30.10.03

Io sarei tornato...

OGNI VIAGGIO CHE meriti, deve avere un periodo di meditazione, utile per assimilare il percorso effettuato. Io sto macinando: dall'Australia � tanta strada, quindi un po' ci vorr�. Per non smentirmi, domenica vado ad Amsterdam. Volo Virgin, quella economica... Vedremo.

29.10.03

Ora sono qui, dopodomani sono li'

SEMBRA CHE SIA passato un attimo (banalita' delle banalita') e invece sono passate due settimane e sto per ritornare in Italia. Sono a Melbourne ancora per poche ore, dopo una settimana un po' sfortunata dal punto di vista meteorologico. Meglio Sydney otto giorno fa, allora.

Volo fino in Italia e venerdi' sono dalle solite parti, ma poi domenica rimbalzo di nuovo all'estero: Amsterdam per tre notti. Sicurezza informatica, questa volta. La vita scorre piatta anche stando su una seggiolina di un Kinko's (non chiedetemi cosa sono, se non lo sapete e' inutile spiegare). Mando accidenti a tutti quelli che mi spediscono mail inutili e pesantissime: qui le connessioni scarseggiano e sono anche piuttosto care! Maledizione.

Pasto leggero e via in aeroporto: il mio 747 Qantas mi deve riportare a Parigi via Singapore, poi con un aereoplanino piu' piccolo di AirFrance me ne volo a Linate. Pensatemi, mentre camminate, mangiate, parlate, lavorate. Io staro' volando.

21.10.03

Ancora da queste parti

NIENTE BOMBE, NIENTE poliziotti per le strade, niente sirene nella notte, qualche birra (ma va molto anche il vino, e lo fanno pure buono da queste parti) e qualche polemica sull'ultima partita di rugby.

Poi ditemi, perche' uno non dovrebbe venire a stare in Australia? E' l'unico posto dove la gente parla inglese ma se giri in jeans non sembri un contadino appena sbarcato dalla campagna. E gli italiani, qui, a differenza di quello che ci raccontiamo, contano qualcosa e questo paese hanno aiutato a costruirlo sul serio. Mica come in America...

20.10.03

Ci siamo, � la terra dei canguri

MENTRE SCRIVO SIAMO al "day five" della mia permanenza da queste parti. Sono a Sydney, la porta dell'Australia. Il posto dove migliaia di immigrati di tutto il mondo (anche italiani, soprattutto dal secondo dopoguerra in avanti) hanno posato per la prima volta in questo continente che tutti qui si ostinano a chiamare "isola". Che dire? Pensiamo a Matrix o ai vari film che girano in questa citt�: sembra americana, una sorta di mix tra Los Angeles e San Francisco. Ma meglio, infinitamente meglio.

Nonostante le gang che la notte vanno a giro a sparacchiare (e per dirla politicamente scorretta, la maggior parte vengono dai quartieri musulmani), la citt� � calma e tranquilla. Quasi giocosa, se avete presente la psicologia degli australiani quando li incontrate a giro per il mondo. Forte attenzione per il rugby, ovviamente, ma anche per tutti gli altri sport, MotoGP compreso (e articoloni su Valentino Rossi). Qui con lo sport, a partire dalle Olimpiadi del 2000, si stanno costruendo un mercato e si fanno conoscere a giro per il mondo.

Ieri l'Opera house di Sydney compiva 30 anni, dall'inaugurazione della Regina. C'� forte rivalit� con Melbourne, l'altra citt� principale del Paese. Vado l� tra un paio di giorni, per adesso mi fa ridere che abbiano piazzato la capitale a Camberra fondamentalmente perch� � a met� strada - e quindi equidistante, come direbbero i nostri politici - tra le due citt�. Il premier federale � liberale, ma tutti i premier di Stato sono laburisti. Lo chiamano "pupazzo di Bush", che tra l'altro in questi giorni � a giro da queste parti.

13.10.03

Quasi quasi mi vendo il biglietto di ritorno...

OK, ALLORA GIOCHIAMO a carte scoperte: domattina all'alba vado a Parigi e da l� proseguo per Singapore e poi per Sydney. Vado in Australia, insomma. A vedere koala e varani, boa e canguri (per non tacer del dingo).

Leggo su Telefonino.net una notizia che mi tende come una corda (chiss� perch�, poi) circa le pubblicit� ingannevoli nel settore dei cellualri. Questa volta tocca a 3, sostengono.

Io, per riprendere il titolo del post, quasi quasi mi vendo il biglietto di ritorno e rimango laggi�. Peggio non dovrebbe essere...



Meno male che domattina parto...

MICA PER ALTRO, il coordinatore di An, Ignazio La Russa, in una intervista a Repubblica, "inciampa" in un passaggio piuttosto ambiguo circa la proposta di Fini di dare il voto amministrativo agli immigrati regolari e alla relativa polemica politica:

Qualcuno dei suoi colleghi l'altro giorno citava "Faccetta nera": "Faccetta nera, sarai romana/La tua bandiera sar� sol quella italiana"...
"Eviterei di mettere in mezzo il fascismo, ma in realt� � proprio cos�: gi� Faccetta nera le dimostra l'attenzione della destra italiana per l'integrazione".


Sul tema anche la Cnn Italia ha da dire qualcosa...

ROMA (CNN) -- "Solo un'ignoranza crassa e bovina pu� accusare la destra italiana di essere mai stata xenofoba. Ricordo una campagna lanciata dal Msi nel 1988 per la tutela delle cosiddette "fasce deboli": in prima pagina sul Secolo usc� la foto di Fini che teneva in braccio una bambina nera, nera eh? E stiamo parlando di Msi". Cos� Ignazio La Russa, coordinatore di Alleanza Nazionale, difende l'interesse del proprio partito sull'argomento del voto agli extracomunitari e conferma, luned�, dalle pagine del quotidiano "La Repubblica" l'attenzione da sempre della destra italiana per l'integrazione...fin dai tempi di "faccetta nera".

12.10.03

Invece...

A ME FANNO morire questi quattro ragazzi. Sono arrivati alla sesta stagione (la prima � appena diventata disponibile in Dvd negli Usa) e continuano alla grande. Il trucco � far credere che sia una storia con due gay. In realt� � tutta una infinita commedia degli equivoci in attesa della redenzione finale. La storia pi� "etica" e "familiare" che la televisione ricordi negli ultimi dieci anni...



Francesca Cacace... Si, come no.

DA NOI c'� chi crede che la tata, il personaggio creato e interpretato da Fran Drescher, sia italiana, non ebrea... Che si chiami Francesca Cacace e venga da Sorrento o gi� di l�. Rocca e Sofri perch� non dite nulla?

PLOT SUMMARY for "The Nanny" (1993-99)

Fran Fine, a whiny, nasal-voiced Jewish woman from Queens, has just been fired from her job and abandoned by her boyfriend. She ends up selling cosmetics in Manhattan. This takes her to the home of Maxwell Sheffield, a rich, English, widowed Broadway producer. She is mistaken to be applying for the job of nanny to Maxwell's three children and is hired for that purpose. She becomes quite attached to the children, named Maggie, Brighton, and Grace, and becomes great friends with the butler, Niles. There is sexual tension between her and Mr. Sheffield, which is complicated by the fact that his partner, C.C. Babcock, likes him.




(Fonte: Imdb)

10.10.03

Neanche Licia Colo' oserebbe tanto

IL PARTNER INTEGRO DEL duo Siegfried & Roy, la coppia di illusionisti che furoreggia da anni a Las Vegas, � andato in televisione da Larry King a spiegare che la tigre che la scorsa settimana aveva azzannato al collo Roy Horn in realt� stava cercando di "aiutarlo", dal momento che l'intrattenitore aveva appena inciampato. Secondo Siegfried Fischbacher, "un gatto � una tigre e quando vuole proteggere un suo compagno lo fa come lo fanno le tigri, con la sua forza". Inutile dire che la tesi viene messa in dubbio da molti, non solo etologi di professione.



Lo strano caso della strana causa

PARE CHE ADESSO ci sia la possibilit� di venir citati in giudizio per aver pigiato il tasto "shift" del proprio computer. Perch� in questo modo si impedirebbe l'attivazione del software di protezione dalle copie incluso in alcuni cd musicali attualmente in vendita. Lo avrebbe scoperto un ragazzino americano che avrebbe postato su Internet il rapporto "tendenzioso" facendo perdere milioni di dollari all'azienda che aveva sviluppato il software in questione. Insomma, uno pigia lo shift, un'altro ci perde milioni e gli fa pure causa (per� sta partendo anche una controcausa). Ma stiamo impazzendo tutti?

9.10.03

Lick Me, I'm A Macintosh

San Francisco Gate

And maybe you buy yourself, say, a new Apple PowerBook, as I just did, and it comes in this really quite beautiful sleek black box with small elegant typeface and gorgeous subtle graphics and a strange and obvious attention to detail and you think, pshaw, who cares, just another big heartless tech corporation trying to smooth talk me, just another suckass hunk of plastic and wire and metal to break down in a month and be obsolete in a year and really, why should I give a damn.

And yet. You can't help but notice. Apple seemed to really put some serious work into this, into the details, the packaging, the shape and texture. The rich black box, the clean unobtrusive font, the silver sliver inch-wide side-shot photograph of the PowerBook itself on the box lid.

No screaming colors and no garish cartoon graphics and no massive corporate logo and no bullet-point exclamation points listing the outrageous features you'll never use and you're like, wait a minute, what they hell does Apple think they're hawking here, art?


Quando ce vo' ce vo'

NOKIA AGGREDISCE IL mercato, si prepara a seppellirci tutti sotto tonnellate di smart phones, Symbian ha un ruolo sempre pi� centrale, Motorola finir� male, gli standard aperti come SyncML sono fondamentali (e quindi avevo ragione io, senza neanche stare a precisare il perch� e il percome), ma soprattutto aggiorna il 3650 (ora 3660), dandogli una tastiera umana anzich� composta da tasti disposti in circolo...



Emozioni, audience, blog

TROVO PER CHISSA' quale volta, forse la cinquantesima, Falso Idillio e lo leggo. Scrive un lungo ragionamento sui blog, visibilit�, popolarit�, raggiungibilit� e audience, e mi colpisce un passaggio:

Riguardo a tutti gli altri blog, invece, non � affatto detto che un aumento surrettizio di visibilit� ottenuto con la partecipazione a salotti o con la citazione di presunti noti, coincida con un aumento della raggiungibilt�. Anzi, in molti casi ottiene il risultato opposto di uno snaturamento di "linea editoriale" che finisce per allontanare i lettori originari e, spesso, per mandare completamente nel pallone il redattore, che si trova a domandarsi: ma io chi sono?

Carino. Uno studente ieri mi diceva che capiva tutto quello che spiegavo, cose per lui semplici dette da me in modo difficile. Il mio consiglio � lo stesso: scrivere un libro o aprire un blog e spiegarle da s�. Legger� con piacere.

Mi scrive Alitalia

GENTILE ANTONIO,
desideriamo aggiornarti sugli ultimi sviluppi delle nuove regole per l'ingresso negli Usa. L'obbligo del passaporto a lettura ottica o del visto, per gli italiani che si recano negli Stati Uniti decorrer� non pi� dal 1� ottobre 2003, come comunicato precedentemente, bens� dal 26 ottobre 2004.
Il Dipartimento di Stato USA ha infatti acconsentito a rinviare l'entrata in vigore delle nuove regole, in seguito alle richieste di molti Paesi aderenti al programma "Viaggio senza Visto", tra i quali l'Italia.

La procedura per la richiesta del nuovo passaporto o del visto resta comunque valida.
Per maggiori informazioni sulle modalit� di adeguamento alla nuova normativa e per utilizzare al meglio questa proroga, ti invitiamo a contattare direttamente le autorit� statunitensi.

8.10.03

Alla ricerca del software perfetto

Dopo le ultime ondate di virus � diventato prioritario eliminare i punti deboli dei programmi
Molti dei bachi derivano da procedure errate o dall'esigenza di garantire la compatibilit� con i sistemi precedenti - Microsoft ora punta di pi� sulla qualit� del lavoro dei suoi sviluppatori - In campo anche i ricercatori del Mit e diverse universit�

di Antonio Dini

Lo scorso agosto l'ondata di e-mail con virus giunte alle imprese e ai cittadini � costata, nel mondo, secondo TruSecure, circa 3,5 miliardi di dollari. I worm che hanno imperversato per tutta l'estate arrivando via mail, penetrano nelle falle dei software. Come risolvere questi problemi?

L'industria sta mostrando una maggiore sensibilit� su questi temi, come dimostra il lancio dell'iniziativa "Trustworthy computing" di Microsoft: il nuovo diktat di Bill Gates � produrre un software pi� degno di fiducia e per raggiungere questo obiettivo la societ� si � rifocalizzata sulla qualit� dei codici scritti dai suoi programmatori.

Il software perfetto non esiste, certamente. Ma non � una buona scusa per non cercare di migliorare quello esistente.

Che il computer ogni tanto si blocchi senza nessun motivo apparente, infatti, non � una novit�. Succede a tutti, e generalmente basta riavviare. Ma oggi i "bug", gli errori dei programmatori nella progettazione delle applicazioni, costano sempre pi� cari alle aziende e alla societ�.

Infatti, non solo le imprese basano sempre pi� i loro asset sull'affidabilit� dei computer, ma anche gli utenti sono pi� legati che mai nella loro produttivit� quotidiana, e anche nel tempo libero, alla fiducia che l'informatica faccia il suo lavoro. O, perlomeno, che non causi troppi danni.

Perfino il Dipartimento Usa della Difesa ha incaricato il Software engineering institute dell'universit� di Carnegie Mellon di dedicarsi al miglioramento del software, perch� la qualit� dei programmi si rivela cruciale per il sistema di difesa americano.

Il nome stesso, bug, che in inglese vuol dire cimice, non descrive pi� il cuore del problema: fu effettivamente una cimice a mandare in tilt uno dei primi, enormi mainframe, rosicchiando i cavi di connessione all'interno della macchina. Ma oggi il problema non � quasi mai nell'hardware, bens� nel software.

Anche i virus e i worm basano la loro capacit� di produrre danni su errori materiali o concettuali dei programmatori: debolezze delle applicazioni oppure impostazioni sbagliate nella loro implementazione. Eliminare questi problemi non � semplice, ma c'� chi ci sta provando. Ad esempio, due scienziati del Mit di Boston, Nancy Lynch e Stephen Garland, studiano metodi per aiutare i programmatori a realizzare software a prova di bomba.

Una questione complicata, perch� non basta lavorare sul prodotto, il codice realizzato dai programmatori, ma bisogna intervenire anche sulle modalit� stesse con cui viene realizzato e - prima ancora - progettato.
Una delle differenze tra gli ingegneri di Microsoft, Ibm, Sun e Oracle, per esempio, e gli ingegneri civili che realizzano strutture come ponti e autostrade, risiede nel livello di astrazione precedente al lavoro esecutivo.
Per costruire un ponte, dopo aver stabilito gli obiettivi del progetto, viene realizzato un modello. Alla posa della prima pietra si arriva dopo molto tempo, quando si � veramente sicuri che la struttura regger�.

Gli ingegneri software, invece, passano direttamente, secondo i due ricercatori, dalla fase di ideazione alla realizzazione concreta. Senza tappe intermedie. L'idea dei due scienziati del Mit � di passare attraverso livelli di astrazione successiva, programmando modelli virtuali del software (che oggi ha sempre spiccate caratteristiche di complessit�) per evidenziare, strada facendo, i problemi di progettazione. Secondo i due ricercatori, infatti, � possibile migliorare alla sorgente la qualit� del lavoro degli ingegneri.

Nei Bells Laboratories, invece, Gerard Holzmann parte da un altro presupposto: migliorare al massimo i software che scoprono automaticamente i bug pi� semplici, i quali spesso derivano da errori di scrittura o di inserimento del codice, soprattutto per quanto riguarda i network computers.

L'obiettivo del software perfetto, che assicuri un alto livello di qualit�, si scontra per� con un altro problema legato al mondo reale: l'eredit� dei sistemi precedenti.

Il costo dell'innovazione e, soprattutto, l'esigenza di mantenere una compatibilit� con le versioni precedenti, spinge le softwarehouse a incorporare nelle versioni pi� recenti dei loro prodotti anche il codice che deriva dalle precedenti. Che per�, oltre un certo livello di complessit�, diventano gestibili solo con alti costi di sviluppo.

Prendiamo, ad esempio, Windows Xp, l'ultima versione del sistema operativo di Microsoft. Al suo interno si possono trovare routines pensate per la prima versione di Windows Nt, che risale a quasi 15 anni fa. Il primo progetto � infatti del novembre del 1988.

Rispetto ad allora, sono tuttavia aumentate le righe di codice che compongono il programma: da poche migliaia a quasi dieci milioni. Gestire gli effetti che la modifica di una parte del codice pu� provocare sull'insieme diviene un esercizio estremamente complesso e costoso da gestire.

In questo modo diviene anche facile per chi scopre una "debolezza" realizzare un virus difficile da neutralizzare: per scrivere la modifica a una vulnerabilit� del software non basta preoccuparsi del singolo problema, ma bisogna tener conto anche della stabilit� di tutto il quadro complessivo.

Per questo c'� anche chi lavora alla realizzazione di software gestito non pi� da programmatori ma direttamente dalle macchine: progettare in modo automatico un nuovo software sulla base di pochi ordini sugli obiettivi da raggiungere - secondo Douglas Smith del Kerstel Institute - permetter� di eliminare le debolezze intrinseche nell'attivit� umana quando un team numeroso deve lavorare in modo coordinato su un progetto molto complesso.

A condizione, per�, che il software delle macchine che produrranno altro software non contenga errori. Altrimenti la qualit� non potr� mai essere garantita e il software perfetto si dimostrer� solo un miraggio irraggiungibile.
ANTONIO DINI

IN COPPIA PER SCRIVERE CODICI
Per avere un software perfetto forse ci vogliono "programmatori estremi". Si chiama cos�, infatti, l'ultima rivoluzione tra gli addetti ai lavori dello sviluppo di applicazioni. L'idea � che due teste pensano meglio di una e che quattro occhi vedono meglio di due. Quindi, secondo Kent Beck, star nel mondo degli sviluppatori Usa, l'ideale �: due programmatori sempre insieme davanti a un unico computer, a condividere la stessa tastiera e ad affrontare gli stessi problemi per realizzare la "programmazione estrema". L'idea di Beck � basata su una serie di regole, la pi� rivoluzionaria delle quali per il modello di lavoro esistente � il "pair programming", la coppia di programmatori.

Seppure non largamente adottato, il metodo � applicato anche in alcune divisioni delle grandi softwarehouse: Hp, Ibm, Symantech, Sabre. Perch� una coppia? "Il lavoro pratico di scrivere codice � irto di problemi - spiega Beck - come guidare di notte su una strada di montagna senza sapere precisamente la direzione mentre, perdipi�, sta piovendo a dirotto. Non � meglio, allora, avere accanto qualcuno che guardi la cartina e che ci aiuti a trovare la direzione giusta?".

IL FUTURO
* I programmatori del futuro saranno, secondo gli esperti, le macchine stesse. Software che crea altro software. All'uomo spetter� solo il compito di stabilire i pochi obiettivi di base che dovranno essere raggiunti.
I sistemi operativi di oggi hanno infatti raggiunto un livello di complessit� tale da non poter essere gestiti e successivamente modificati dall'uomo in maniera efficiente. Con il programmatore elettronico si potranno invece evitare gli errori e le vulnerabilit� attuali. A meno che, naturalmente, non sia esso stesso a contenerne.

IL PRESENTE
* Si chiama Trustworthy computing il nuovo approccio della Microsoft di Bill Gates nello sviluppo dei suoi software. Si tratta di una serie di iniziative messe in campo per garantire la sicurezza dei dati, la tutela della privacy, l'affidabilit� e l'integrit� dei sistemi operativi e delle applicazioni. Per ridurre le vulnerabilit�, la Microsoft sta investendo molto. Il 40% del budget della ricerca � oggi destinato al problema sicurezza. Anche perch� il mercato � diventato pi� consapevole dei rischi che si corrono con sistemi che spesso si sono dimostrati vulnerabili.

IL PASSATO
* Il primo computer moderno fu L'Edvac del 1952, ideato da von Neumann che introdusse per il concetto di software memorizzato. Fu l'inizio della piena programmabilit� dei calcolatori e segn� l'inizio di una rivoluzione che sfoci� nei sistemi operativi moderni come Unix del 1971 concepito da Ken Thompson e Dennis Ritchie e dei linguaggi di programmazione come il C. I software divennero pi� complessi da scrivere e da verificare. Nella corsa verso la qualit� del software, la progammazione object oriented e Java, il linguaggio indipendente dall'hardware, sono state le pietre miliari.

7.10.03

E' ufficiale: Windows fa schifo

ALCUNI LO SOSTENGONO da molto tempo, ma adesso i dubbi stanno venendo a molti. Il timore � che la monocultura (pdf) dei sistemi operativi sia un rischio per la sicurezza nazionale (Usa), l'affidabilit� del business e anche l'ecologia mentale degli utenti.

Per questo, pur tra le critiche a questa impostazione, c'� chi cerca le alternative. Una potrebbe essere Linux, anche se la vicenda di Sco ha un po' raffreddato gli entusiasmi. Un'altra potrebbe essere Bsd, una variante di Unix totalmente priva di copyright realizzata dall'Universit� di Berkeley. La terza, infine, Mac Os X. Che per� richiede un hardware prodotto solo dalla casa di Cupertino. C'� chi dice che i computer con la Mela siano i migliori (e questo posto propende per questa tesi), soprattutto nel segmento dei portatili. Ma la quota di mercato, nel suo complesso, � quella che �. Anche se pare che qualcosa si stia muovendo...

Una gustosa aggiunta

Non lo sapevo e l'ho letto pochi attimi fa in una notizia scritta da Paolo Attivissimo per Zeus News, ma la tanto predicata sicurezza totale di Windows, che un anno fa Microsoft present� con una email di Bill Gates diretta a tutti i dipendenti del gruppo per lanciare la ricerca della qualit� totale del prodotto e la lotta contro i bug che generano debolezze del software e vengono sfruttati dai malintenzionati con i loro virus e quant'altro, � diventata una presa di giro.

In inglese gli strateghi di Microsoft l'hanno chiamata Trustworthy Computing, solo che qualche buontempone ha registrato il dominio e se ci si collega, si viene reindirizzati a una pagina di Google che contiene i risultati di una ricerca sulle debolezze e i problemi di siicurezza di Windows... Fantastico.

6.10.03

Una proposta per Bruno Vespa

C'E' LA TV accesa, qui, e mentre lavoro scorrono le immagini dell'appuntamento serale con Porta a Porta. Stavolta, insieme alle ballerine (mancano i nani, per ora) c'� il ministro della Sanit�, Sirchia, che anzich� fare qualcosa per il sistema sanitario nazionale, il finanziamento della ricerca medica di base, la competitivit� del Paese e la fuga di cervelli, etc etc, si occupa su Raiuno di diete e problemi delle diete.

Proposta per il dott. Bruno Vespa: esimio, una bella trasmissione su "calvo � di moda"? Una puntata bipartisan, con compagne illustri di capelloni e pelati illustri, oltre a testimonial dello sport e show system? Pantani, Collina e altri. Che ne dice, dottore?

Ultim'ora: � arrivata anche Fiamma Izzo, versione trentenne di Simona. Ma quante cavolo sono, in quella famigliola di doppiatori, attori, registi e cantanti lirici? "Cambia la voce quando si dimagrisce, diventa pi� magra. Forse le corde vocali hanno uno strato di grasso sopra". Ma per piacere, abbattetela!

E' l'anno dei portatili

DA TEMPO LO sostengo (e senza tema di smentite, perch� mi sono convertito tre anni fa), ma ormai � l'anno dei portatili. Ufficialmente. Non solo, si tratta anche della rivoluzione per un mercato, quello education soprattutto negli Usa, in cui alla faccia degli incentivi per i soliti assemblatori di terza categoria l'uso del portatile offre soluzioni e usi nuovi, insospettabili per i maniaci travet della scrivania a tutti i costi.

Che i portatili Apple vadano forte nelle scuole americane, lo si dice qui, com'� ovvio. Ma c'� di pi� nel mondo della casa della Mela e non solo: la tendenza, come dicevo, � generale. Scuola o non scuola.

Una nazione di criminali

MA QUANDO TUTTI fanno una cosa, vietata dalla legge, non viene il sospetto che, anzich� parlare di "nazione di criminali" si possa cambiare in qualche modo la legge per adeguarla al costume popolare? O � un'idea balzana? Sembra l'implicito della campagna contro chi scarica (o per chi scarica) Mp3 beffando le aziende discografiche, ma anche quando si vedono le statistiche del consumo di sostanze moderatamente stupefacenti, come Hashish e Maria in Italia qualche giorno fa.

LA TIGRE LO aveva afferrato per il collo e sbatacchiato come una bambola di pezza, trascinandolo verso la gabbia. Solo alcuni degli spettatori si erano resi conto che non era un'altro numero dello spettacolo di Siegfried e Roy, il duo tedesco che da anni si esibisce a Las Vegas. E' stato in condizioni disperate per due giorni, ma adesso pare che si stia fortunatamente riprendendo. Stranamente Dagospia non ne parla, nonostante le plausibili affinit� elettive.



4.10.03

Allarme-asteroide, sfiorer� la Terra nel marzo 2014 -- (03-09-2003)

di Antonio Dini

MILANO - "L'asteroide? � solo normale amministrazione". Per Andrea Milani Comparetti, professore dell'Universit� di Pisa tra i pochi al mondo specializzati in asteroidi, il rischio che 2003QQ47 - un bolide da due miliardi e mezzo di tonnellate lungo pi� di un chilometro - possa colpire la Terra praticamente non c'�. Di pi�: non � una notizia. Ieri pomeriggio le agenzie di stampa internazionali hanno lanciato l'allarme: "Un gigantesco asteroide si sta dirigendo verso la Terra e la colpir� il 21 marzo del 2014". Fonte: gli astronomi Usa e il programma di monitoraggio spaziale britannico. La potenzialit� dell'impatto sarebbero devastanti, sufficienti a classificare il Nea (Near earth object), cio� l'asteroide 2003QQ47, come un oggetto in grado di distruggere il pianeta.

"In realt� - spiega Milani Comparetti, docente di Fisica matematica - sono stati scoperti pi� di 600 oggetti come questo all'interno del sistema solare, circa la met� di quelli che pare esistano". Quasi ogni settimana ce n'� uno nuovo: viene osservato, calcolata la rotta e definito con sempre maggior precisione il rischio. E alla fine viene depennato dalla lista di quelli pericolosi per il nostro pianeta. "Allo stato attuale - continua il professore - 2003QQ47 � meno pericoloso di quelli ancora ignoti". La probabilit� che colpisca la Terra, dunque, sarebbe anche pi� bassa di quell'una su 909mila indicata dagli scienziati inglesi.

Il lavoro di Milani Comparetti � proprio questo: raccogliere i dati delle osservazioni astronomiche e definire, in base a un modello matematico che � stato elaborato per la prima volta a Pisa, il rischio di impatto con il nostro pianeta. "Nel 1998, dopo un allarme di rischio-impatto, la comunit� scientifica si � resa conto che non sapevamo come calcolare in anticipo questo rischio - dice -. Nel '99 insieme a Giovanni Valsecchi del Cnr di Roma e a un giovane borsista americano, Steve Chesley, abbiamo aperto il primo sito mondiale con la lista degli oggetti e il relativo livello di rischio aggiornato via via sulla base delle successive osservazioni".

Anche se il rischio di impatto di un asteroide di grosse dimensioni con la Terra esiste, � molto basso. Il nostro pianeta � gi� stato colpito - e secondo una teoria per questo si sarebbero estinti i dinosauri - e lo sar�, forse, di nuovo. E il lavoro degli scienziati consiste anche nel trasformare ipotesi in certezze scientifiche, che sinora non si sono mai concretizzate.

"L'asteroide - dice Milani Comparetti - � stato scoperto gi� da parecchi giorni, e il livello di rischio si sta via via abbassando". � l'ignoto la vera minaccia: se li identifichiamo e prevediamo la loro rotta per un arco di tempo ragionevole, circa 80 anni, usciamo dalle ipotesi e possiamo stabilire che cosa pu� succedere. In questo momento l'�quipe del professor Milani Comparetti sta monitorando 30 asteroidi e tra qualche settimana, dice, verranno cancellati dalla lista del rischio.

Oggi la reputazione di eccellenza di Pisa, il cui sito � http://newton.dm.unipi.it/neodys, � insidiata solo dal centro di calcolo del californiano Jet propulsion laboratory della Nasa. Nel 2002 � partito anche l� un progetto simile proprio grazie all'esperienza di Steve Chesley che, finito lo stage in Toscana, l'anno scorso � andato a lavorare proprio alla Nasa.
A.Di.

2.10.03

La paura, l'adattabilit� e l'informatica

C'E' QUALCUNO CHE sta pensando a un cambiamento in atto, sottile ma significativo? Ogni mese, settimana, giorno che passa, l'asfittico mercato dell'It sta registrando la lenta marea in crescita di una nuova tendenza. Si vendono sempre meno computer fissi (questo si sapeva da tempo, da tempo si diceva che sono divenuti ormai beni di sostituzione perch� hanno oramai saturato il loro mercato normale) e sempre pi� computer portatili.

Su quest'ultimo punto, a dir la verit�, si va poco pi� in l� di qualche ipotesi interpretativa praticamente da stregoni del marketing. Si dice: i laptop sono ormai veloci come un computer fisso (non � vero nella realt� delle cose, inoltre non sono neanche espandibili la met� di un fisso), sono sempre pi� utilizzati da chi lavora nei servizi e in parte dell'industria (abitudine pavloviana al consumo), rimpiazzano i fissi nelle minuscole abitazioni dei grandi centri urbani.

C'� del vero, ma c'� probabilmente di pi�. Innanzitutto, c'� il fatto che l'abitudine all'uso non parte dall'ambiente lavorativo. Da alcuni anni i laptop stanno diventando uno strumento standard (almeno negli Usa) per i college e via via per i gradi inferiori della scuola. L�, come sanno bene Apple e Dell, si combatte la battaglia per la fidelizzazione dei futuri consumatori.

Inoltre, i laptop, anche se relativamente meno potenti, offrono una qualit� complessiva per l'esperienza d'uso dell'utente migliore. Non sono assemblati (mi riferisco ovviamente ai Pc x86 e non ai Mac) con componenti generalmente poco testate insieme. Insomma, tendono a funzionare in modo pi� "stabile" di quanto non facciano le macchine acquistate da rivenditori che mettono insieme on demand (Dell compresa, negli Usa) componenti a scelta del cliente o della convenienza economica e non tecnologica.

Infine, i laptop danno pi� sicurezza in un mondo insicuro. A parte casi estremi, un laptop � un oggetto che garantisce, a fronte di un costo maggiore e di minori performance, una serie di qualit� che i fissi non hanno: � facilmente trasportabile, funziona anche se la corrente salta, offre una esperienza pi� "personale" (uno lo sposta dove vuole, in casa o fuori) del Pc fisso, � meno rumoroso, � pi� maneggevole, � pi� semplice da capire e meno soggetto a piccoli danni inspiegabili.

Ultimissimo punto, i laptop offrono continuit� d'uso, non solo perch� possono resistere anche a momentanee mancanze di corrente, ma perch� possono andare in stand-by (cio� uno stato di stop precursore dell'auspicato arrivo delle memorie Ram statiche che molti vorrebbero non solo come device per lo storage dei dati ma anche come memoria permanente della macchina) e possono essere impiegati in modo pi� elastico nell'arco della giornata e dello spazio dove le persone vivono e lavorano rispetto ai fissi. Che invece prevedono sempre un adattarsi (andare davanti al computer, sedersi, accenderlo) completo alla macchina. Certo, non che il laptop non richieda un adattamento, ma � parziale, a misura di necessit�. Quasi a misura d'uomo.