17.1.03

Pensiero stupendo

UN MIO amico mi ha fatto venire in mente una cosa, su 'sta storia dei blog. In pratica, � come se fossimo tornati tutti ai bei tempi della prima repubblica. Mi spiego.

Se io, come tanti, tengo un blog, cerco anche - come dire - di attrarre lettori. E' naturale, dipende solo dal livello che mi propongo. Repubblica per vendere copie insegue un suo pubblico, lo stesso fanno Wittgenstein e Camillo, oppure .::MU::. e tanti altri.

Questo vuol dire che quando scrivo penso e mi rappresento il mio ipotetico lettore (o concreto lettore, nel caso scriva un blog per la mia fidanzata) e in qualche modo, coscientemente o no, mi adopero per essere coerente. Dalla scelta del tema fino alle parole.

Poi, e qui finisce il marketing editoriale e scatta la prima repubblica, se conosco qualcuno che "ha seguito", spero che mi citi (o glielo chiedo proprio, come ho fatto un po' di tempo fa anche io). Lui ha un tot di lettori, essi mi vedono citato e vengono a vedere. Magari a qualcuno il posto piace, e ritorna. Insomma, � un giochetto che somiglia allo scambio dei voti.

Tizio ha un pacchetto di settanta lettori, mi cita e magari io ne acquisto una decina. Poi io cito Caio e lui si becca le visite dal mio sito. Un po' come il collegio elettorale 3, dove Sempronio e Filomeno "controllano" chi 100 e chi 200 voti. Io vado e se piaccio a loro, ecco che i loro voti convergono su di me.

E' bellissimo! Butti fuori la partitocrazia dalla porta, come direbbe Bossi, ed ecco che rientra dalla finestra! (a lui per� non lo buttano mai fuori. Ok, non c'entra niente, ma non ho resistito).


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