26.4.03

Due rapide note

CIRCA IL FATTO che da un po' di tempo si vada dicendo che � bene ragionare sull'intima natura e sui massimi sistemi dei blog, una osservazione. Io preferisco cercare il mio pubblico di contatti uno per uno, come si faceva ai tempi dell'avanspettacolo quando l'istinto del riempire il teatro era il marchio di fabbrica di chi aveva calcato il palcoscenico (tra giornalisti � simile l'istinto della cronaca quando ci si attarda se si sente una sirena d'ambulanza). Insomma, meno filosofia e pi� contenuti.

L'altro punto � che ho iniziato a leggere Pattern Recognition di William Gibson (l'ho comprato in inglese nello Strand Bookstore di Broadway Street a Manhattan tentato dal consistente sconto, ma so gi� che non mi passer� mai). La primissima impressione, da pagina tre:

In the flat's mail room, she finds that Damien's faithful Cube is on, but sleeping, the night-light glow of its static switches pulsing gently. Damien's ambivalence toward design showing here: He won't allow decorators through the door unless they basically agree to not do that which they do, yet he holds on to his Mac for the way you can turn it upside down and remove its innards with a magic little alluminium handle. Like the sex of one of the robot girls in his video, now that she thinks of it.



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