiamo le fotocopiatrici. Un po' di fantasia, un tocco di ingegno, tanta manodopera specializzata e via con le italianate del Ventunesimo secolo. A noi, se c'impegnamo, non ci ferma nessuno...

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