18.4.03

The Mac Pride

SONO PASSATI QUASI dieci anni dall'articolo di Eco, propongo un aggiornamento. Anche perch� non � pi� tempo di parlare della biografia dell'oggetto computer (Mac o Ms-Dos compatibile), bens� dell'attitudine psicologica dei suoi utenti.

Quattro giorni fa stavo cenando al 46mo piano dell'Hilton di San Francisco con alcuni giornalisti britannici, tra i quali Peter Judge, che scrive su ZdNet Uk.



Appassionato di temi "religiosi", � stato proprio lui a citare il vecchio articolo di Eco durante la discussione sulla superiorit� dell'un sistema sull'altro. Tra Windows Xp e Mac Os X, tra i Pentium 4 e i PowerPc G4.

Io da tempo coltivo un'idea, che di solito evito di diffondere (per evitare di ammorbare il prossimo). E' nata proprio a San Francisco, durante il MacWorld dello scorso gennaio. Durante la cena l'ho proposta a Peter, nella speranza che il meme acquisisse una dignit� autonoma e iniziasse a camminare sulle proprie gambe (anzi, quelle di Peter). Nel caso non bastino, cerco di lanciarlo in rete anche io: l'uso del Pc � eterosessuale-machista, quello del Mac � fondamentalmente gay.

Gli utenti Pc, infatti, hanno l'attitudine di mostrare la gagliarda superiorit� di alcune parti del proprio hardware (processore, schede video, audio surround) e la loro totale aderenza a un modello standard. Spesso odiano gli utenti Mac, minoranza scandalosa di "diversi" che non si vuole allineare all'ortodossia dominante, ma talvolta mal celano la loro repressa attitudine per il Mac. Vissuto come sentina di ogni vizioso piacere informatico: stabile, gradevole, alternativo.



Gli utenti Mac, al contrario, vivono una intensa esperienza estetica con le loro macchine, considerate oggetti produttori di piacere nella loro interezza, talvolta anche se spenti: i Mac piacciono in quanto tali, sia per come sono fatti che per come funzionano. Vivono con sofferenza la loro condizione di emarginati (spesso una doppia vita: il Pc al lavoro e il Mac nel segreto del proprio appartamento), sono presuntosamente orgogliosi, estremamente promiscui e solidali (avete mai visto due utenti Pc conoscersi in treno semplicemente perch� hanno lo stesso sistema operativo sul loro laptop?), in buona sostanza ostentano la loro superiorit� ma nel segreto soffrono di non poter vivere "normalmente" come gli altri la propria vita informatica. Si sentono, in buona sostanza, discriminati.



Rimane il dubbio di come possano essere classificati gli utenti Linux, forse una sorta di metallari amanti dell'anarchia e delle scale musicali estreme.

Ecco, se avessi la penna di Eco probabilmente l'avrei scritto meglio, per� il concetto pi� o meno � questo. In alto in questa pagina c'� il mio indirizzo di posta elettronica: ogni commento � il benvenuto.

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