30.4.04

Quei creativi della Reuters... (senza parole)

10 PRINT ``In 1963 two Dartmouth College math professors had a radical''

20 PRINT ``idea -- create a computer language muscular enough to harness''

30 PRINT ``the power of the period's computers, yet simple enough that even''

40 PRINT ``the school's janitors could use it.''

50 END

A year later on May 1, 1964, the BASIC computer programing language (as demonstrated above) was born and for the first time computers were taken out of the lab and brought into the community.

Forty years later pure BASIC -- Beginners' All-purpose Symbolic Instruction Code -- has all but disappeared, but its legacy lives on.


29.4.04

Malleverie - "How to" avere un Feed Rss con Blogger anche se � Atom

ALLORA, PAREVA ESSERE un problema privo di soluzioni. Invece la rete - ah, la rete - ha risolto il problema. Cio�, il problema l'ha risolto Roberto, che mi conosce da quando ancora eravamo cos� piccoli che le North Pole ci sembravano un valido punto di partenza, e che nella mia vita ogni volta che � passato ha risolto problemi (anche se spesso non se ne � reso neanche conto: meglio cos�).

Insomma, io ho messo su il Feed Rss di Blogger. (se vi state perdendo, don't worry, non � chiaro neanche a me.). Il problema � che Blogger non fa dei feed rss, ma dei feed xml per i cavoli suoi, formato Atom (qualunque cosa voglia dire "formato Atom"). In pratica, con i news aggregator, che sono quelli che si usano per leggere i feed rss, non si riescono a leggere. Mi scrive perci� Roberto:

Il tuo feed funziona bene. Soltanto, come tutti quelli di blogger/blogspot,
� in Atom. E questo nuovo standard non � ancora compliant per i pi� diffusi
aggregators (almeno per feedreader che uso io, ma penso anche per
feeddemon).


Ma poi, colpo di scena, mi offre anche la soluzione:

L'adeguamento sar� questione di giorni.
La scappatoia c'� gi�, basta far ricorso a questa pagina
http://www.2rss.com/software.php?page=atom2rss
e caricare sull'aggregator la pagina risultante.
Provato col tuo: stamane ho beccato il post del codino (speriamo che il
vecchio trap lo chiami anche in lusitania, va!)
A sto punto non ti resta da fare altro che inserire una bella scritta
"syndicate this blog" e un paio di collegamenti (con iconcina o senza): uno
per il feed atom, magari uno anche per il feed trasformato in rss


Ok, il primo step l'ho fatto. Sono stato da 2rss, ho visto come funziona, ho creato il link e lo metto qui. Poi con calma faccio anche il resto: non � solo che sono pigro (e sono pigro, eh se sono pigro), ma anche che non ho mica capito tanto bene... U�, faccio il giornalista. Se sapevo fare qualcosa di preciso mi mettevo invece a lavorare...

Grazie Robbe' --- e lasciala quella frizione, per�!


28.4.04

Ciao, codino

BAGGIO E' APPENA uscito, a cinque minuti dalla fine. Secondo me, era l'ultima in nazionale. A 37 anni. Arrivederci e grazie di tutto, ragazzo...

Ups, Ups...

C'E' QUESTA PUBBLICITA', un po' furbetta (come tutte le pubblicit�) che mi perseguita. E' di Ups, il corriere internazionale. La storia � quella del "nuovo manager" che entra in azienda e vede che sono tutti incasinati a gestire le spedizioni dei prodotti. Allora lui, che � uno furbo, si attacca al telefono e chiama Ups. Risovendo tutti i problemi. Si occupa Ups di gestire la logistica, di prendere in consegna i pacchi dando continua informazione a chi spedisce e a chi riceve. Alla fine, se suona il telefono, � il capo per fare i complimenti.

Ce n'� anche un'altra, basata sulle due piccole aziende messe in contatto si presume da Internet e per le quali � Ups non solo a consegnare la merce ma anche a fare da "garanzia", riscuotendo il pagamento e facendo contenti tutti.

Mi gira in testa perch� penso che quattro anni fa magari aveva anche senso. Ve li ricordate i tempi spumeggianti della New Economy? Quando con la rete - diceva Ibm in un'altra pubblicit� - la vecchietta del Meridione faceva eBusiness a giro per il mondo senza muoversi da casa? Dov'era allora la fiducia e la garanzia nella logistica, nell'aspetto "materiale" del business? Certo, su eBay si poteva comprare tutto, piano piano. Certo, con la sola email si potevano raccogliere il business da tutto il mondo. Ma, se non era business dei servizi, il passaggio della merce?

I corrieri negli Usa funzionano. Sono in competizione tra di loro e lo sono con il servizio postale. Lo stesso in molti altri paesi occidentali, tra i quali l'Italia. Ma a me stanno mandando libri dagli Usa con una soluzione non costosa (leggere: posta ordinaria) e i tempi, per questa come per le precedenti, si contano in settimane. Settimane. Nel 2004, per spedire un pacchetto da tre etti. Le cartoline ci mettono una vita. Le lettere pure. E il business in tempo reale, on demand, virtualizzato e a domicilio?

Poi, magari sar� una mia fissa serale, ma a me sembra che se nel Settecento, quando per fare il Gran Tour d'Italia ci volevano settimane per attraversare il Paese, avessero avuto l'email, ai commercianti la vita non sarebbe poi cambiata tantissimo...

Io su quei divani mi ci sono seduto...

E SONO PURE comodi. Stanno a Cupertino, 1 Infinite Loop...



26.4.04

Gmail, Gmail, Gmail...

IL NUOVO SERVIZIO di Google. Come funziona? Mette veramente a rischio la nostra privacy? E' meglio o peggio delle altre poste elettroniche? Cosa c'� dietro? Cambier� per sempre l'uso di Internet e della posta elettronica o � tutta fuffa?

Questi e mille altri quesiti nell'esclusiva prova pubblicata su Macity. Scoop! Scoop!

Eheheh...

25.4.04

Parte la posta...

PER NOIALTRI UTENTI di Blogger, che � stato comprato da Google, � partita Gmail, la posta di Google da 1 Gigabyte. Tante polemiche, ma alla fine si potr� provare il servizio... Vedremo.



Far� caldo? Pare proprio di s�

ANALIZZANDO PER LA prima volta i dati accumulati dai satelliti artificiali in un arco di 18 anni (le stazioni meteo a terra non sono altrettanto precise) pare che la temperatura del pianeta si sia innalzata non di 0,34 gradi ma di 0,43 a decennio. Un impatto forte. Inoltre, proiettando su una mappa fisica dell'Europa i risultati delle osservazioni sull'estate dell'anno scorso, che � stata particolarmente torrida, i risultati sono i seguenti e non lasciano presagire niente di particolarmente buono per il futuro...



Ehi, anche io ho messo il Feed Rss!

DEVO ANCORA CAPIRE come funziona, per�. Sta qui, da qualche parte, dentro il mio blog. Strana sensazione...

Le cose cambiano, ma certe cose non cambiano mai

MIO NONNO E' stato per anni un appassionato illuminista precursore della tecnologia, pur senza capirne molto temo. Piemontese trapiantato a Firenze, anche se in realt� la famiglia originava proprio da Firenze, ha sempre comprato la cosa che gli pareva pi� innovativa (la macchina col cambio automatico negli anni Settata, una Daf; la radio minuscola negli Ottanta; il televisore predisposto per il Televideo, etc) per amore dell'innovazione e non per passione tecnologica.



Mio padre forse l'ha seguito (da segnalare il televisore Bang & Olufsen che gira, le radio e le televisioni Brionvega) declinando per� verso il segmento pi� "modaiolo", la forma unita all'innovazione. Negli anni Settanta e Ottanta � stata, soprattutto per l'arredamento d'interno - forse ispirato a Spazio 1999 o forse fonte dell'ispirazione che poi lo ha fatto nascere -, il motore del cambiamento. Tutto bianco o metallico, forme da romanzo di fantascienza, spazi vuoi, plastica: questa nuova e meravigliosa materia cos� duttile e cos� colorabile.





Arrivo io e, nel silenzio dei miei libri accumulati alla buona, incontro l'iBook alla tenera et� di 30 anni. Prima, altri computer (due Mac e all'inizio un Commodore 64) e scarso interesse per il contorno. Adesso, non potrei rinunciare alla caramella bianca che � il mio piccolo e manipolabile iBook (anche se i nuovi PowerBook mi tentano assai).



Capita che a Milano condivida il mio spazio vitale (leggi appartamento) per due anni con due ragazzi, entrambi di Napoli. Entrambi smanettoni di Pc. Entrambi appassionati sostenitori del fisso contro il portatile. A me, che dopo due fissi il portatile pare una liberazione in un mondo di vagabondaggi e uffici fissi da reinventarsi come nomadi e trasportabili, la cosa non torna.



Non torna soprattutto perch� ad Atlanta, come dicevo prima, compro tutto senza fili, cio� Access Point e scheda wireless, leggi AirPort base e scheda. Costo minore che in Italia, unico problema l'adattatore dal voltaggio Usa a quello nostrano (risolto recentemente comprando per 10 euro all'aeroporto di Narita a Tokio un adattatore economico, potente, sicuro e anche piccolino).



Succede che nel 2001, all'epoca dell'acquisto, si fantastichi di una rete casalinga per sfruttare l'Adsl (poi tramutatasi in FastWeb) e i due giovini propongano di cablare la casa. Sar� poi quello che succede, dato che io me ne sono tirato fuori. Quello che proponevo, anzich� attaccare uno dei computer all'Adsl e farlo lavorare come router per gli altri (Windows Xp ci ha rovinati tutti), era di attaccare la piccola base bianca al modem Adsl e armarci tutti di connessione senza fili. E' il futuro, ragazzi, dicevo all'epoca. Nel silenzio scettico e dalle corte braccia.



Oggi uno ha cambiato casa, l'altro ha un fisso, un poratile e un palmare. Su tre, due (portatile e palmare) hanno la scheda Wi-Fi. Mancherebbe cos� poco per eliminare tutti i cavi. E la cosa attira l'attenzione. Ma non se ne fa di niente, perch� ancora il Verbo non � passato. Ma un domani (quando Intel e forse Amd avranno spiegato al mondo cosa vuol dire stare senza fili anche in un appartamento piccolo piccolo) il messaggio passer�. E io, come mio nonno, sar� stato un precursore, un visionario, un drop-out. Come Alan Key, che sognava di lavorare sotto una palma, sulla spiaggia. C'� chi lo fa da tempo, sotto un albero di mele (ogni riferimento � voluto)...




La cosa che ho fatto oggi

DA UN PO' di tempo, diciamo qualche mese, mi picchio con la scheda AirPort. Cio�: la scheda AirPort � la scheda senza fili (Wi-Fi, 802.11b o come diavolo volete chiamarla) del mio iBook. Sta sotto la tastiera, in un comodo slot a incastro. Lo so bene perch� quando l'ho comprata, ad Atlanta, l'ho installata in quindici secondi a un tavolino del centro commerciale fuori dall'Apple Store, semplicemente alzando la tastiera agendo sui due incastri laterali.



Ok, il problema: perde il segnale. Cio�, lo ottiene e lo perde. Ci sono impazzito, anche perch� l'antenna � incorporata e corre lungo il bordo dello schermo che, proprio qualche mese fa, ha preso una botta e si � incrinato sulla sinistra. Orrore e soprattutto disfunziolalit� nel collegamento wireless. Segnale che se ne va e ritorna, incapacit� di beccare access point (o Hot Spot, insomma, le basi radio che ti danno la connessione) compresa la mia, etc. Un dramma, dicevo. In un paio di casi ha anche congelato il computer di brutto. Non un kernel panic ma quasi.

Arriviamo al dunque, anche perch� l'iBook, tutto fatto di plastica, � il benchmark per la sensibilit� dell'antenna nel crescente mercato Wi-Fi, alla faccia di Centrino. Ebbene, oggi segnava le solite tre tacche in meno, perdeva e riperdeva, alla fine ho alzato la tastiera anzich� tentare di smuovere la cornice dello schermo sospettando una frattura interna del filo dell'antenna.



Ho guardato la scheda (lei non ha guardato me, ovviamente) e l'ho smossa. Era un po' "storta", non faceva contatto bene. Il tutto ovviamente a computer acceso e a connessione internet stabilita (met� delle tacche che indicano il campo radio). Puf, � andata al 100% e non molla pi�. Mi sa tanto che ho risolto il problema. Se lo avete anche voi, accertatevi che la scheda sia ben inserita. Capita che alle volte non sia il software a fare le bizze, ma l'hardware. Capita, e se non ci si pensa non si risolve.




Vecchie e nuove tecnologie

CARL ZEISS, QUELLO che dal 1846 fa lenti di precisione, � il protagonista di una storia dell'International Herald Tribune. Storia che sottolinea un cambiamento di costume, o di percezionie. O magari un rebranding, chi pu� dirlo. A me ha colpito qualche mese fa a Tokio scoprire che per Sony si tratta di un partner importante. Lo stile nella tecnologia sposa l'arte nella manufattura. O perlomeno, questi sono gli immaginari in gioco.

Se invece usate un Pc (poverelli), pu� darsi che il vostro browser preferito faccia le bizze, all'improvviso. Che sembri posseduto, al delirio, "fatto". Ebbene, si tratta, scrivono, di una cosa comune ai picciisti: spyware.

24.4.04

Blog e altro

LOW END MAC � un sito particolare, che si � fatto un nome in rete grazie a un approccio che rappresenta pi� una filosofia di vita che non una scelta di marketing o editoriale. Low End Mac, infatti, predica l'uso di tecnologia "datata"; quella che costava un patrimonio qualche anno fa e adesso si ritrova a poco, pochissimo, soprattutto nel mercato dell'usato.

"Se era buona due anni fa - dice - perch� non dovrebbe esserlo anche oggi?". In pratica, si lotta contro il ciclo di vita industriale dei prodotti, si lavora sul reale utilizzo pi� che non sulla voglia del "best of breed". L'hardware quello che faceva una volta lo fa anche oggi, il software pure e poi ci sono sempre quelli che programmano in modo intelligente e permettono di usare nuove modalit� di utilizzo con vecchie risorse; dopotutto perch� per far girare un player di MP3 ci dovrebbe volere un processore a 64 bit?

Da poco il titolare di quel sito ha pubblicato un articolo dal titolo: "Living the Low-end Life: Is Not Just About Computers". Lui utilizza la dizione "articolo" e "pubblicato". Molti altri userebbero "postato" e "post" (almeno, in italiano).

Non si tratta di un giornalista, ma dai suoi testi emergono, nello spirito dei siti di informazione soprattutto tecnica nati tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo, opinioni, punti di vista e soprattutto particolari circa la possibilit� di fare della propria "biografia personale lo strumento per rispondere alle contraddizioni sistemiche" (Ulrich Beck) per raccontare, cio�, quello che c'� di nuovo sulla base della propria percezione, scelta, idiosincrasia del momento.

Adesso lui, l'autore del sito in questione, cio� Dan Knight, che � anche un personaggio abbastanza noto nel mondo Mac statunitense e della rete, ritorna sul suo stile di vita, sull'ispirazione che ne deriva (o meglio, la contaminazione che ha prodotto) tra computer e vita vera, sul risparmio della bolletta elettrica usando lampade fluorescenti al posto delle alogene (e tenendo il pi� possibile le tapparelle aperte) e via dicendo. Ma lo fa ritornando anche sul tema della sua separazione dalla moglie, che dal 1 dicembre ha voluto dire allontanarsi dal lavoro e anche dalla casa dove viveva insieme ai tre figli, degli anni di terapia per salvare il matrimonio, della scelta di compilare da soli le parti legali e di accordo per la spartizione di beni e responsabilit�, della decisione di tenere i figli in affidamento congiunto in casa (turnando i genitori nella casa natale, anzich� spostando i figli nelle case divise dei genitori), nella scelta di lavorare dall'home office.

C'� tanto, in quell'articolo. C'� l'ossessione diventata lavoro per l'informatica, la musica, i computer e le reti. Ci sono le scelte di una vita, le strategie e lampi brevissimi sul passato. C'� il bisogno di mostrare il costo di tutto, il comportamento "razionale" del consumatore che si informa e sceglie, utilizzando gli strumenti per valutare il rapporto tra la spesa e il vantaggio (libro sul "divorzio consensuale con minori", 25 dollari), c'� un gusto per le cose che diventa un involontario ritorno al minimalismo degli anni Ottanta, tutto statunitense, tutto orientato al materialismo pi� lucido e articolato.

C'� poesia, insomma, e c'� secondo me anche abbastanza per potersi interrogare per esempio sulla natura dei blog (lui scrive articoli che pubblica, con pubblicit� e sponsor, non posta storie con link per passione) nel desiderio di fare introspezione, di rendere pubblico il proprio privato, nella diversa scala di valori e riferimenti culturali di chi produce non solo gli strumenti tecnici (gli script per gestire i tools dei blog) ma anche la filosofia del loro uso.

Dan Knight vive come puparo e contemporaneamente star di una comunit� che lo legge, lo conosce, lo "vive" e lo premia (con supporto da un lato e con opportunit� di guadagno attraverso la pubblicit� dall'altro) e lo stimola. Si mette in mostra, si spiega (non � nuovo anche a qualche accenno alla politica, dove se non ricordo male si schiera su posizioni di un certo cristianesimo di destra tutto americano e piuttosto poco transigente) e si fa spiegare. Non fa un blog, ma aiuta di certo a capire che tante cose date per appartenenti ai blog non sono solo loro. O, se lo sono, non ne costruiscono la cifra unica.

Da notare che Dan non � un giornalista nel senso classico, come lo intendiamo da queste parti (l'iscrizione all'albo, la professionalizzazione dell'attivit� di scrittura, le regole deontologiche, la tutela contrattuale e legale), ma un personaggio differente, legato allo spirito imprenditoriale e alle leggi di domanda e offerta che vigono negli Stati Uniti. Da noi chi potrebbe raccontare nello stesso modo, con lo stesso spirito e soprattutto alle stesse condizioni quello che racconta Dan?

23.4.04

Video Games o Video Gays?

SI SONO MESSI a notare, in un articolo di classico giornalismo informativo statunitense, che in alcuni videogiochi ci sarebbe a quanto pare un po' di atteggiamenti sociali a carattere gay.

Per la precisione, in The Temple of Elemental Evil della rinata Atari, gioco di ruolo, c'� uno schiavo che pu� sposarsi con uno dei personaggi del team del giocatore. Mentre anche in Star Wars: Knights of the Old Republic, se si gioca con un personaggio di sesso femminile, la jedi-donna, altre jedi-donna ci provano (e ci riescono?).

Altro esempio � Tomb Raider (il protagonista � la procace Lara Croft) e i suoi sequel, nei quali l'elemento femminile � utilizzato dai giocatori maschi per fare una sorta di cross-dressing, travestitismo light o chiamatelo come volete. E poi i giochi online, stile Everquest, in cui i giocatori passano da una identit� all'altra in modo abbastanza spiazzante per la mente del giornalista benpensante. Personaggi femminili giocati da uomini, e viceversa.

Benvenuti nel secolo dell'identit� fluida. Tutti che contrappongono la dualit� uomo-donna, si scervellano su quanto sia trasgressivo il prossimo The Sims 2 che ammetter� la possibilit� di far sposare tra di loro gli omini virtuali dello stesso sesso, senza per� interrogarsi se in qualche modo la dualit� rispecchi la realt� oppure vi siano pi� cose sotto il sole di quante la nostra filosofia mediatica attualmente non ne contempli.

Ci sono tante domande che mi faccio, da lettore e anche da individuo, e trovo sempre meno il desiderio di offrire risposte. C'� semplificazione, banalizzazione, omogeneizzazione. Un po' come in economia la mano invisibile di Adam Smith (che era una cosa un po' pi� complessa e culturalmente ricca di una semplice spinta automatica che impersona le leggi fisiche - o erano cosmiche? - del mercato) oppure l'etica protestante e lo spirito del capitalismo, che sembra la formuletta per calcolare l'area del triangolo pi� che una delle pi� problematiche, criticate e riviste articolazioni del pensiero di Weber da parte di Weber stesso.

Insomma, se non lo avete capito, credo che il tema dell'identit� sia uno dei temi fondamentali di questi anni. E affrontarlo dicendo: "ehi, nel videogioco x ci sono matrimoni tra tizi virtuali dello stesso sesso" mi sembra un po' limitativo. Nel rispetto della libert� e della sensibilit� di tutti, credo che si potrebbe dire qualcosa di pi� articolato o almeno meno banale. Per esempio che il concetto di identit� � fluido e - forse - anche artificiale. E comunque distinto da quello di gender. Quindi, non necessariamente coincidente. Ma poi son discorsi complicati, che non conosco. Io ho curiosit� e domande, non spiegazioni da offrire. Qualcuno si fa avanti?

21.4.04

Io lui lo conoscevo

L'HO ANCHE INTERVISTATO. Tipo simpatico, in un grande albergo di Milano, un pomeriggio che faceva caldo, la scorsa primavera. Alla fine mi pareva contento dell'intervista, quando fai il Ceo di una grande azienda (e CA � una grande azienda) se ti fanno un'intervista di mezz'ora e ti sembra di perdere tempo un po' ti girano i maroni. Lui era contento.



Adesso, a quanto pare, l'hanno giubilato. Un colpetto di magistratura, un colpetto di buone notizie per gli investitori che gi� con il precedente Ceo di Computer Associates, Charles Wang (di cui Sanjay Kumar era il giovane delfino oltre che successore), avevano avuto a che ridire.

Aveva anche rimesso a posto il sistema di rendicontazione e bilancio dell'azienda. A quanto pare, per�, in modo ancora un po' troppo probabilistico... Insomma, la storia � complicata, di mezzo ci sono propriet� dell'azienda (Islanders, a New York), storie di vario genere, giri, rigiri e mastrusci. Ma non dovrebbe uscire niente pi� che un po' di sangue (poco) tra i vertici dell'azienda.



Anche perch�, se viene gi� CA (ma non succede), fa proprio un bel botto. Di quelli che si sentono.

Eccoci a Cannes

OGNI TANTO ANCHE questa nuova fase del lavoro consente qualche viaggio. Eccci dunque a Cannes. Arrivati ieri sera, si riparte oggi pomeriggio. La sorpresa non sta tanto nella tecnologia presente (e molto astratta, dato che si tratta di software aziendale e per la precisione dell'ineffabile Siebel) ma nella qualita' della stagione. Ragazzi, in Costa Azzurra e' scoppiata l'estate!



19.4.04

Oggi � luned�, domani... vediamo se indovinate?

TRA LE COSE belle di oggi, c'� da segnalare che Apple ha appena presentato i nuovi portatili, sia iBook che PowerBook. Che bello, quando finalmente avr� i soldi (si, ma quando?), cambio portatile anche io! Magari un bel PowerBook 15 pollici da 1 Ghz...

A proposito di portatili, il mio buon vecchio iBook, tre anni e mezzo di vita, processore obsoleto, resistente come un sasso alle intemperie (a parte la batteria cambiata a gennaio e la connessione senza fili che si sta intortando), adesso sta digerendo l'aggiornamento automatico del sistema operativo che Apple ha messo a dispozione online. Si clicca su di una delle preferenze di sistema, lei si collega, cerca, se trova chiede se si vuole installare, eventualmente installa e dopo riavvia (come in questo caso) oppure si prosegue come prima.

In effetti, se non fosse per questi motivi di aggiornamento o per altri motivi piuttosto particolari (avevo da mostrare a un amico quanto ci mette a riavviare un Mac rispetto a un Pc) non � che poi uno il portatile lo spegne molto spesso. Verificando dalla shell, risulta infatti che:

[ADMiBook:~] antonio% uptime
16:54 up 8 days, 4 mins, 2 users, load averages: 0.93 1.00 0.70

Il carico di lavoro dipende dai download che sto facendo, dall'aggiornamento del sistema in corso che adesso mi chiede di riavviare e dalle applicazioni aperte. Lo stato della memoria, peraltro, si sta iniziando a fare un po' critico, e non avendo voglia di purgarla a mano, penso che adesso un bel riavvio ci stia anche bene...

Processes: 62 total, 2 running, 60 sleeping... 165 threads 16:56:41
Load Avg: 0.48, 0.80, 0.65 CPU usage: 52.5% user, 31.2% sys, 16.3% idle
SharedLibs: num = 116, resident = 53.8M code, 3.04M data, 17.0M LinkEdit
MemRegions: num = 7052, resident = 195M + 15.2M private, 112M shared
PhysMem: 59.8M wired, 344M active, 181M inactive, 586M used, 53.7M free
VM: 3.51G + 80.9M 163234(0) pageins, 37009(0) pageouts

Ok, allora io riavvio, eh? (leggendo meglio direi proprio che serve, soprattutto se notate le dimensioni della VM...)

18.4.04

Vai col MotoGP, che quest'anno si comincia bene...

MANCANO QUINDICI GARE alla fine del MotoGP, cio� � appena iniziato con la gara del Sud Africa. Due concetti. Il primo � che quest'anno, se fanno tutte le gare cos�, non ci arrivo vivo alla fine. Mi viene l'infarto prima.

Il secondo, Valentino Rossi � un diavolo, Max Biaggi una pippetta. Ok, cos� avete anche capito il mio catalogo di preferenze. Alla faccia di chi gli vuol male, mai vista una cosa del genere. Cambia marca, lascia la moto pi� forte e va alla Yamaha. Biaggi, invece, si prende la Honda dei mondiali a ripetizione e arriva secondo.

Finalmente si spiegano un paio di cosette. C'� chi dice che in Formula Uno, la macchina fa il 70% e il pilota il restante 30%, c'� chi dice che nel MotoGP la moto e il pilota sono al 50 e 50. A quanto pare, invece, almeno per il MotoGP non � cos�. Direi che il pilota fa almeno il 51%, se non di pi�. Ma non chiedetelo a Max Biaggi...

Rimane sullo sfondo una incognita profonda: Ducati... Ducati... se ci sei, batti un colpo. La fiducia in Capirossi, infatti, � ancora al massimo, ma non credo che avrebbe retto quel ritmo, quelle 28 infernali cavalcate di Rossi e Biaggi, non dopo una stazione a impulso e con la sensazione di dover rifare da capo tutta la fatica per arrampicarsi di nuovo sul podio, almeno qualche volta.


17.4.04

Questi qua...

POI CHE NON si dica che non riprendo cose che vanno al di l� del solito obiettivo di questo blog.

Cominciamo col mio lavoro: questo qui fa delle osservazioni sulla costruzione dell'interfaccia all'interno delle applicazioni che tanto banali non sono. Come si dice, forse coglie il punto (lui lavora alla Macintosh Business Unit di Microsoft, ha realizzato pezzi di Office per Mac che sta uscendo)

Most programmers, particularly those who've been trained through University-level computer science courses, learned how to program by first writing code that was intended to be run via the command line (Terminal window for you Mac OS X users). As a consequence, we learned how to implement efficient algorithms for common computer science problems, but we never learned how to design a good UI.

Quest'altro, invece, pensa che ci siano buone probabilit� che il prossimo 4 settembre Los Angeles vada sott'acqua con una bella botta di terremoto. Perlomeno, cos� dice il sismologo che ha intervistato.

Questo, infine, ritiene che Ibm, a differenza delle altre grandi, grandissime corporation, agisca sul mercato della tecnologia in maniera un po' differente. Anzich� ricorrere ai venture capitalist nella consueta forma (si finanzia, si fa crescere, si incorpora), si muove con pi� garbo e altro stile.

E poi, per chiudere, come non metterci dentro anche questo che racconta la storia dell'inventore della segreteria telefonica, scomparso da pochi giorni?

15.4.04

Da qui a l�

SONO RIENTRATO A Milano. Ho sotto l'unghia un post che per� per adesso non posto. Il lavoro, oltretutto, mi ruba tempo da dedicare con passione ed energia all'attivit� online.

Alcuni di voi, lo so, saranno felici di questo, viste le passate preoccupazioni per l'ecologia della rete (anche i bit hanno una loro dignit�, e riempire gli hard disk di Blogger, Goggle - hanno la copia in cache di tutto - e chiss� quanti altri spazi con i miei post a qualche anima bella e sensibile), ma a me non importa: prima o poi lo scrivo.

Intanto, vi informo che il lavoro mi ha portato da qui: a qui: .

Ma io lotto sempre per mettere tutti e due i piedi dentro qui: ...

9.4.04

Signori, si cambia!

A TOKIO HANNO deciso di cambiare il nome della metropolitana, scrive Buroggu (sta qui di lato, tra i blog preferiti), e passare da Eidan Chikatetsu a Metro Tokyo. Qui sotto, il nuovo simbolo. Pare che sia anche pi� facile orientarsi, grazie a un nuovo codice di lettere e numeri per trovare la stazione giusta se non si legge il giapponese.



Pasqua

E' IL MOMENTO di fare gli auguri. Per chi crede, andare a Messa. Per chi non crede, leggere un buon libro. Televisione e film sono esclusi.

Dopotutto, per chi crede, � la Passione di Cristo, non quella di Mel Gibson

(poi, quando esce in cassetta, verso ferragosto, penso che si possa vedere senza pregiudizio. Ma almeno a Pasqua, i sette euro per vedere la passione in 35 millimetri mi sembra un po' eccessivo)

7.4.04

Cose che NON ho capito...

QUELLI CHE DICONO "Milano non � una bella citt�" e continuano a viverci. Io sono uno di quelli.

Perch� a un certo punto non riesci pi� a trovare il ragazzino che eri, e insieme a lui se ne sono andate un sacco di cose importanti (e alcune anche creative). Per� ti ostini a pensare che "se potessi tornare indietro allora s� che saprei cosa dire o fare". Non puoi. Period.

Perch� Apple � al 4% (ok, sarebbe il 15 per quanto riguarda il numero assoluto di utenti, ma il concetto non cambia) e il resto del mondo usa Windows. L'unica risposta dovrebbe essere: "Perch� aveva ragione Wilfredo Pareto", ma questo non aiuta.

Perch� dopo un po' non si fa pi� sesso con la propria compagna come (e quanto) si faceva all'inizio. Se va bene, perch� se va male lei continua farlo come (e quanto) all'inizio, solo che non ci sei pi� tu l�, in quei momenti.

6.4.04

Flash Mob supercomputer

FACCIO IL GIORNALISTA, quindi io non devo avere buone idee, ma saperle registrare quando le vedo. Questa � una buona idea.

Basandosi sulla definizione di Flash Mob data nel suo libro Smart Mobs, Howard Rheingold ha disegnato una profezia autorealizzantesi. Adesso, gli studenti dell'Universit� di San Francisco hanno realizzato un Flash Mob supercomputer e la cosa sta facendo impazzire il mondo.

Ne avevo scritto su Macity la scorsa settimana. L'ho rifatto oggi. Secondo me arriver� anche sui giornali italiani...





Cose che ho capito

SE SEI CALVO, quando piove non ti bagni i capelli. Per� il picchiettare della pioggia sul cranio � fastidioso.

A Milano, se sei uno sfigato con tanti soldi, ti compri l'Audi A3. Se invece non hai tanti soldi, ti compri la Toyota Corolla (� uguale). Oppure la Golf, che tanto ha lo stesso telaio dell'Audi e costa meno.

Poi, nella vita, c'� sempre quello che esce fuori e dice: "Ma com'era la mia vecchia Volvo Polar non ne fanno pi�". Alternativamente, c'� quello che ce l'ha con la Volvo 740 (Che poi ti racconta la barzelletta del 1991: "A Milano 740 � la macchina, a Roma la dichiarazione dei redditi e a Napoli venti minuti prima delle otto").

5.4.04

Laptopia

FORSE NON C'E' solo Mac nel mondo dei portatili. Forse sta per arrivare anche Linux (dando per scontato che Windows non ci sia mai stato...)




Nelle conferenze americane di ambiente Open Source, stanno facendo capolino con insistenza i portatili della casa di Cupertino...