4.6.05

Paradossi

POCO FA MIA madre mi ha chiesto se penso di votare ai famosi referendum. Il fatto è che il prossimo fine settimana ho un impegno fuori città. E poi, c'è un disagio più profondo sul tema. E su chi ci informa.

L'hanno detto tutti - anche Oriana Fallaci - quel che bisogna fare. Anche Rutelli. Anche Piero Ostellino. Anche i presidi di scuola, i cardinali, Benigni, il Papa. Persino Beppe Grillo, e sinora mi sembra la migliore tra le cose che ho sentito.

Perché, fondamentalmente, non mi sento più informato, ma al centro di un conflitto. Massimo Mantellini nota che la contraddizione tra le leggi esistenti - una è quella sull'aborto - porterà comunque a un'azione del legislatore.

Per adesso noto che, forse a causa dell'effetto distorsivo dell'attenzione, c'è in televisione un proliferare di donne incinte, gente coi bambini, outing di tutti i tipi: manca solo che la Busi legga i titoli del Tg1 con un neonato attaccato al seno. La discussione politica-civica implica il senso del pudore?

Io comunque mi sento addosso lo stesso confuso qualunquismo di tre mesi fa.

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