31.3.03

Sindrome cinese

MI ERO QUASI dimenticato di aggiungere una cosa: all'arrivo a Malpensa con Air China (volo diretto Pechino, Malpensa, Fiumicino) l'unico controllo sanitario effettuato dalle autorit� italiane � stata la fornitura di un consunto depliant fotocopiato in italiano e inglese (controllate il vostro stato di salute ed eventualmente contattate il vostro medico) all'uscita dall'aereo e basta.

Poi ci lamentiamo con i cinesi...

30.3.03

Un caff� a Cupertino

"IL MIGLIOR CAFFE' della Silicon Valley si beve qui da noi, a Cupertino". Parola del "Maestro di cucina" Gino. Scritto cos�, in italiano, sul suo biglietto da visita. E' uno dei tre cuochi del nostro paese che gestiscono il ristorante aziendale di Apple a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley. Insieme ad Aldo e Francesco, coordinano lo staff di persone che ogni giorno fanno mangiare i dipendenti di Apple e i suoi manager. Compreso il Ceo, Steve Jobs. Che siede sempre ai tavoli insieme alle altre 1.500 persone che lavorano al numero uno di Infinite Loop, l'insieme di palazzine in stile moderno in cui ha la sua sede l'azienda californiana che ha rivoluzionato l'informatica nel 1976 e nel 1984 con il lancio del Macintosh.

Tutto in Apple deve essere improntato allo stile. Cos� ha voluto Steve Jobs dopo il suo rientro nel 1997 alla guida della societ� che aveva fondato insieme a Steve Wozniak e dalla quale era uscito all'inizio degli anni novanta per fondare la sfortunata Next, produttrice di computer ad alta tecnologia, e poi per dirigere la piccola e sconosciuta Pixar. Divenuta oggi un gigante dell'animazione digitale per la Disney.

La passione di Steve Jobs per il design minimalista, le linee pulite ed essenziali � proverbiale e si rispecchia oltre che nei prodotti dell'azienda anche in tutto il complesso di uffici di Cupertino: vetrate, palazzine basse progettate da architetti diversi che ricreano un piccolo campus, arredamento minimalista. Ma la passione di Jobs per l'Italia gioca un ruolo altrettanto importante. "L'attenzione per la cucina caratteristica nostro paese - spiega Gino - ha colpito molto Steve: ha voluto noi a coordinare la mensa aziendale e pretende sempre il massimo della qualit�".

Questo trasforma la mensa in un vero e proprio ristorante: pasta italiana di qualit�, arrosti, bistecche ma anche cibo a basso contenuto calorico, fajitas, piatti tipici indiani e insalate. Oltre a sushi fresco tutti i giorni. "Lo facciamo venire direttamente dal Giappone ogni mattina. Anche la verdura � sempre fresca: abbiamo tre fornitori e se non ci portano le cose di qualit� che vogliamo, Steve ci autorizza a cambiarli subito".

Il tempo della Silicon Valley sembra essersi fermato all'et� d'oro all'interno del recinto di Apple: nonostante la crisi Gino, che � ligure, sforna ancora le focacce cotte come fanno a Pietrasanta, si preoccupa della qualit� della pasta, assicura che il pesce, se non viene tagliato in Giappone "per il sushi poi non � la stessa cosa". E soprattutto, ha studiato a lungo l'acqua della California.

"Non solo per cuocere la pasta. Anche per fare il caff� non � solo questione di macchina e di miscela. L'acqua � fondamentale, e quella della California non � adatta. Ma finalmente ho trovato l'acqua, e adesso anche l'espresso � come in Italia". E soprattutto, aggiunge Gino, "� il caff� con due effe, all'italiana, non con una come lo scrivono qui in America".

Il lavoro a Cupertino riserva molte sorprese anche per chi sta in cucina: "Questa � la nostra foto insieme a Bill Clinton - dice Gino indicando una immagine appesa nel muro del suo ufficio al centro delle cucine - E' amico di Steve e viene spesso a trovarlo in California".

Il compito dei cuochi di Apple, per�, non si esaurisce dietro ai fornelli: "Uno di noi segue Steve in tutti gli spostamenti, per cucinargli e preparare i succhi di frutta naturali che preferisce". E proprio queste bibite rigorosamente naturali che Jobs preferisce sono un piccolo segreto di design industriale. "Quattro anni fa, quando sono stati lanciati gli iMac colorati, Jobs ha voluto che avessero quelli delle sue bibite: giallo lime, fragola, verde".

La California � ricca di frutta e di colori, e Apple ne ha approfittato per colorare cos� i suoi computer. Un "trucco" che ha aiutato l'iMac a diventare il singolo modello di computer pi� venduto nella storia dell'informatica e l'arma per far resuscitare Apple alla fine degli anni novanta da un tunnel che la stava portando al fallimento.

"Steve - conclude Gino - � il leader di quest'azienda: tutto qui � fatto partendo dal suo carisma e dalla sua idea di stile. Senza di lui, Apple oggi non esisterebbe".
Milano-Pechino

SONO TORNATO da Pechino, dopo una settimana di fiera dell'abbigliamento, senza aver visitato niente della citt�, disgustato da buona parte dei nostri compaesani a giro in Oriente, stanco per il fuso orario, preoccupato per la guerra e i colleghi dispersi, annoiato all'idea di riaccendere la nostra televisione. Su CCTV6 davano i vecchi film coreani o di Hong Kong sottotitolati in cinese e inglese. Quelli di Jackie Chan sono meravigliosi.

28.3.03

Dall'Oriente misterioso

SONO PERSO IN Cina (per lavoro, of course). Se riesco, mi collego con il Gprs: alle volte funziona (mica sempre, pero', e comunque a 2.400 baud). Quindi: niente mail fino a domenica, vi prego! Poi, devastatemi (tanto staro' dormendo).

22.3.03

Il Moscone si leva in volo

TRA NON MOLTO tempo laggi� si ritrovano nuovamente i membri di quella segreta setta che adora i Mac (bianchi o metallici totem informatici). L'evento � meno popolare di quello che avvenne agli inizi di gennaio (ricodate: il mondo del Mac), per� attrae. Ci si ritrova al solito posto, il moscone proprio di fronte al vecchio moma, due isolati a sud della via del mercato.



Io, se ne avr� la possibilit�, cercher� di esserci, miei fidi 24 lettori. Per ora non dipende da me, ma sono pronto a fare la mia parte!
Personali sensazioni

QUESTA E' LA prima volta dal 1995 che non sono in redazione durante una guerra o un evento internazionale. Adesso giro il mondo come una trottola ma non mi occupo pi� di politica e cronaca estera. Strana (e non piacevole) sensazione.

Sono rientrato da Parigi ieri sera in tempo per la cena, adesso continuo a correre a destra e a manca per mettere insieme i pezzi: luned� mattina devo andare a Pechino per la fiera della moda. Il mio biglietto aereo mi aspettava in una portineria a Primaticcio (20 euro di taxi, tanto per capirci), il passaporto all'agenzia di Lotto (Un'ora di metro, con un cambio), insomma: giornate di logistica abbastanza faticosa. Tra l'altro, cosa si mette in valigia uno per andare in Cina? L'ombrello pieghevole e l'adattatore per la spina della corrente? Pare che il Gsm funzioni (dopotutto, la Cina � il mercato emergente in questo settore della tecnologia), mentre il senso della distanza � prevalentemente culturale. Infatti, � pi� lontana l'Australia. Ma � anche pi� rassicurante.

L'obiettivo del viaggio �: sopravvivere al "fuoco amico" americano, ai kamikaze di varie etnie e religioni, al morbo influenzale cinese (il cui focolaio, dicono, fosse a Honk Kong e comunque sia stato individuato l'agente pestifero) e ai taxisti cinesi. Nel manualetto del viaggiatore, infatti, un paragrafo speciale � dedicato ai tassisti che bazzicano gli aeroporti e rendono, nell'economia complessiva del viaggio, il trasbordo verso l'albergo l'attimo pi� intensamente pericoloso.

In taxi, stamattina, l'autista - ligure di origine - sentiva la radio con le notizie dal fronte irakeno. Glissando sulle opinioni di quel fiero conservatore che mi ha condotto (lentamente) sino a Primaticcio, mi � venuto un attimo di malinconia sentendo Leonardo in collegamento dal sud dell'Irak. Alcuni anni fa mi sono fermato per una decina di mesi (dovevo finire la mia benedetta tesi di laurea) e, in una sera estiva, sono andato alle Cascine a sentire la chiusura della campagna elettora per le politiche. C'era il palco, la folla seduta sui prati, i politici che parlottavano e il solito gruppo di giornalisti sparpagliati tra le transenne e il palco. Vestiti nei modi pi� disparati, bofonchiando nei telefoni, fumando, scribacchiando in qualche improbabile taccuino. Io ero sull'erba, perso nella mischia, e mi � venuta nostalgia del mio lavoro. Mi mancava il circo di fenomeni che dall'esterno viene identificato come professione giornalistica. Adesso, sto avendo la stessa spiacevole sensazione.

Ecco, ho navigato intorno alla mia circonferenza. Senza aggiungere neanche un link a questo blog. Se siete arrivati a leggere sino a questa riga, � probabile che abbiate sprecato cinque minuti.

20.3.03

Trovata!

ERA UNA CITAZIONE che cercavo da circa un anno, quando l'avevo letta nell'introduzione all'edizione Mondadori di una sua raccolta di romanzi. Si tratta di Douglas Adams, l'autore della Guida galattica per autostoppisti e di altre cose altrettante ghiotte. Un uomo di talento e dalla vita disordinata.



I love deadlines.
I love the whooshing noise they make as they go by.

Douglas Adams

19.3.03

Un punto fermo ci voleva

SIAMO, MI PARE di aver capito, un paese non belligerante. Cio�, partecipiamo solo moralmente (la guerra � giusta) ma non ci sporchiamo le mani. Non interveniamo, insomma. Anche perch� amiamo la pace, su questo sono tutti d'accordo. Adesso facciamo qualche sondaggio, mettiamo su qualche sito internet e qualche trasmissione televisiva e poi parliamo a lungo. E' quello che ci piace fare e che sembra ci venga meglio.

Ps.
Dopo questo post, vorrei ritornare a trattare i temi che mi sono consueti. Sempre che la coscienza me lo consenta.

Perplessit�

MI SCUSERETE SE in questi giorni ho poco aggiornato il blog e se adesso mi concentro per due volte di fila sull'incombente guerra. Sono perplesso per quanto riguarda il presente.

Se abitassimo l'ottocento o forse il novecento (secolo breve), qualche giustificazione culturale potrei trovarla: colonialismo, analfabeti, elite culturali, illuminismo e romanticismo che vagano come schegge, ignoranza decomposta e ambizioni tardo-imperiali.

Ma noi, sofisticati popoli del ventunesimo secolo, nutriti di democrazia, ideali che non saprei neanche raccontare, princ�pi ed eticit�, proprio noi guardiamo alla televisione le ultime ore prima di un dramma? Sembriamo una coppia benestante e con quattro bei bambini che sta per lasciarsi. Basterebbe cos� poco per volersi bene, eppure stiamo per distruggere tutto. Odiamo mentre siamo ancora innamorati. E il peso morale di tutti quegli uomini che in potenza sono gi� morti per una decisione altra e altrui, � in tutta franchezza insostenibile. Viene voglia di cambiare canale, di guardare un cartone animato, di ascoltare San Remo, di mangiare la pizza con gli amici parlando di calcio.

Una postilla tutta televisiva: non avevo mai pensato che un uomo (o migliaia di uomini) potessero morire pi� volte. Eppure, pensare che i vari Vespa, Rossella, Mentana e Costanzo (per citarne quattro a caso) imburreranno i palinsesti con le loro pelose cronache e commenti tra il tecnico e il romanticomi fa pensare solo a questo: moriranno non una ma cento o forse mille volte. Nelle parole, nelle smorfie, nelle opinioni dei nostri commentatori in pantofole e nei maggiordomi che celebrano le nostre trasmissioni. Cose mai viste nella storia dell'umanit�.

17.3.03

Gli strani casi della vita

DOVREI ESSERE contento perch� ritorno da un fine settimana a Barcellona, anzi Montmel�, dove ho seguito le prove pre-stagione del mondiale Moto Gp. Eppure, i venti di guerra adesso (dice la tv italiana) paiono soffiare realmente. Strano l'effetto che riesce a fare quella scatola luminosa poggiata sul mobile. Cito Rumore bianco di Don DeLillo:

Per la maggior parte della gente, in questo mondo ci sono soltanto due posti. Quello dove vivono e la loro Tv. Se in televisione succede qualcosa, abbiamo il diritto di esserne affascinati, di qualunque cosa si tratti.

14.3.03

Mio caro OninO

APPREZZO IL TUO blog per la capacit� di proporre interessanti e nuovi stimoli in un dibattito disordinato e spesso affollato di banalit� (oltre che di cialtroni) come quello sul mondo delle comunicazioni.

Apprezzo anche la tua passione ("evangelism", come lo definisci) per il WiFi, tanto da aver dato fondo, la settimana scorsa, a una maratona di mini-articoli sulle tecnologie wireless partendo proprio da un tuo stimolo (che hai cortesemente ripreso sulle tue pagine).

Adesso, qui getti una luce dolce-amara su Centrino, precedentemente conosciuto come Banias (a trovar nomi buffi quelli di Intel sono maghi). Riporti che c'� chi pensa che possa essere un abbaglio (lato dolce della cosa, trattandosi di Intel) e aggiungi che non vedi l'utilit� del WiFi senza poterne usufruire al di fuori di casa.

Permettimi di dissentire e puntualizzare. E' certo che Intel punta sul wireless (e il contestuale risparmio di energia per portatili) per rivitalizzare il suo business dei microchip, in sofferenza a causa di un calo strutturale della domanda. Che il Pc sia diventato una commodity, cio� non "tiri" pi� come prima, � un dato acquisito. La poca luce che balugina nel mercato proviene essenzialmente dal settore dei portatili, che vendono con maggiore tonicit�.

La rivoluzione annunciata del senza-fili, per paradossale che possa essere, non passa dall'uso del computer senza fili in ambienti esterni. Passa attraverso la domotica da un lato e dall'uso dell'informatica per mezzo di un kamasutra di posizioni che renderanno l'Internet seduti simile alla posizione del missionario di fronte alla storia.

Sdraiati, in piedi, in cucina, sul divano, a casa di amici e in locali pubblici ma chiusi: dubito che un computer con le attuali interfacce, per quanto minimizzato a palmare, potr� mai essere usato come un cellulare. Penso invece a chi vuole finire di fare una cosa in un'altra stanza o chi vuole andare a giocare con un amico senza bisogno di portarsi dietro una matassa di cavi. Insomma, il giardinetto dove guardarsi l'email � una possibilit� (forse fallimentare) ma di sicura non esclusiva. C'� un universo di possibilit� per piazzare un centrino sul tavolo, non ci scoraggiamo subito...

13.3.03

Altra musica, maestro

DOPO AVER PARLATO di un mixer di Mp3, � la volta di un sequencer per batteria. Divertente, purtroppo non gratuito ma utilizzabile. Per scatenare il bonghista che alberga nel vostro animo.



Si parte da qui.
Tutto ha un prezzo

IN ITALIA TELECOM ha appena comprato Megabeam, il primo provider di accesso wireless del nostro Paese. Nel futuro di tutti noi c'� l'accesso a Internet senza fili pagando abbonamenti o tot centesimi per kilobyte (succede gi� con il Gprs di Tim, Vodafone e Wind).

A Boston, una societ� ha deciso di offrire connessione senza fili 802.11 (WiFi) gratis. Ogni tanto salta fuori un banner pubblicitario, e basta. La logica � che fornire il servizio costa pochissimo, il ritorno di immagine � notevole e il guadagno arriva da altre vie.

Pensare che il successo dei cellulari in Italia (un fenomeno mondiale che ci pone in una posizione particolarmente fortunata sia da un punto di vista economico che come vitalit� del mercato locale e dell'innovazione) si fonda esclusivamente sulla struttura dei prezzi. Cio� sulle schede ricaricabili (senza contratto) inventate oltretutto da un italiano.

Adesso, anzich� applicare le nostre ricette, siccome ci siamo scottati con la net economy e relativa bolla speculativa (nonostante le aziende quotate come start-up in Italia praticamente non esistano per volumi e capitalizzazione) ci blindiamo dietro velleit� da monopoli anni settanta e inizio anni ottanta.

Quando in Francia e in Germania ci saranno mercati fiorenti e articolati per il wireless, noi avremo milioni di utenti turlupinati dall'Umts (dopo Wap e Gprs) che non spenderanno dieci centesimi. Alla faccia dei padroni del vapore che consolidano "per dare valore al mercato"...
Quel Kolchoz popolato dai Puffi

APPRENDO SOLO ADESSO l'esistenza di un'altra congiura comunista per piegare le menti di noi giovani (poi uno si spiega anche perch� il sistema economico sovietico sia collassato: passavano tutto il tempo a bere vodka e congiurare contro il libero occidente). I Puffi erano una spettacolare arma ideologica per convincere le masse adolescenti che il modello sovietico fosse il migliore. Cos� poi uno si spiega anche tante altre cose...



La prima domanda che sorge spontanea dopo tutto ci� �:

Chi � stato a pogettare i Puffi con questi intenti?

Probabilmente l'Intelligenzija sovietica non ha lasciato al caso i dettagli di quella che potremmo definire "operazione Puffo", ovvero come conquistare e plagiare le giovani menti occidentali (come abbiamo visto soprattutto i bambini anglofoni) per sconvolgere cos� le future classi dirigenti del sistema capitalista grazie ai mezzi di comunicazione di massa.

Ovviamente il primo soggetto che potrebbe essere chiamato in causa per l'ispirazione dei Puffi � l'omipresente K.G.B. (Komitet Gosudarstvennoij Bezopasnosti - Comitato per la sicurezza dello Stato).

La disinformazione era una delle armi migliori dell'Intelligence sovietica che aveva capito molto bene l'importanza dei mezzi di comunicazione (come in tutti regimi in cui era negata la libert� d'espressione).

Basta ricordare il famoso precedente dei Servizi dello Zar, l'Ochrana (Ochrannoe Otdelenie), in questo settore con i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" (libro che sosteneva la tesi del Complotto Ebrtaico) che aveva lo scopo di accentuare il pregiudizio nei confronti degli Ebrei (e giustificare i Pogrom).

In vero stile sovietico � altrettanto probabile che il Kgb, dopo avere progettato "l'operazione Puffo" ne abbia delegato la realizzazione a terzi, Peyo appunto, per evitare coinvolgimenti diretti nella vicenda.

Oggi, nel modo libero, con la fine di quasi tutti i regimi comunisti queste idee possono fare sorridere; ma nella lotta a tutto campo durante la guerra fredda ogni arma era ammessa e gli (apparentemente) innocenti Puffi potrebbero non avere fatto eccezione.

Chiss� se i ragazzi che oggi si riconoscono in partiti dell'estrema sinistra non siano stati influenzati nella loro infanzia dai Puffi.

Stanno facendo "centrino"?

INTEL HA PRESENTATO la sua nuova architettura per i computer portatili. In pratica, aumenta dell'80% l'operativit� della batteria grazie a un processore pi� efficiente, meno veloce e ottimizzato (insieme al chipset) per la vita come portatile. Inoltre, � incapsulato un chip per la connessione senza fili in standard 802.11a, quello veloce come Airport Extreme di Apple per� non compatibile perch� su di un'altra frequenza (non � compatibile neanche con gli hot spot convenzionali basati su 802.11b).

La durata delle batterie - pari a circa cinque ore di effettivo utilizzo - risponde alla domanda fondamentale del mercato: avere computer portatili potenti e utilizzabili per un arco di tempo ragionevole. L'obiettivo � un laptop che duri un paio di giorni senza bisogno di essere ricaricato. Inoltre, nei momenti in cui non viene utilizzato, Windows pu� essere messo in pausa, una sorta di "sonno" dal quale si risveglia in pochi centesimi di secondo senza bisogno di riavviare la macchina.

Alcuni critici, a causa dell'organizzazione del kernel di Windows e del numero elevato di componenti non perfettamente standard utilizzate dai costruttori di Pc, osservano per� che spesso pi� che di un sonno si tratta di un coma irreversibile: il Pc non si risveglia pi� e deve essere riavviato.
Telecom + Olivetti...

C'ERA IN TV al Tg1 Tronchetti Provera che diceva due cose, circa la fusione Telecom-Pirelli (la seconda ha un sacco di debiti, la prima una liquidit� mostruosa): il piccolo azionista ci guadagner� nel medio termine, a breve il mercato ci colpir�, il senso dell'operazione � acquistare valore e darne al mercato.

Io non ho liquidi, senn� me li caricherei in spalla e cercherei di traversare le Alpi.

Chi c'era sul paginone centrale quando siete nati?

LA MIA AVEVA anche Snoopy di pezza appoggiato sul divano (dicembre 1969). Grazie a questo sito (francese e sovversivo, com'� facile immaginare) se avete meno di cinquanta anni potrete scoprirlo anche voi...

Trovato su YAFB (la sigla � una nerdata pazzesca).
Che pensiero delicato...

GIOVANI TROMBONI (arguta citazione di Calvino, come osservavo gi� tempo addietro) perora la mia causa presso Wittgenstein, oltre ad avermi collocato nella lista dei suoi blog di riferimento. Quasi quasi mi commuovo.

12.3.03

La responsabilit� mi schiaccia

PRODURRO' DISOCCUPATI? Ben due corsi di giornalismo sono caricati sulle mie esili spalle. Quelli di Corvetto (zona alla periferia sud di Milano) sono oltretutto online. Se l� fuori qualcuno li vuole assumere, si faccia avanti. Magari assume anche me...

11.3.03

Per chi ha un iBook anche lento e ama la musica...

...E OLTRETUTTO SI sente anche un po' Dj in fondo all'anima: c'� un valido (e gratuito) programma che fa miracoli. Un mixer in tempo reale efficiente e veloce, con un'interfaccia grafica che sorpassa l'idea di mimare a video tutti i cursori e potenziometri tipici dei mixer veri (l'hardware, per intenderci).

Io ce l'ho e mi sto divertendo... La pagina dalla quale partire � questa

Amazon da record

LO SPIEGANO MOLTO BENE da soli come mai:

Poi quando lo leggerete sui giornali, cercate di non cascare dalle nuvole

SI E' SUSSURRATO nei giorni scorsi che la Sony potrebbe comprare la Apple. In effetti, le due aziende sono pi� simili di quanto non sembri (tecnologia, stile, innovazione, ricerca) anche se i giapponesi sono pi� grandi e pi� diversificati. Per�, pi� che Apple, nel mirino di Sony c'� una parte di Palm.

Quello che emerge dai meandri del web � una intervista al Ceo di Sony, nella quale viene ventilata l'ipotesi di una corposa collaborazione con Apple. Perch�? Forse perch� Microsoft sta entrando in ambiti prima esclusivo appannaggio di altri, come i videogiochi con l'Xbox e il possibile acquisto di Sega, e alla Sony viene voglia di allearsi con l'unica alternativa a Bill Gates: Steve Jobs.

We actually met several times with Steve last year, in January, March, and June to try to work out a mutual strategy. But you know Steve, he has his own agenda. [Laughs.] Although he is a genius, he doesn't share everything with you. This is a difficult person to work with if you are a big company. We started working with them, but it is a nightmare. We have the exact type of guy like Steve within Sony. His name is Ken Kutaragi. They respect each other. So maybe if we can get them both together then they could figure out how the PlayStation and the Mac can work together.

I tab di Safari

SI PRESENTERANNO COSI', a quanto pare...



Lotte al vertice

L'ASSO PIGLIATUTTO Google viene sfruttato, da quando ha messo a disposizione di tutti i propri codici di accesso al suo motore di ricerca (le famigerate "Api"), in molti modi. Questo sembrerebbe uno dei pi� promettenti (non solo perch� � francese), ma d� sempre il segnale di occupato: troppi accessi...

(Il logo � meraviglioso)

Il mio grasso compiacimento

GONGOLO E MI lascio cullare dalla soddisfazione. Nei giorni che stanno trascorrendo ho sbirciato di sopra la spalla nei computer dei miei amici, quelli che hanno il Pc. Hanno un universo di scelta per l'hardware e i sistemi operativi oltre che per i programmi: Windows 98, ME, 2000, XP. Toshiba, Asus, Sony, Ibm... E se si stancano possono sempre installare Linux!

Poi mi guardo, osservo con compiaciuto piacere il mio iBook vecchio di quasi tre anni, il suo processore quasi obsoleto eppure funzionante, i "pochi" software che girano da queste parti. Scrivo il mio blog usando Safari, navigo anche con Camino (precedentemente Chimera), faccio le mie presentazioni con Keynote (i miei allievi lo adorano), la posta elettronica con Mail e mille altre cose.

Soprattutto, non c'� quel cambiamento a volte un po' tragico tra il mio iBook e quello di altri: power user e utenti normali, siamo tutti all'interno dello stesso, confortante ambiente di Mac Os X. La stessa cosa non succede dall'altra parte. Pochi power user (che lottano contro la macchina) arrivano a livelli di personalizzazione spinta e dannosa per la stabilit� di Windows. La maggior parte fa come fanno le famiglie con i videoregistratori: lasciano tutto com'� e la scritta 00:00 lampeggiante. Un po' come comprare un Umts e utilizzarlo come un telefono a disco... Peccato: tutta quella spinta all'innovazione rovinata da cattivi software e hardware problematici.

9.3.03

Un fiorente mercato librario

DOPO POCHE SETTIMANE dall'uscita, Keynote, il software di Apple per le presentazioni che sta facendo vedere i sorci verdi a PowerPoint, � gi� circondato da decine di siti che offrono consigli, temi, risoluzione di problemi e suggerimenti di vario genere.

Adesso, arrivano anche i libri.

Quando i sogni diventano realt�

IL SOGNO DI OGNI azienda � che le sue campagne pubblicitarie diventino talmente popolari da trasformarsi in autentici tormentoni. E' il successo garantito per un prodotto, dato che a quel punto sono gli stessi consumatori a reclamizzare la marca citandola in continuazione.

Succede raramente, ma ha un effetto in genere benefico se � vero che la conoscenza diffusa di un brand genera valore. Ellen Feiss, una quindicenne pressoch� sconosciuta in Italia, � diventata famosa come una stella del rock negli Usa perch�, mentre faceva i compiti, il Pc di suo padre ha fatto le bizze e lei ha persola sua ricerca. Motivo sufficiente per "passare al Mac" e diventare una dei protagonisti della campagna Switch di Apple. Brevi spot confezionati su utenti qualunque scontenti del proprio Pc che reclamizzano in televisione i vantaggi ottenuti nel passare al Mac.

Ellen Feiss adesso, dopo otto mesi dalla messa in onda sui principali network americani del suo spot insieme a quello di una dozzina di altri "switcher", � la nuova icona adorata dagli appassionati dei computer di Apple. Sono pi� di una ventina i siti di fan della ragazzina che � stata invitata anche negli show di due famosi comici americani, Jay Leno e David Letterman, oltre ad alcune comparse sulla versione americana di Mtv.

Su Internet � possibile trovare sfondi per la scrivania del computer, icone personalizzate, raccolte di battute. Senza contare le interviste sui quotidiani statunitensi, dal Los Angeles Times al New York Times.

La giovane celebrit� � anche il sogno che si avvera per Apple, alla ricerca di una nuova campagna di comunicazione dai tempi fortunati di "Think different" - pensa in modo diverso - la campagna che ha accompagnato attraverso la seconda met� degli anni novanta l'immagine dell'azienda di Cupertino. Costruita giocando sull'immagine di grandi personalit� e geni dell'arte o della scienza, come Einstein, Picasso e Martin Luther King, gli spot spiegavano a chi fosse "dedicato" il Mac: ai geni, ai ribelli, a quelli che hanno spinto in avanti i limiti della razza umana.

La campagna "Switch", invece, � servita al marketing di Apple per aggredire in maniera pi� diretta un altro mercato, quello degli utenti Pc. Soprattutto dopo la lenta emorragia di acquirenti (e la contemporanea crescita della concorrenza basata su Windows) che ha portato negli anni novanta il Mac ad essere al di sotto della soglia del 3% per diffusione e a perdere il primato in uno dei suoi mercati di riferimenti. Il settore educational negli Stati Uniti, passato a Dell in termini di numero di macchine vendute all'anno.

La campagna "Switch", lanciata contemporaneamente alla nuova linea di iMac bianchi, il "maggiolone Volkswagen dell'informatica", come lo ha definito la rivista Time, � stata attaccata a lungo dal pubblico pi� esigente: i fan di Apple che partecipano ai MacWorld (le conferenze semestrali tenute dal Ceo dell'azienda Steve Jobs). Scontenti di vedere "tanti utenti Pc" e degli spot non pi� celebrativi del "mito" di Apple, hanno contestato su Internet in centinaia di siti e newsgroup la nuova politica di immagine di Apple.

Fino a che non � arrivata la quindicenne studentessa a compiere il miracolo d'immagine. Ha messo d'accordo i fan di Cupertino ed ha lanciato una nuova moda. Il look della ragazzina, jeans e felpa grigia, oltre al forte accento e al linguaggio adolescenziale, hanno reso "naturali" gli spot di Apple e fatto la fortuna di piccole societ� che vendono poster, tazze, spille e magliette con la sua effigie. Oltre, naturalmente, a dare una mano a vendere pi� computer.
Povero Dante

QUEI FORTUNELLI che passano sotto il nome di "sviluppatori" hanno a disposizione una nuova versione di Safari, il browser di Apple. E' la v64 e migliora la gestione della navigazione "tabbed", cio� basata su un'unica finestra dotata di linguette per aggiungere nuove finestre.

Intanto, il team di sviluppo che seguiva la realizzazione di Chimera, il browser open source basato su Mozilla e Geko (il motore grafico evolutosi partendo da Netscape), hanno deciso di festeggiare il rilascio della nuova versione 0.7 cambiando nome. Nella miglior tradizione del marketing delle automobili hanno scelto un nome che suona italiano (anche se probabilmente pensavano al sostantivo spagnolo per "strada"): Camino. Insieme a Centrino di Intel (Chipset a basso consumo per i portatili), siamo al delirio per i madrelingua italiana.

Domenica, festival finito

HA VINTO ALEXIA, Sharon Stone per una vacanza-premio il Liguria ha guadagnato pi� di quanto sia lecito sognare, la guerra si avvicina, gli ascolti calano. La sensazione sui giornali (Michele Serra e Sebastiano Messina su Repubblica, l'anonimo sul Sole 24 ORE, Aldo Grasso sul Corriere della Sera) � che si sia consumato un rito funebre catodico. Siamo al dopo-festival, nel senso terminale dell'espressione. Secondo me, per�, l'anno prossimo lo rifanno...



8.3.03

La situazione si complica

ANCHE NEGLI STATI Uniti forse le cose non sono tutte come sembrano.



7.3.03

Nota di colore (grigio)

OGGI SONO ANDATO A VERONA, ora sono a casa. Pi� che stanco, depresso. Poi mi passa (spero).

Parla il Maestro

LASCIO SPAZIO con la dovuta reverenza:



I find television very educating. Every time somebody turns on the set, I go into the other room and read a book.

E poi:

Those are my principles. If you don't like them I have others.

Groucho Marx

6.3.03

Quando si dice il caso

PRIMA BECCANO l'ennesimo personaggio topico di al Qaida, Khalid Sheikh Mohammed. Poi, nel corso di segreti interrogatori volti a smantellare la rete di "dormienti", il tipo confida che Osama Bin Laden � vivo e vegeto. (Peraltro, qualcuno si aspettava dicesse che � morto e sepolto, ucciso dallo stress e dai sensi di colpa?)

Intanto, all'Onu si dibatte la seconda risoluzione e i carri armati si ammassano insieme agli aeroplani. In Italia impazza il Grande fratello, in Irak il senso di un destino ineluttabile. In America? Il problema dell'inquinamento delle risorse ambientali, punto debole dell'attuale amministrazione, insieme a quello dei fondi per l'educazione.


ALL YOUR BASE

FORSE NON CONOSCETE la storia. Nel caso andate tranquillamente a leggerla qui. Per� vi prego, fate un sacrificio e guardate questa animazione in flash... Mamma mia, quanto tempo � passato!



Buon compleanno

PER CHI NON l'avesse capito, oggi � il compleanno di Michelangelo... Ci pensa Google a farcelo notare...



Ci meritiamo tutti la galera

COS'ALTRO POTREMMO dire, venendo a conoscenza del fatto che un uomo del Colorado, tal Goerge Doughty, ha sparato quattro pistolettate al suo portatile dopo che si � impallato una volta di troppo, e per questo motivo gli hanno fatto passare una notte in gattabuia?

Forse (eheheheh) che avrebbe dovuto comprare un Mac...
Quel villaggio tra le nevi

TORNIAMO DA PEER a Stoccolma. Lui mi parlava di convergenza e la vedeva come una pizza (vi avevo detto che � appassionato di Italia e cose italiane), o almeno cos� me la spiegava. In sintesi: la pizza rappresenta il territorio. Il pomodoro, spalmato un po' da tutte le parti � la connessione Gsm-Gprs. La mozzarella sono le zone dove ci sono Hot Spot 802.11, le olive quelle dove ci sono connessioni Umts e, infine, i chicchi di pepe (sulla pizza???) le connessioni Bluetooth. L'idea � che la persona si muova in questo ambiente variegato e dotato di connessioni di velocit� ed estensione diversa. La persona si muove e si porta dietro un unico oggetto, un ibrido tra un computer, un palmare e un telefono, che � in grado di passare automaticamente da un tipo di connessione all'altra a seconda di quale � presente e di che cosa gli chiediamo di fare. Devo fare una videotelefonata? Si aggancia all'Umts o all'802.11. Devo mandare via un sms o una email? Basta il Gprs. Devo stampare un documento? Cerca una stampante (il chicco di pepe) che gli consenta di effettuare l'operazione: pu� essere mia come del bar dove mi sono fermato.

Per fare tutto questo, mi diceva Peer, bisogna rivoluzionare l'elettronica e le varie componenti. E disegnare l'anello mancante tra il computer e il telefono. Cio�, fare un nuovo chip (filosofia Intel comprensibile, dato che quello fanno nella vita) che integri due funzioni: calcolo (l'intelligenza del computer) e trasmissione (con tutto quel ben di dio di standard che citavo prima). Solo un unico, piccolo e tosto chip permetter� di avere il lato "tecnologico" della convergenza. Poi, se gli interessi economici dei fornitori di servizi e degli Stati troveranno la cosa appetibile, nasceranno anche i servizi. A meno che, come � successo per Internet, la tecnologia non si diffonda da sola, sulle spalle di tanti volontari evangelisti e di qualche piccola azienda lungimirante...

Quella volta in California

SE USCIAMO DI casa, cambiano molte cose sia da un punto di vista legale che sociale. Sarebbe bello che io potessi scoperchiare il mio piccolo portatile o il mio palmare in piazza Duomo mentre aspetto il tram oppure sul tram stesso e scaricare la posta elettronica oppure iniziare a chattara o magari, se c'� abbastanza banda, fare una videoconferenza. Sarebbe bello, ma creerebbe un problema a chi acquista costose licenze nel settore industriale che fino a poco tempo fa era naturalmente reputato alle comunicazioni interpersonali a distanza (oltre che in regime di monopolio). Anzi, le aziende di questo settore (Tim, Vodafone, Wind, 3) lo vedrebbero probabilmente con il fumo agli occhi.

Quella volta in California che volevo guardare la mia posta e non sapevo come fare, ho chiesto a un mio amico di portarmi in un bar, uno Starbucks, dotato di connessione senza fili per i computer. Mi dice: no, vieni con me. Andiamo tre strade pi� in l� in centro, cerchiamo un paio di segni fatti con il gesso sui muri da qualche anima bella e - individuato il posto giusto - mi connetto con discrezione e scarico quello che devo scaricare. Stavo sfruttando una connessione senza fili di un privato (credo un'azienda) che trasmetteva con potenza sufficiente da arrivare sulla strada. Nessun "muro" per impedirmi di accedere al flusso di dati internet e quindi di scaricare la mia posta, sicurezza per impedirmi di accedere ai dati contenuti negli altri computer della rete locale senza fili. Se, tornato in Italia, fossi stato mosso da gioiosa voglia di condividere e avessi piazzato la mia base sul davanzale della finestra (connessione flat, quindi non mi costa nulla se la usano anche altri), mi sarei fatto subito tre nemici.

Il ministero delle comunicazioni, dato che occupo l'etere pubblico che � roba sua. Il mio provider di accessi a Internet, dato che quello che abita nell'appartamento accanto al mio � un suo potenziale abbonato che invece sfrutta la mia connessione e non se ne compra una per s�. Il provider di telefonia mobile, che teme che la gente vada a giro a fare videoconferenze con i palmari sfruttando queste connessioni anzich� comprarsi un Umts (quando usciranno) per ripagargli il costo un po' esoso della licenza.

Il ministor Gasparri sta nicchiando sul tema e si trincera dietro la burocrazia e gli studi. Gli standard esistono e sono liberamente acquistabili in Italia. Il problema � l'uso di queste tecnologie e i servizi che possono (o non possono) nascere. Ma non � finita qui...
Alla fine della fiera

VENIAMO A NOI: possiamo andare negli Stati Uniti o in un qualunque negozio italiano e comprarci, ad esempio, un portatile della Apple. E' gi� predisposto per l'uso del WiFi inteso nel senso convenzionale: 802.11b, i nuovi modelli anche 802.11g (compatibile con il b dato che usa la stessa frequenza ma raggiunge i 54 Mb al secondo anzich� 10 e spiccioli) per quanto riguarda la connessione con altri computer o con i server per l'accesso a Internet attraverso un router, e con Bluetooth per attaccarsi al cellulare, alla stampante, al palmare e quant'altro. Ci compriamo anche una "base" per la connessione, che attaccheremo alla linea telefonica oppure all'Adsl o - se c'� - a Fastweb.

A questo punto torniamo a casa, attacchiamo la base al nostro sistema di connessione (per ipotesi, Adsl) e poi ci piazziamo in salotto con il portatile: ci possiamo collegare senza fili a Internet (grazie alla base) oppure al cellulare via Bluetooth per sincronizzare i contatti o spedire un sms. Infine, se abbiamo la stampante senza fili, possiamo anche stampare roba sempre senza alzarci dal divano. Siamo sdraiati (potremmo stare anche a letto, magari per colpa dell'influenza) e facciamo cose che di solito si fanno seduti davanti alla scrivania. Il senza fili cambia il modo in cui noi fruiamo della tecnologia. Dentro casa nostra nessuno ci pu� dire niente, basta che gli apparecchi siano omologati agli standard europei per le radioemissioni (potenza ridotta) e la sicurezza (spesa pubblica per la sanit� e la previdenza sociale...). Ma non azzardiamoci a uscire di casa...

Mamma, dammi banda

LO STATO ITALIANO, come anche altri Stati europei, parte dal presupposto che l'etere, cio� il supporto fisico attraverso il quale passano i dati nelle trasmissioni senza fili, sia un bene scarso. C'� un numero limitato di frequenze, che i singoli paesi dividono per scopi diversi (trasmissioni televisive, radio, polizia, radar, ricerca, apparati medici, satelliti etc) magari senza tenere conto di quello che fanno gli altri. L'idea � che l'etere � come il demanio: propriet� dello Stato, che lo affitta, lo concede in licenza, ne autorizza l'uso.

Per la radio e la televisione questo � il presupposto per met� del problema che ci affligge: lo Stato decide, i privati si adeguano (o non si adeguano). Per le trasmissioni di dati senza fili in luogo pubblico la competenza � del ministero delle Comunicazioni (che ragiona con quelli della ricerca scientifica, interno, difesa e quant'altro) per capire chi usa quale frequenza e perch�. Di fondo, per�, c'� la volont� di regolare (l'altra met� del problema) anche l'utilizzo avendo riguardo ai contenuti. Infatti, se io spendo miliardi per avere una licenza Umts che mi permette di fare altre cose oltre alla semplice telefonia (voce), magari sono preoccupato che poi la gente si armi di palmari o telefoni in grado di sfruttare 802.11 (Hot spot) per fare le stesse cose. Siamo di fronte esattamente allo stesso problema che ha portato, negli anni passati, ad impedire l'uso delle ricetrasmittenti ad onde corte per collegarsi al telefono di casa: sarebbe stato brutto per i provider di telefonia mobile dover competere con un mondo di persone che usano i walkie-talkie anzich� i cellulari. In citt� (dove la gente passa il 90 per cento del tempo) avrebbe voluto dire non vendere mezzo telefonino... E' il motivo per cui � molto vietato usare il telefono cordless di casa al di fuori della propria abitazione.

Figli di un altro dio senza fili

POI, SICCOME PARLIAMO di tecnolgie digitali (che consentono, cio�, di trasmettere qualunque contenuto sotto forma di bit attraverso qualunque tipo di canale comunicativo), entra in gioco anche il cellulare.

Qui di sistemi ne esistono quattro. La prima generazione di telefonini analogici (ormai defunta), la seconda generazione che sarebbero poi i Gsm, la seconda e mezzo che sono le trasmissioni con il protocollo Gprs attraverso la normale rete Gsm e infine quella terza generazione che ancora deve arrivare e che si chiama Umts.

Escludendo la prima generazione, i tratti salienti delle altre tre generazioni di cellulari sono: il Gsm � ottimo per la trasmissione di voce e di qualche dato (come i messaggini o, se qualcuno vuole provare l'ebrezza della lentezza, una faticosa connessione internet), il Gprs � ottimizzato per trasmettere i dati in pacchetti invece che con un flusso continuo e quindi buono per i collegamenti Internet a velocit� paragonabili a quelle di un normale modem di casa. L'Umts � la banda larga dei telefonini: permette di trasmettere masse di dati consistenti in tempi rapidi, abbastanza per vedere un filmato o scaricare da Internet come se a casa ci fosse l'Adsl o Fastweb.

Ecco, ora il quadro del senza fili � completo, vediamo come funziona il sistema...

Figli di un dio senza fili

DISCORSO PARALLELO per quanto riguarda il senza fili: da una parte Bluetooth e dall'altra quei sistemi che vanno sotto l'originaria dizione di "WiFi", cio� 802.11 (numero con cui l'Istituto internazionale per gli standard IEEE identifica la tecnologia), che poi si distinguono in alcune sottocategorie tra di loro interoperabili oppure no: 802.11b, 802.11a, 802.11g. L'ordine rispetta la successione cronologica (come dire: le lettere le mettono sulla base di criteri non alfabetici).

Bluetooth serve per collegare periferiche o telefoni al computer, invece 802.11 � come l'Ethernet: collega computer a computer (o computer a server, che poi � la stessa cosa, oppure computer a router per l'accesso a Internet). Quello che � importante � quanti dati la singola tecnologia � in grado di trasmettere sulle onde radio e per quale tipo di servizi � ottimizzato il sistema di trasmissione.

La superiore sapienza dei popoli del nord

QUELLO CHE HO IMPARATO � una lezione quasi zen: Wi-Fi, come accennavo prima, � una categoria ombrello che racchiude tecnologie tra loro diverse. Anche molto diverse. Perch� adesso quello a cui stanno mirando tutti quanti � convergere, da un punto di vista tecnologico, verso un nuovo mix di apparecchi dotati non solo di funzionalit� nuove (convergenza lato consumatore) ma anche di tecnologie ibride (convergenza lato industriale).

Peer, un signore svedese che lavorava per Ericsson e che ama l'Italia, mi spiega la strategia: sorpassiamo il "vecchio" concetto di WiFi relegato alle connessioni a banda larga per il computer e abbracciamo un mondo nuovo, in cui tutte le differenti classi di connessione senza fili (che nascono in momenti storici diversi e per scopi diversi) si uniscono. Quali sono le connessioni diverse? Facciamo la lista della spesa e vediamo la prima serie.

Connessioni fisiche: il cavetto (seriale o parallelo), il cavetto Usb, il cavo Ethernet.

La differenza tra le prime due � di generazione: l'Usb viene per sostituire seriali e parallele. Collega piccole periferiche fisicamente vicine al computer. L'Ethernet, invece, nasce per collegare tra di loro i computer anche in ambienti molti distanti (cento metri e pi�). Quindi, non � tanto la velocit� di connessione a fare la differenza, piuttosto l'ottimizzazione per differenti tipi di servizi.

La prendo larga e me la tiro anche un po'

QUALCHE MESE FA sono andato a Stoccolma a fare un giro nella Wireless Valley, come viene chiamata l'area. Dal '95 chiamiamo tutto Valley, in omaggio a quella di Silicio in California, appena ci sono due baracche che fanno ricerca o un paio di start-up che producono occhiali al carbonio o quant'altro. Quella Valley l�, in particolare, � popolata da aziende importanti e piccole start-up, tutte raccolte intorno ai centri di Ericsson, che di wireless in effetti se ne occupa.

Proprio Ericsson, un giorno di qualche anno, fa si era rotta le scatole di fabbricare cellulari con gli infrarossi o predisposti per usare un cavetto allo scopo di collegarli al computer o ad altri tipi di periferiche. Allora, presi da un colpo di fantasia come solo i popoli del nord, lanciano uno standard tecnologico che si chiama Bluetooth. In sostanza, sostituiscono il cavetto per attaccare il cellulare al computer con un sistema radio. Che, rispetto agli infrarossi, ha il vantaggio di non richiedere di essere fisicamente allineato (come succede ad esempio con il telecomando e il televisore).

Allora, arrivo nella Wireless Valley e vado a trovare i laboratori di Intel. Lo scopo dell'operazione � capire cosa stia facendo il primo produttore al mondo di microchip nel settore del "senza fili", dato che � uno dei mercati pi� promettenti soprattutto in periodi di crisi. Rivelazioni sconvolgenti...

Omnia Gallia in partes tres...

COMINCIAMO DAL PRINCIPIO: che diavolo vuol dire WiFi. Sigla frutto di qualche sapiente sintesi tecnologica? Elaborato acronimo riservato a pochi intimi con sottili assonanze? No, � una trovata di marketing. WiFi, cio� Wireless Fidelity, proprio come gli Hi-Fi (High Fidelity). Negli impianti stereo � stata coniata per vendere di pi� sottolineando il maggior livello tecnologico del suono rispetto alla precedente generazione. Nel "senza fili" il ragionamento � simile: l'obiettivo � generare nel cervelletto dei consumatori l'idea di una tecnologia matura e di livello superiore. Poi, quale tecnologia in concreto non viene mai detto. Ma adesso lo spieghiamo, e spieghiamo anche perch� in Italia apparentemente rischiamo di farne a meno.

Aggiungo, prima di passare al prossimo post, che "Hot Spot", l'altra espressione, nasce per indicare l'area dove c'� una connessione senza fili WiFi con determinate caratteristiche. Cio�, come se in citt� ci fossero solo un paio di antenne per i cellulari che permettono di avere campo in due o tre zone. Quindi, si direbbe: vado a cercare un Hot Spot che devo fare una telefonata. Invece, siccome le antenne dei cellulari ci sono un po' da tutte le parti, il problema non si pone in questo modo. La gente si chiede se c'� "campo", cio� segnale radio, dando per acquisita una differente modalit� di fruizione. Ci ritorno alla fine e chiarisco meglio.

OninO senza fili

TUTTO COMINCIA CON una sera annoiata, vagando per i blog altrui. Trovo un piccolo discorso di Cristiano sul WIFI e puntualizzo il mio pensiero nei commenti. Lui dice: noi non abbiamo niente di tutto questo in Italia, negli USA invece sono gi� oltre al B, sono al G, cinquanta volte pi� veloce. Io dico: non � vero, le cose sono un po' diverse.

Cristiano mi scrive (gia ci s'era sentiti in passato) e mi dice: bello. Di queste cose tecniche e legislative poco capisco, perch� non fai tu un bel post sull'argomento? Al volo, rispondo io. Poi mi addormento davanti alla tv e devo rimediare al mattino dopo: l'educazione ricevuta mi impedisce di non adempiere a qualunque impegno io abbia preso. Sempre che poi mi metta nella lista dei blog preferiti... ;-)

Tutta invidia, la mia

LUCA SOFRI lo tiene d'occhio gi� da tempo sul suo Wittgenstein. A me, che sono piccolo dentro, viene da chiedermi perch� lui fa l'inviato e io razzolo nei cassonetti. Senza certezze. Dopotutto, scrivo poco peggio di lui: almeno redattore potrebbero farmi, no?

PS:
O Luca, ma a me non mi ripigli pi�? Guarda che se i tuoi lettori hanno fatto la settimana bianca, i miei si sono presi l'anno sabbatico. Urgono richiami all'ordine.

4.3.03

Occhio, la televisione ti guarda

SE ABITASSI NEGLI Stati Uniti, probabilmente sarei abbonato alla tv via cavo (da quelle parti � normale quanto avere il videoregistratore in Italia). Mi farebbe piacere sapere che gli agenti federali possono ottenere - senza bisogno di una particolare autorizzazione - l'elenco dei programmi che guardo? Credo di no. Eppure, pare sia proprio cos�.

Il tool del giorno

AVETE SEMPRE desiderato entrare nel colorato mondo degli hacker, quei "cattivi" ragazzi che la sera violano i computer altrui, ma non sapete come fare? Non � difficile. Basta usare il popolare motore di ricerca Google, come viene spiegato qui.

3.3.03

"Caro presidente, motivi di salute mi impediscono di proseguire...

IN ALTRE PAROLE, si � dimessa la responsabile marketing (Charlotte Beers) che, dopo l'11 settembre, aveva ricevuto il compito di vendere nei paesi islamici un'immagine positiva degli Stati Uniti. Qui su Salon.

Io, dunque, una lucertola?

QUANDO SI TROVANO notizie come questa, si reagisce in due modi. La notizia.

Sendmail, uno dei software "motore" dell'email pi� diffusi tra i server (Unix e Linux) ha problemi di sicurezza. Lo dicono in una dichiarazione congiunta Sendmail Inc di Emeryville, California, e Internet Security System di Atlanta, Georgia. Il rischio � che possano essere intercettati i messaggi di email.

Alcuni reagiscono con viva preoccupazione per la loro corrispondenza elettronica. Io mi preoccupo, perch� mi sembra che - anzich� una notizia internazionale io in realt� mi trovi di fronte a un servizio di cronaca locale del mio giornale personale. Mi spiego: Sendmail, in una versione un po' addolcita, � presente in molte distribuzioni di Unix, tra cui BSD e Mac Os X. Quindi, c'� sul computer con il quale scrivo in questo momento. Mi ricorda tra l'altro quando cercavo un programma di questo tipo a met� anni novanta per installarlo sul Duo 230 (un bellissimo portatile della Apple come non ne fanno pi�) e far partire la mia newsletter. Ero giovine e con i capelli lunghi.

Ma c'� di pi�, perch� i ragazzi di ISS, la societ� di Atlanta specializzata in sicurezza informatica, sono andato a visitarli a maggio dell'anno scorso. E' stata la mia prima gita negli Stati Uniti. Emeryville, invece, l'ho vista a gennaio, quando sono andato a girovagare al MacWorld di San Francisco (con relativa puntatina a Cupertino e dintorni). Mi manca il dinosauro di Berkeley e la neve record di Boston (ero a New Orleans tre settimane fa, e l� invece pioviscolava) poi sarei del tutto assimilato agli scoppiatoni dell'informatica.

Un po' come quando mi ero flippato per gli anim� giapponesi (i cartoni animati) e sembrava che vivessi pi� tempo a Osaka che non a Firenze. In spirito, ovviamente.

Morale? Chissenefrega delle mail. Io preferisco la cronaca locale.
Sono uno dei migliori segugi del pianeta

LA PROVA PROVATA viene da una singolare dimostrazione del mio talento predittivo. Da tre o quattro giorni ho per le mani un Palm Tungsten T. Dopo quasi tre anni senza aver pi� utilizzato il mio vecchio Palm V, a un certo punto ho ceduto. Basta negare la fascinazione verso i PocketPC, basta sensi d'inferiorit� mal riposti. Basta: il Tungsten � la macchina per me! E anche per la rivincita di Palm, assediata dal newcomer Microsoft, il Tungsten � la macchina perfetta...

Questa la mia sensazione come consumatore, ma a quanto pare qualche altro milione di persone la vede in modo un po' diverso... A giudicare dai risultati economici, quei ragazzi hanno bisogno di una mano.

2.3.03

Tra poco arriva l'estate

IO OGNI TANTO ME lo ripeto. Poi mi viene un po' di imbarazzo (circa due etti, due etti e mezzo) e poi mi passa. Magari resto depresso per qualche ora, fantasticando di quando reagir� - neanche Rocky alla fine dell'incontro - alle avverse condizioni non solo climatiche.

Non apprezzo particolarmente la scrittura privata in luogo pubblico, soprattutto perch� non mi riesce molto bene. Quello che temo maggiormente � la cupa pigrizia che - personalmente - mi rende abbastanza offuscato nel ragionamento e in altre, molte cose. Bigongiari, inoltre, sosteneva che si dovessero evitare gli avverbi, sostituendoli con espressioni "modali". Lo scopo, in modo evidente, era quello di rendere pi� elegante la prosa. Ma non bisognerebbe neanche cominciare una frase con un una congiunzione e con un "ma". E finirla? Mah.

Pu� succedere a tutti, una volta nella vita

MAGARI E' SUCCESSO ANCHE a voi. Che vi dicessero di cambiare mestiere, di imparare a leggere prima di tentare di scrivere. Di essere persone migliori, insomma, rispetto a quella massa di bradipi che si ciondolano davanti alla televisione.

Massimo rispetto per l'opinione di tutti, soprattutto per quanto riguarda i gusti. Tanto che - anzich� cercare di abbattere l'ego del prossimo - mi permetto di sussurrare un sito per lasciar correre il lato sinistro del vostro cervello e dedicarvi a una delle tante letterature che trovereste citata solo in qualche tesi di laurea in antropologia culturale. Per quanto riguarda chi vi regala cos� preziose lezioni di vita, non posso far altro che accendere una candela dentro una chiesa barocca e sperare in un al di l� pi� accogliente.

It's all about me

THERE IS a chance to read this blog in English. Well, something like. Try this (Thanks to Google)
A loro piace il nostro logo, a noi il loro cibo

UN MOTIVO COME un altro per far nascere una grande amicizia, fiducia e - soprattutto - spiegare l'acquisto di Blogger da parte di Google.



(Intanto, questi sono i blogger che vengono recapitati da Google)

Tutto il mondo � paese

A SAN FRANCISCO (non a caso la pi� europea delle citt� americane) un italiano potrebbe sentirsi proprio come a casa sua. Per esempio, il capo della polizia. Accusato di ostacolare il corso della giustizia, messo sotto inchiesta insieme ad alcuni dei suoi dirigenti, per adesso mantiene il posto di lavoro...
Con l'influenza la sera si legge

COSA MEGLIO DI UN libro che racconta con eleganza e ritmo la storia di New York? Scritto da Corrado Augias tre anni fa, � disponibile in edizione economica (I segreti di New York, Mondadori 2000) e avvince fin dalle prime pagine, dedicate alla statua della Libert�. Consigliato, oltretutto c'� anche la storia di Antonio Meucci, nato (ben prima di me) a qualche centinaia di metri da casa mia. Lui a San Frediano, io a Piazza Pitti.

Provaci ancora, George

DOPO AVER PRESO in giro il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, il cantante britannico George Michael sta per far uscire fuori un nuovo singolo dedicato alla pace. Anzi, contro la guerra. In Europa verr� ascoltato in almeno cento milioni di case.
Anche io ho la mia stella...

CE L'HA FATTA anche il vecchio Martin. Adesso ha la sua stella. Quella nell'immagine � di Veronica Lake ed � ai miei, di piedi...