25.4.03

Genuina tradizione antiamericana

CI SI INTERROGA sul senso delle manifestazioni pacifiste, sui libri di Toni Negri (Impero), sullo sciovinismo francese e sui veri interessi economici in Irak delle nazioni europee.

Giochiamo un po': sto leggendo Attacco all'Occidente, secondo volume della saga di Mario Farneti, editrice Nord (il primo capitolo del primo volume, Occidente, si pu� leggere qui).



Di che cosa parla? Fantascienza del filone (frequentato talvolta anche dagli autori italiani) della storia alternativa: cosa sarebbe successo se Mussolini non si fosse alleato con Hitler, se l'Italia non avesse perso la guerra e se il fascismo ancora regnasse? Su questo intrigrante presupposto Farneti spalma un racconto di respiro ampio ma talvolta ingenuo.

Non solo perch� si sente talvolta l'eco di Fascisti su Marte di Guzzanti (ahim�) nella ricostruzione della retorica dell'epoca, ma anche per i limiti di natura lessicale. Il primo volume risentiva dei limiti dell'opera prima (tanto da essere stato integrato con qualche capitolo in pi�), il secondo risente sempre di limiti, pur non essendo pi� un'opera prima. In definitiva, un impianto di fantasie adolescenziali costruite sopra una buona idea, con (rare) parti distese e godibili.

Vale la pena di leggere tutto, se non altro per la trovata alla base dei romanzi. Ricorda (ma � tutt'altro genere) il primissimo John Grisham. Anche lui all'inizio era ingenuo e discontinuo nello stile. Per�, quando gli americani hanno successo, l'editore crea la "squadra" e i romanzi successivi sono perfette macchine da guerra. In Italia l'editore paga meno di due milioni di vecchie lire e chi scrive rimane isolato. Stili diversi, risultati purtroppo divergenti. Confido nel terzo volume della serie (tra un annetto o due, giudicando la velocit� di scrittura).

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