14.4.05

Solo il cielo come soffitto

UN PROBLEMA C'E': l'esecuzione. Apple in questo momento è l'azienda più interessante del mercato tecnologico. Nonostanate Wall Street non abbia premiato il trimestre record di sempre (anzi, sanzione arrivata a un certo punto al -8% del titolo in Borsa), i risultati dell'azienda sono strategici e di rilievo. Va praticamente tutto bene, con delle eccellenze di rilievo (iPod, portatili) e rallentamento sulla gamma professionale PowerMac.

Alcuni numeri fanno impressione: 350 milioni di canzoni vendute, il 43% del mercato dei lettori di musica digitale a memoria solida (flash) conquistato in un pugno di settimane partendo da zero (grazi all'iPod shuffle). Soprattutto, una visibilità del brand e una capacità di "emozionare" mai vista prima. Apple è "la cosa più calda" di cui si parla in questi mesi.

Qual è il problema, allora? Le dimensioni di Apple, la sua capacità di far seguire l'esecuzione alla fase strategica della concezione e del posizionamento. I prodotti di Apple (iMac, Mac mini, iPod, musica etc) sono caldi? Il limite non è la dimensione del mercato, ma la capacità di portare sugli scaffali dei negozi un numero sufficiente di pezzi al prezzo di produzione giusto. Insomma, eseguire, eseguire, eseguire...

Non è un problema da poco, perché Apple ha inventato una cosa grandiosa che in pochi hanno notato, ma non ha ancora raggiunto la perfezione. Come tutti i produttori Hi-Tech realizza attraverso terzisti in Estremo Oriente i suoi prodotti, ma ne cura a Cupertino sia il design che il progetto industriale e tecnologico. Per questo si può fregiare di un "Designed in California" stampato su tutte le scatole, che vale l'equivalente di un "Made in..." di vecchia memoria. Un'idea non da poco, che i consumatori apprezzano e che gli altri presto copieranno.

Però questo per Apple è il momento di avere un ritorno più costante: i terzisti sono utili perché costano poco e soprattutto si possono far scalare verso l'alto e il basso (aprire o chiudere linee di produzione) senza dover assumere o licenziare persone negli Usa. Ma non sono sufficientemente elastici nel realizzare il prodotto e nel consegnarlo a ritmi sostenuti.

Risolto il problema della qualità, su cui Apple è particolarmente esigente e che deve costituire una vera croce per chi fabbrica per loro conto le macchine e gli iPod, rimane insomma il problema della regolarità del flusso di prodotti. Peccato, perché lo scorso Natale o questa primavera il limite di vendita degli iPod poteva essere il cielo stesso. E invece è stata la logistica di Taiwan...

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