6.7.03

Non vi meritate niente

SIETE AL MARE, IN montagna, in gita in moto su passi o laghi. Vi odio tutti, soprattutto perch� le visite al sito sono crollate. Non vi meritate niente. Poi, due giorni fa, alla fine della lezione sono andato a pranzo con i miei allievi, che si sono ridotti sensibilmente di numero anche loro, complice l'estate, e si sono beccati il cazziatone regolamentare. Per�, uno mi ha detto: "Prof., noi cinque siamo quelli che a lezione si viene sempre, ma quando mancano gli altri i cazziatoni ce libecchiamo noi. Non � mica giusto...".

Inspirato da questa degna riflessione, sono giunto alla consclusione che i tre lettori residui di questo blog sono in realt� eroiche figure che meritano di essere valorizzate. Altro che bubare: bisogna ringraziare i giovini e i meno giovini all'ascolto. Colgo quindi l'occasione per segnalare un libro estivo dedicato agli appassionati di cinema di animazione giapponese o di cinema tout court, dato che Hayao Myiazachi, il dio dell'anime (questo il titolo, l'autore � Alessandro Bencivenni e la casa editrice Le Mani, l'impopolare costo 15 euro e le pagine 160 e spiccioli) ha vinto Oscar e Orsi d'Oro, ha affascinato, raccontato, disegnato magici sogni volanti. A me piace, quando qualcuno si sottopone alla rituale tortura di visionarne un Dvd il risultato � analogo.

Al termine di un film d'animazione del 1992 ambientato in Italia (anzi, sulla costa adriatica) ai tempi del fascismo, che narra di duelli aerei tra idrovolanti, pirati, fascisti ed eroi della coppa Schneider, che si chiama Porco rosso (il nome e le fattezze del protagonista, ma anche l'epiteto del Ventennio riservato ai comunisti), la cantante Kato Tokiko ha scritto e canta le parole (musica di Joe Hisaishi) che nella traduzione di Bencivenni ripropongo qui sotto. L'elegia � quella della nostalgia.

Per una volta, vogliamo parlare dei vecchi tempi?
Di quel localino dove andavamo cos� spesso,
Sul ciglio della strada, coi n�ccioli che si vedevano dalla finestra.
Una tazza di caff� durava un giorno.
Cercando sempre un domani differente,
Tutti avevano una speranza.
Portati dal vento di quest'epoca travagliata,
Ne abbiamo vissuto l'essenza in un istante. Era cos�.

Talvolta, si dormiva sul bordo della strada.
Nessuno di noi aveva un posto dove andare
Non c'erano soldi, eppure si viveva.
La povert� portava il domani.
Si faceva irruzione in una pensioncina, tutta festa
fino al mattino, poi a dormire.

Ogni giorno era travolgente come una tempesta.
Si correva fino a non avere pi� fiato. Era cos�.

Guarda quest'ultima foto.
Tu eri quello coi baffi.
Oggi ho perso le tracce di tanti amici.
Ma non posso dire che questi giorni sono stati vani.

Oggi ancora, come ieri, all'inseguimento di un sogno.
Incompleto.
Si corre ancora. Da qualche parte...

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