4.8.04

Note dal Pacifico

QUI AL KING GEORGE Hotel, dove sono posizionato a San Francisco, danno l'accesso a Internet gratis nelle camere. Siccome mi son portato dietro l'iBook, vediamo di approfittarne.

Il Moscone Center, luogo mitologico di tutte le conferenze e gli expo tecnologici, e' affollato dal popolo del LinuxWorld. Una conferenza piu' orientata al business che non allo smanettamento puro: tutti vestiti a modino, secondo gli standard americani s'intende. Quindi: camicina a maniche corte con il logo dell'azienda, pantaloni chiari di cotone senza le pences ma con la riga e l'immancabile scarpa allacciata nera (o da ginnastica bianca).

Per fortuna e' tornato il sole: da sabato andava avanti a pioggerellina fitta, facendo pensare a uno di quegli errori strategici che i turisti italiani sono soliti compiere. Tipo scoprire che la California settentrionale d'agosto sembra Milano a fine ottobre. Adesso c'e' il sole, anche se arrivano dall'oceano delle nuvole basse, scure e gonfie che portano via.

Qui sono tutti in apprensione per Steve Jobs. E' saltato fuori che domenica lo hanno operato di un tumore (agli stadi inziali) al pancreas. Una roba potenzialmente mortale. Quindi: lui ha spedito una email ai dipendenti dal letto d'ospedale per dire che sta bene, spiegare nel dettaglio la patologia, dire che in un mese si rimette meglio di prima e che vuole bene a tutti. I giornali hanno messo la cosa in prima pagina: Apple ha perso un tot in Borsa (con la maiuscola, come si conviene a un giornalista del Sole 24 Ore) e gli editorialisti discettano sull'azionariato, le sue tutele e i rischi di mortalita' dei suoi Ceo. SJ venderebbe frigoriferi al Polo Nord, dicono. Ma qual e' il piano di backup se ci resta secco sotto i ferri?

Stasera partita di baseball, offre Novell. Io ho difficolta' a dialogare con il giornale. Un po' loro, ma soprattutto io che sono bollito. Si avvicina il momento in cui mi devo ritirare dalle scene? Sono gia' cotto? Riusciro' ancora a scrivere? Oppure mi restera' tutto nella penna? Una cosa e' certa: non resto sveglio la notte roso dall'ansia di scrivere e il poco tempo a disposizione per farlo. Il cranio invaso da idee, sconvolto dalla mia stessa prosa lussureggiante. No-no. Non capita. Dormo proprio come un sasso. Il sonno degli ignavi.

Sto vagliando l'ipotesi di cercare un lavoro non di concetto. Chissa' quanto guadagnano gli autisti di taxi da queste parti. Oppure chi apre un chiosco per vendere polenta fritta e caffe' lungo.


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